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Vendere libri propri in conto deposito o librerie
Ciao a tutti. Ho scritto un libro e lo sto per pubblicare. Sarà regolamente edito, da un editore cosiddetto "on demand"-- c'è marchio editore, codice isbn ma i diritti delle venditte sono interamente miei e mi occupo da solo della distribuzione.
Qua sorge il quesito: io sono un privato.
Il mio libro è a catalogo nelle librerie. Una voltra che una libreria vende, il libro deve essere fatturato? Sapete nulla? E in tal caso come poter ovviare visto che materialmente l'editore demanda tutto all'autore?Poi ultimo: conto vendita o conto deposito in libreria: lascio i libri e passo a vedere se hanno venduto dopo qualche mese: se hanno venduto come funziona? I testi venduti devono essere fatturati? Serve una ricevuta? Qualcuno ha già esperienza?
E se proponessi il testo ad un distributore? A livello fiscale cosa viene chiesto?
Chiaramente anicipo che la mia è vendita occasionale, non ho introiti immensi, ma solo tramite un sito rientrando pienamente nella norma. Vorrei solo ampliare la rete.
Grazie se qualcuno sa qualcosa in merito
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Buongiorno acemax,
il discorso è molto complesso. Senza posizione fiscale (partita iva) non puoi fare nulla in italia, anche nel mondo dei libri dove l'iva è assolta dall'editore.
Ritengo che ti convenga fare un giro presso le librerie e sentire che cosa ti propongono. So per certo che alcune accettano il conto vendita da privati, ma è una cosa "non legale". Non ti anticipano nulla e non espongono il titolo in bella vista, però lo tengono. Vedrai che molte rifiuteranno anche di mettere il tuo libro a catalogo, che tu sia una società o un privato.
Secondo me ti conviene investire gli stessi soldi che avresti speso per acquistare le copie (spero per te che tu non sia caduto nella mani di moderni editori senza scrupoli che ti vogliono "vendere" 2-3 mila copie) per della pubblicità su internet (sito o altro) o in luoghi dove potresti attirare lettori.
Poi saranno loro a comprarlo online o in libreria (ovviamente ordinandolo).Per la gloria, le biblioteche pubbliche accettano donazioni, quindi almeno puoi avere il tuo libro in zone in cui qualcuno potrebbe anche leggerlo per errore.
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@redsector said:
Buongiorno acemax,
il discorso è molto complesso. Senza posizione fiscale (partita iva) non puoi fare nulla in italia, anche nel mondo dei libri dove l'iva è assolta dall'editore.
Ritengo che ti convenga fare un giro presso le librerie e sentire che cosa ti propongono. So per certo che alcune accettano il conto vendita da privati, ma è una cosa "non legale". Non ti anticipano nulla e non espongono il titolo in bella vista, però lo tengono. Vedrai che molte rifiuteranno anche di mettere il tuo libro a catalogo, che tu sia una società o un privato.
Secondo me ti conviene investire gli stessi soldi che avresti speso per acquistare le copie (spero per te che tu non sia caduto nella mani di moderni editori senza scrupoli che ti vogliono "vendere" 2-3 mila copie) per della pubblicità su internet (sito o altro) o in luoghi dove potresti attirare lettori.
Poi saranno loro a comprarlo online o in libreria (ovviamente ordinandolo).Per la gloria, le biblioteche pubbliche accettano donazioni, quindi almeno puoi avere il tuo libro in zone in cui qualcuno potrebbe anche leggerlo per errore.
ciao grazie. il libro l'ho stampato io grazie ai servizi "print on demand".. certamente non ho ceduto al tipo di editori che mi hai segnalato. si tratta di un saggio molto richiesto che certamente può interessare anche se non ha il grande nome di un editore alle spalle. certamente ho capito che l'unica soluzione è avere un editore alle spalle (anche on demand) che nel caso tu venda in libreria si accolla la fatturazione e ti gira i compensi chiaramente trattenendosi una percentuale... ben diverso da chi vende per te e ti lascia solo il 10% tassati.
Ho cheisto questo proprio perchè molti hanno avuto difficoltà con i conti vendita o conti deposito...
altri non hanno avuto problemi.. come dici te, dipende dalla discrezione di una libreria...
Poi se il libro è edito con regolare isbn sarà mensionato chiaramente nei cataloghi delle librerie on line...
e se loro vendono, chiaramente faranno riferimento all'editore per l'eventuale fatturazione...
e il problema si ripropone... l'editore on edmand deve fare da tramite...
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Vorrei riportare in vista questa vecchia discussione per chiarire un mio dubbio: se si decide di offrire alle librerie i propri libri, da privato, e senza intermediari dotati di partita Iva (come editori print on demand), al solo scopo di recuperare le spese di stampa (certificate tramite ricevute della tipografia), avviando quindi un'attività senza alcuno scopo di lucro, è comunque necessario avere una P.IVA o si può ovviare in qualche modo? Se non è possibile operare da "semplice" privato, si potrebbe pensare a fondare un'associazione culturale senza scopo di lucro, così da evitare di dover aprire la P.Iva e dunque di dover pagare l'Inps (alla fine l'unico "problema" della p.iva è l'inps)?