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vendere su un marketplace
salve ho una domanda sui marketplace, per gli artigiani che vendono
occasionalmente senza p.iva si può esporre in un negozio virtuale
che mettono a disposizione i vari marketplace sia gratuiti che a pagamento?e se si, si devono rispettare sempre i limiti temporali del "massimo trenta giorni"
e dopo bisogna togliere gli articoli dal "negozio" oppure lo si può tenere aperto sempre??grazie in anticipo per la risposta
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@gennaro 59 said:
salve ho una domanda sui marketplace, per gli artigiani che vendono
occasionalmente senza p.iva si può esporre in un negozio virtuale
che mettono a disposizione i vari marketplace sia gratuiti che a pagamento?e se si, si devono rispettare sempre i limiti temporali del "massimo trenta giorni"
e dopo bisogna togliere gli articoli dal "negozio" oppure lo si può tenere aperto sempre??grazie in anticipo per la risposta
ciao gennaro
il fatto che tu intenda appoggiarti ad un sito esterno denominato marketplace non ti esonera dal rispetto dei cd prerquisiti delle prestazioni occasionali
fatturato non eccedente i 5000 euro
importo delle singole vendute non superiore a250 euro
durata delle vendite non superiore a 30 gg
nonché svolgimento dell'attivita i modo occasionale vale a dire senza organizzazione ne di mezzi e o di risultato ( elementi questi caratterizzanti l'attivita di impresa)
In mancanza anche di 1 solo di tali elementi l'attivita da occasione si traformera in attivita di impresa con obbligo di aprire la p iva e di sottostare ai conseguenti adempimenti fiscali e previdenziali
Cio anche in presenza di marketplace
Saluti
mich
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Buonasera @gennaro 59
Concordo con mich78, se si tratta di poche vendite l'anno svolte occasionalmente puo regolarizzarle con una prestazione occasionale commerciale (i redditi poi li inserira nel modello unico quadro RL altri redditi), tuttavia se le vendite sono effettuate in maniera continuativa dovra aprire partita iva.
Non è stabilito dalle leggi fiscali il numero esatto di vendite per essere definite occasionali o continuative ma in linea di massima per un numero molto limitato di vendite annuali puo ricorrere alla prestazioni occasionali, in caso di continuita delle vendite dovra munirsi di partita iva.
Saluti
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Allargando un po' l'argomento, se possibile, quali inconvenienti ci sarebbero per il fisco se si togliesse il limite dei 30 giorni e si lasciasse quello dei 5000 euro? Perché dal mio punto di vista, si permetterebbe a tanti italiani di ottenere un minimo di introito in modo legale, tenendo pure presente che su internet le transazioni sono necessariamente tutte registrate e quindi rintracciabili; di conseguenza vi sarebbe poco margine per l'evasione...
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@resto said:
Allargando un po' l'argomento, se possibile, quali inconvenienti ci sarebbero per il fisco se si togliesse il limite dei 30 giorni e si lasciasse quello dei 5000 euro? Perché dal mio punto di vista, si permetterebbe a tanti italiani di ottenere un minimo di introito in modo legale, tenendo pure presente che su internet le transazioni sono necessariamente tutte registrate e quindi rintracciabili; di conseguenza vi sarebbe poco margine per l'evasione...
ciao
Attualmente le 2 caratteristiche principali del lavoro autonomo occasionale sono appunto :periodo non sup a 30 g e fattura non eccedente i 5000 euro
Poi tutto é possibile...: se pensiamo che nel 2015 sono state abrogate le cd prestazioni occasionali tuout court che prevedevano ulteriori requisiti...nel futuro potrebbe anche succedere quello che tu dici..
Allo stato cmq entrambi i requisiti sono richiesti
saluti
mich
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Buonasera a tutti
Le attivita di vendita sono attivita commerciali dunque è abbastanza difficile poter dimostrare che si tratta di prestazioni occasionali che solitamente riguardano attivita di lavoro (realizzazione, consulenza, lavoro intellettuale) dove prevale la componente lavoro (intellettuale/manuale).
Diversamente le attivita di vendita sono attivita commerciali da inquadrare con partita iva, tranne rarissimi casi di vendita di qualche oggetto usato o rari casi di vendita occasionale (pochissimi casi l'anno).
Il negozio che vende poco non puo non aprire partita iva e giustificarsi dicendo che vende poco, è il rischio d'impresa dunque utilizzate con molta cautela le prestazioni occasionali in quanto su internet ci sono casi contestazioni con conseguenti accertamenti e sanzioni a carico dei trasgressori per importi anche inferiori ai 5000 euro annuali, se gli organi accertatori valutano che l'attivita è continuativa non tengono piu conto dei 5000 euro e irrogano le sanzioni per omissione di tutti i requisiti e procedure necessario per svolgere attivita di vendita.
