• User

    Vendere opere del proprio ingegno tramite blog

    In un forum di cucito io e altre donne a cui piacciono i lavori manuali, discutevamo se era possibile mettere in vendita i nostri prodotti. Alcune lo fanno già attraverso dei mercatini, e senza aprire partita iva.
    Ma in Internet, come si può fare senza aprire partita iva? Ci sono dei siti tipo Etsy oppure Conlemiemani, altri che stanno nascendo, non so poi dal punto di vista fisclae come ci si debba regolare.
    Una di noi ha scritto di aver trovato un blog dove venivano vendute delle cose fatte a mano, che aveva questa dicitura:
    "I lavori nel presente blog sono opera del mio ingegno, dichiaro di non esercitare l’attività del commercio al dettaglio di detti articoli in forma professionale bensì di praticarla in modo sporadico (commercio occasionale) non soggetto quindi alla discipline commerciali contenute nel D. Lgs 114/98 il quale, viceversa, regola le attività di commercio in forma professionale e continuativa.Con la presente dichiaro quindi, ai fini dell’applicazione dell’art. 4 comma 2 lettera h del Decreto legislativo del 31 Marzo 1998 n. 114 di esporre e di porre in vendita, in maniera occasionale e saltuaria, prodotti che sono il risultato e l’opera della mia creatività ed ingegno, che rientrano quindi nell’art. 4 comma 2 del D. Lgs 114/98 e non essere obbligata, di conseguenza, ad iscrivermi in nessuno dei Registri (obbligatori per gli imprenditori commerciali professionali) presso nessuna Camera del Commercio del Territorio Italiano in relazione agli articoli trattati"
    Basta mettere questa dicitura per essere in regola, anche se non si è titolari di Partita Iva? Io ho qualche dubbio, e volevo sapere il vostro parere. In molte saremmo interessate a questa opportunità, perché aprire Partita Iva di questi tempi e con guadagni limitati, ovviamente non è possibile.
    Grazie.


  • Super User

    La dicitura è corretta per quelle attività che godono dell'effettivo requisito dell'occasionalità.
    Il requisito dell'occasionalità prescinde dal volume d'affari generato dalla propria "attività"; è, cioè, ad esempio, sufficiente un ammontare di vendite annue pari a 500 euro per poter far sorgere l'obbligo di apertura della partita iva e tutto ciò che ne consegue.
    Per essere considerata occasionale una attività non dovrebbe, ad esempio, essere pubblicizzata su internet tramite un blog, nè dovrebbe essere esercitata per più di 30 giorni all'anno.
    Capisco che possa risultare assurdo aprire partita iva ed iscriversi all'inps per volumi d'affari assai limitati, ma il rispetto delle vigente norme prevederebbe ciò.


  • Moderatore

    Ciao a tutti, sarei anch'io interessato a chiarire questo punto.

    Nel Dlgs 114/98, all'art. 4 (punto 2. lettera h) leggo che:[INDENT]Art. 4. Definizioni e ambito di applicazione del decreto
    ...
    2. Il presente decreto non si applica:
    ...
    h) a chi venda o esponga per la vendita le proprie opere d'arte, nonche' quelle dell'ingegno a carattere creativo, comprese le proprie pubblicazioni di natura scientifica od informativa, realizzate anche mediante supporto informatico;
    [/INDENT]Mi sembra quindi di capire che siano esclusi dall'ambito di applicazione del decreto, ossia dalla disciplina del commercio, coloro che vendono opere del proprio ingegno, realizzate anche mediante supporto informatico, indipendentemente dal carattere continuativo o da qualsiasi altro requisito.
    Lo stesso punto (h.) è poi richiamato testualmente nelle diverse Leggi Regionali che disciplinano il commercio, dove generalmente si conferma appunto che le norme a disciplina del commercio non sono applicate a chi venda o esponga opere del proprio ingegno a carattere creativo, senza indicare nessun'altra condizione o requisito per tale esclusione.

    Se ci sono altre leggi che regolano l'attività di chi vende o espone opere del proprio ingegno a carattere creativo, imponendo obblighi di qualsiasi natura, sarei interessato a conoscerle.


  • User

    Grazie per la gentile risposta. In altre parole chi mette in vendita le proprie creazioni tramite un blog o le pubblicizza deve sempre aprire Partita Iva.
    Questo dipende anche dall'interpretazione delle norme che danno sia l'Agenzia delle Entrate che l'Inps, visto che che il maggior costo è contributivo?


  • User Newbie

    Salve a tutti, scusate se mi aggancio.... ma arrivati a questo punto avrei bisogno di capire: in che posizione si trovano, da un punto di vista fiscale intendo, tutte quelle persone-hobbisti/e italiani/e che espongono e vendono le loro opere d'ingegno tramite siti come Babirussa, Etsy, Dawanda, Miss Hobby, artisti per hobby ecc.?
    Per essere in regola devono dunque aprire la partita IVA? Ciò che 'non mi torna' è il fatto che, nonostante l'esposizione delle opere in questi siti sia di tipo continuativo, la vendita è mooooolto occasionale e che i guadagni sono irrisori.....
    Non voglio assolutamente polemizzare, ma avrei bisogno di una risposta più che chiara sopratutto alla luce dell'avvento di Serpico.