• User Newbie

    Vendita oggetti virtuali.

    Salve a tutti.
    La realtà del commercio virtuale, principalmente su videogiochi di tipo MMORPG, sta diventando sempre più una cosa normale per chi è sempre stato un appassionato di questi passatempo e considerando come si sta sviluppando la tecnologia per l'intrattenimento, non mi stupirei se queste diventassero alcune delle più gettonate possibilità per guadagnare un secondo "stipendio" nel tempo libero.

    Attualmente non ho ben chiaro quali siano i provvedimenti presi in merito dallo stato e vorrei capire come dichiarare i miei guadagni, qualora quest'attività non fosse occasionale (sì, ho già fatto qualche soldino e per ora la cosa si configura come occasionale, lasciandomi quindi la libertà di mettere tutto nei "redditi diversi", oltre questo il commercialista non mi ha saputo aiutare).
    La situazione è differente da quella dei casinò online, o del poker: non si tratta di gioco d'azzardo, ma intrattenimento ludico; si parla di compravendita di valuta virtuale o oggetti virtuali, cose possibilissime anche senza vedere il tutto come un lavoro. La cosa si complica ulteriormente perché l'utente non ha alcun diritto sulla valuta o gli oggetti che colleziona e rivende: sono "esclusiva proprietà" della società che ha sviluppato il gioco in questione. Nel caso quest'attività fosse prolungata nel tempo, come bisognerebbe comportarsi? Tra l'altro la società che mette a disposizione gioco e servizio di vendita tra utenti si addossa anche le spese del bollo e questo mi pare escluda il pagamento dell'IVA.
    A mio modesto parere pensavo fosse appropriato aprire una partita iva come prestatore d'opera (intrattenitore), poiché "si gioca al posto di altri" (in senso lato) e si rivende il prodotto di questo servizio, ma entra in conflitto con quanto detto al paragrafo precedente... inoltre leggendo il post stickato sulle prestazioni occasionali, penso di rientrare comunque nell'inquadramento dei meramente minimi (si parla al massimo di due transazioni al mese e di sicuro sotto i 5000€ complessivi), anche in periodi di tempo più lunghi sui quali ad un primo esame si potrebbe ipotizzare un'attività regolare e professionale.
    Qualcuno può aiutarmi a fare un pò di luce sulla faccenda? Il mio commercialista penso c'abbia capito davvero poco... ed ovviamente io ancora meno.
    Vi ringrazio anticipatamente.
    Cordiali saluti.


  • User Attivo

    La tua situazione è molto particolare, ma comunque ti voglio dare il mio parere in merito. Attualmente il fisco non si è posto il problema di una situazione come la tua, ovvero non c'è alcuna discipina che regola il commercio in un mondo virtuale. tu vendi e acquisti oggetti che non esistono con moneta che non esiste, ed in seguito tu scambi la moneta virtuale che hai con della moneta reale (dollari o Euro). A mio avviso dovresti porre un interpello all'agenzia delle entrate per conoscere il loro parere. Anche perchè dovresti por dedurre le spese che affronti per la tua attività, acquisto di oggetti virtuali destinati o necessari per ottenerne altri (COME FAI A DIMOSTRARE I COSTI CHE SOSTIENI?) quindi a mio avviso l'unica modo per avere una risposta certa e chiede un interpello. A mio avviso comunque non devi aprirti partita IVA.
    Claudio