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Quanto costa una divisione giudiziale e a cosa si va incontro?
Costituiscono proprietà indivise 16 appezzamenti di terreni (campi coltivati e boschi) e una cascina fatiscente.
Questi sono di proprietà per l'85% di tre fratelli e per il 15% di altre due persone.
I fratelli avrebbero voluto acquistare la parte rimanente per poi procedere a divisione in modo che ognuno potesse disporre come meglio crede della propria quota. L'offerta di 40.000 euro è stata rifiutata dalla controparte che ne chiede il triplo e che si basa su una valutazione completamente al di fuori di ogni logica di mercato. Faccio notare che altri soggetti hanno ceduto la loro parte ritenendo equa la proposta dei fratelli.E' stata proposta una divisione dando la possibilità alla controparte di esprimere delle preferenze ma questa vuole essere liquidata in danaro.
Non rimane quindi che la divisione giudiziale.
Da quello che mi pare di avere capito è necessario ricorrere alla conciliazione e solo in caso di esito negativo si va in giudizio.
Prima di dare il via alla causa interesserebbe sapere quali sono i costi che ogni parte deve sopportare per la fase della conciliazione e quella del giudizio, intesi come costi:
- dell'avvocato
- costi del perito di parte
- costi del perito del tribunale (per questo ho messo il numero di appezzamenti)
- costi di contributi, bolli, etc,
- altre spese varie
Tali costi sono poi da intendersi per ognuna delle persone coinvolte o i fratelli, andando d'accordo, rappresentano un'unica controparte e le possono suddividere fra loro (un solo avvocato, un solo perito di parte, etc)?
Il giudice, vedendo comunque che i fratelli hanno fatto un'offerta coerente con le quotazioni di mercato (accettata da altri venditori) e che si sono adoperati nel cercare un'equa soluzione, può addebitare una maggiore quota di spese all'altra parte?
Il giudice, pur essendo una quota, il 15%, decisamente minoritaria potrebbe disporre la vendita all'asta con suddivisione del ricavato?
Quali sono i tempi della conciliazione e dell'eventuale giudizio?
Spero di avere dato tutte le informazioni necessarie per formulare una risposta.
Grazie
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Nel migliore dei casi si otterrà la suddivisione.
Il bene è divisibile quindi nemmeno il giudice può obbligare a vendere.
I costi variano con la domanda!
Quando si cerca la vendita obbligatoria si percorre una strada fallace, quindi si potrebbe perdere la causa insieme alla parte resistente. In tal caso le spese saranno enormi. Dipende dalla durata del procedimento, anche decenni.Se si chiede la divisione si avrà una risposta in tempi, civilisticamente parlando, brevi e costi contenuti.
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Si, i tre fratelli chiedono la divisione.
Per i campi non ci dovrebbero essere problemi essendoci più appezzamenti, altro discorso invece per il cascinale, in questi casi come si fa?
Il giudice può attribuire più campi per compensazione?Nel caso di domanda di divisione i costi a quanto ammontano?
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Queste sono risposte che solo il giudice può dare, ci sono troppe variabili da considerare e troppe consulenze da valutare.
in linea di massima verrà suddivisa la proprietà per valore e verrà dato il valore alle percentuali. Come viene diviso, è il giudice che decide, se l'avvocato è buono sarà lui a fare richieste plausibili.
I costi della divisione sono variabili, per una causa del genere solo di avvocati, consulenze e costi vivi staremo almeno sui 10.000 - 20.000€ non meno.
In caso di opposizioni e tempistiche più lunghe dei 5 anni i costi saliranno.
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I costi 10k-20k sono da riferirsi per ogni controparte, e quindi da dividersi per i 3 fratelli?
Ed i costi invece della conciliazione?
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I costi dipendono dalla decisione di ogni uno.
In un processo del genere, gli attori, possono costituirsi sia singolarmente che tutti insieme. Se ogni uno si costituisce singolarmente solo gli avvocati si prenderanno 2000-3000€ di onorario a testa.La conciliazione è sempre possibile ovviamente i costi sono quasi 0, visto che i costi della mediazione a livello teorico non sono dovuti. Diciamo che ci si potrebbe accordare per 1/10 del costo del processo.
Poi bisogna considerare che in questi processi il giudice non è obbligato a compensare le spese, se vede che da una parte c'era la volontà di risolvere bonariamente, può condannare una sola parte alle spese legali.