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locazione uso lavorativo o comodato d'uso
Buongiorno,
sono un libero professionista e sono iscritto al regime dei minimi. Sto prendendo un appartamento in affitto e vorrei prenderlo con un contratto che mi permetta di usare una parte del locale come sede della mia attività in modo da sommare una parte dell'affitto ai costi di gestione dell'attività.Avevo proposto alla proprietaria un contratto ad uso promiscuo ma lei ha rifiutato dicendo che il suo commercialista non lo ritiene necessario. La sua controproposta è stata un contratto comune ad uso abitativo con l'aggiunta di una dicitura che consente l'uso professionale.
Invece il mio commercialista mi ha suggerito un aggiunta allo stesso contratto che permetta la stipula di un contratto di comodato d'uso. Contratto che farei a me stesso.L'aggiunta che ha proposto la proprietaria è questa "Punto 3. L'immobile dovrà essere destinato esclusivamente ad uso di civile abitazione del conduttore e delle persone attualmente con lui conviventi, restando peraltro consentito al conduttore di svolgere nell'immobile l'attività del tutto secondaria, causale o accessoria di tecnico informatico".
E' sufficiente per i miei scopi fiscali? Se lo è, potrei accettarla, ma vorrei cambiare la parola 'esclusivamente' con 'principalmente' e la parte "l'attività del tutto secondaria, causale o accessoria" con "l'attività secondaria e non prevalente". La dicitura resta sufficiente?
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mi metto nei panni di chi fa l'accertamento sui miei conti e magari ha pure litigato con la suocera.. quel punto 3 mi sembrerebbe un controsenso e non farei finta di niente.. se affitto la casa " esclusivamente " per abitarla, qualunque altro uso non è accettabile.. posso soltanto dormirci, mangiarci e il resto, non mangiarci e dormici e usare il salotto come parcheggio a pagamento per biciclette.
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Essnedo un immobile credo destinato a civile abitazione e non accatastato come ufficio non si può affittare "principalmente" per svolgerci un attività. La soluzione prospettata serve in qualche modo per aggirare il rpoblema e normalmente viene accettata senza problemi. Saluti
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Anche secondo me non c'è NESSUN problema alla deduzione del 50% del canone di locazione dell'immobile ad uso promiscuo abitazione-studio da parte del professionista.
In base all'art. 54 comma 3 del TUIR sembrerebbe chiaro che i professionisti possono dedursi forfettariamente il 50% del canone, a prescindere dalla metratura effettivamente adibita all'attività (criterio richiesto invece per gli imprenditori individuali).
Inoltre ai fini della deducibilità del costo la suddetta norma fiscale non richiede affatto che nel contratto di locazione sia consentito dal proprietario anche lo svolgimento dell'attività professionale. Quindi sinceramente consiglierei di non insistere più di tanto con il proprietario su questo punto.Inoltre anche le spese legate all'immobile quali condominio, luce, acqua, gas, telefono, spese di ammodernamento, ristrutturazione, manutenzione, sono deducibili per cassa nella misura del 50 per cento.
Saluti