• User Newbie

    sono dipendente, ma mi hanno offerto di associarmi

    Salve,
    sono dipendente co.co.pro presso una piccola impresa che realizza servizi multimediali e di comunicazione.
    Siamo nel mezzo di una ristrutturazione societaria e mi è stata offerta la possibilità di entrare a far parte della nuova entità. Con formula ancora da scegliere. La vecchia andrebbe a chiudere perché con struttura e costi non proporzionati al reale fatturato.
    Potrei continuare a fare tranquillamente il dipendete, avere uno stipendio basso (1100 euro netti), ma sicuro, oppure decidere di armarmi di coraggio e provare una nuova avventura.
    Siamo almeno in 2/3, e mi fido ciecamente sia a livello umano che professionale. Il socio sicuro è già titolare di P.I.
    L'attività che andremmo ad iniziare sarebbe del tutto similare a quella che svolgiamo in questo momento, ragione che mi sembra di aver capito mi tira fuori dalle possibilità del regime per le nuove iniziative imprenditoriali.
    Ma rimane il regime dei minimi.
    Dalla valutazione dei tre precedenti anni è ragionevole pensare a un fatturato nell'ordine dei 150'000 annui. Crisi permettendo, con margini di crescita.
    Domanda secca: la formula societaria migliore? Siamo anche molto aperti all'idea di una cooperativa (un terzo lo si trova), e pensiamo di aver bisogno per ora di un solo altro dipendente (massimo in 4 per capirci).
    Molto banalmente, non ho fondi ne proprietà, ho solo una buona professionalità che vorrei vedere valorizzata rispetto al contratto per nulla tutelato che ho ora.
    Vista l'età (29) potrei però accedere a un finanziamento di Sviluppitalia o similari.
    Non so se sarebbe più ragionevole aprire una mia PI ai minimi, o se decidere da subito per una architettura societaria diversa.

    Grazie a chiunque voglia rispondere.


  • User Attivo

    Per aderire al regime dei minimi il volume d'affari deve essere inferiore ad ? 30.000.
    Sviluppo Italia (ora Invitalia) richiede alcuni requisti (disoccupato, etc..) e la pratica non viene istruita prima di 7/8 mesi.


  • User Attivo

    @josefaur said:

    Domanda secca: la formula societaria migliore? Siamo anche molto aperti all'idea di una cooperativa (un terzo lo si trova), e pensiamo di aver bisogno per ora di un solo altro dipendente (massimo in 4 per capirci).

    Bisogna considerare come volete distribuirvi le responsabilita' : tutti equamente solidali ? un responsabile e dei soci che lavorano da quasi dipendenti ma che non seguono la gestione della ditta (tipo ricerca clienti contabilita'...) ? Avete proprieta' ? siete sposati ? in che regime ? la risposta richiede di conoscere molti dettagli su di voi.


  • User Newbie

    @Lulu789 said:

    Bisogna considerare come volete distribuirvi le responsabilita' : tutti equamente solidali ? un responsabile e dei soci che lavorano da quasi dipendenti ma che non seguono la gestione della ditta (tipo ricerca clienti contabilita'...) ? Avete proprieta' ? siete sposati ? in che regime ? la risposta richiede di conoscere molti dettagli su di voi.

    Ciao e grazie mille della tua disponibilità.
    Siamo due potenziali soci con eguali responsabilità, la fiducia é totale.
    Personalmente sono nullatenente, l'altro no, entrambi non sposati.
    Compensi da dividersi equamente, ci occupiamo di specifiche diverse nello stesso settore, ma le mansioni sono strettamente complementari e frutto di continua collaborazione

    Ho parlato con un commercialista che senza esitare mi ha consigliato una SNC, dicendo inoltre di non guardare altro per altre possibili strutture.
    Da come me l'ha spiegata sembra buona per le nostre esigenze, l'amministrazione sarebbe possibile semplificata visto il giro di fatturato. Chiaramente una SNC prevede una totale fiducia reciproca, ma come ho detto questa c'é.

    Invitalia della mia regione di residenza non é una strada percorribile. Con la BIC Lazio ho appuntamento domani, ma sto iniziando a capire che i requisiti sono troppo stretti per poterne usufruire (disoccupazione da almeno sei mesi, attesa di altri sei per l'erogazione, impossibilità a operare durante l'attesa ecc.). Resta il fatto che mio padre, pur non finanziando nulla e aggiungo giustamente, mi appoggia e sarebbe disposto a farmi da garante per un eventuale finanziamento.
    Ho fatto un calcolo più specifico, ci servono circa 40'000 euro (20 cad.), quindi il rischio non é nemmeno enorme.

    Grazie.


  • User Attivo

    @josefaur said:

    Personalmente sono nullatenente, l'altro no, entrambi non sposati.
    Compensi da dividersi equamente, ci occupiamo di specifiche diverse nello stesso settore, ma le mansioni sono strettamente complementari e frutto di continua collaborazione

    Ho parlato con un commercialista che senza esitare mi ha consigliato una SNC, dicendo inoltre di non guardare altro per altre possibili strutture.

    In questo caso una SNC puo' andar bene, pero' il socio deve rendersi conto del fatto che si ritrova svantaggiato in quanto lui dovrebbe coprire le eventuali perdite della societa' da solo (se tu sei nullatenente). Bisognera' anche ricordarsi di riconsiderare la struttura in caso di matrimonio. Ciao