Un Saluto
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In effetti, a proposito della vendita occasionale senza p.iva, avevo già letto che il limite dei 5.000 euro non viene preso in considerazione, mentre si considera che la vendita non deve estendersi nel tempo per una durata "apprezzabile".
Inoltre, a proposito di quanto riferisci: "ci sono casi contestazioni con conseguenti accertamenti e sanzioni a carico dei trasgressori per importi anche inferiori ai 5000 euro annuali, se gli organi accertatori valutano che l'attivita è continuativa non tengono piu conto dei 5000 euro e irrogano le sanzioni per omissione di tutti i requisiti e procedure necessario per svolgere attivita di vendita." mi piacerebbe sapere** in che misura gli organi accertatori interpretino in modo così rigido la normativa**.
In ogni caso, si predica ovunque che l'era del posto fisso è finita, che bisogna avere iniziativa e inventarsi delle attività in proprio perché il mercato del lavoro è quello che è, ma poi quando ci provi ti stangano.
In questo contesto bisogna tenere presente che non tutti sono predisposti all'imprenditorialità, e che di conseguenza aprire una partita iva, con tutto quello che comporta, non è pensabile. Ecco qui che lo stato, con la minaccia di sanzioni, ti dissuade di fatto a portare avanti una piccola attività senza pretese
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@guadagnaeuro said:
Le attivita di vendita sono attivita commerciali dunque è abbastanza difficile poter dimostrare che si tratta di prestazioni occasionali che solitamente riguardano attivita di lavoro (realizzazione, consulenza, lavoro intellettuale) dove prevale la componente lavoro (intellettuale/manuale).
Diversamente le attivita di vendita sono attivita commerciali da inquadrare con partita iva, tranne rarissimi casi di vendita di qualche oggetto usato o rari casi di vendita occasionale (pochissimi casi l'anno).
Quanto dici mi sembra aderire più alla realtà di ciò che viene asserito da un commericialista, che scrive su un sito (non mi è permesso di inserire l'indirizzo) che
"In linea di principio, un’attività commerciale come può essere la vendita di beni materiali via internet esercitata in maniera “occasionale” non necessita di una partita IVA per rispettare le norme imposte dal Fisco.Valore aggiunto
Esiste cioè la possibilità di effettuare il tuo piccolo commercio elettronico in totale armonia e rispetto del legislatore fiscale pur senza applicazione dell’imposta sul valore aggiunto (IVA) ai corrispettivi delle tue vendite online.
Nel caso in cui un’attività sia svolta in maniera “occasionale” (e cioè non “abituale”), si verifica una distinzione tra la disciplina IVA, per la quale nessun obbligo è imposto, e la disciplina relativa alle imposte sui redditi, in base alla quale può verificarsi, invece, il caso di redditi tassabili (non configurabili come “redditi d’impresa”, né come “redditi di lavoro”, ma definibili come “redditi diversi” ai sensi dell’art. 67, co. 1, lett. i) DPR 917/86.
[h=3]Occasionalità L’occasionalità – con la conseguente esclusione dell’IVA (e dunque della necessità di aprire una partita IVA) – si ha quando l’attività è posta in essere in modo accidentale o sporadico e senza che il soggetto abbia predisposto nulla per effettuarla.
Purtroppo, ad oggi, non esiste una definizione normativa ed univoca di occasionalità, ma per capire se la tua è un’attività di vendita “occasionale”, puoi utilizzare come valido riferimento le linee guida che ti indico qui di seguito:- l’occasionalità, con conseguente irrilevanza ai fini IVA, sussiste solo quando l’attività è posta in essere in modo accidentale o sporadico, senza che il soggetto abbia predisposto nulla per effettuarla;
- non può considerarsi occasionale un’attività che si protrae nel tempo per una durata “apprezzabile”, anche se finalizzata al compimento di un’unica operazione;
- il “famigerato” limite dei 5.000 euro certificati non è attendibile in questo contesto;
- esercitare attività commerciale occasionale non significa dunque guadagnare meno di 5.000 euro;
- non è possibile ricavare “regole” o indicazioni precise, valide per tutti;
[...]
[h=3]Desideri vendere alcuni prodotti o fare un tentativo ma non hai un progetto di impresa chiaro in mente? Hai tuttavia intenzione di guadagnare dalla tua attività di vendita online? [LEFT][CENTER]Sei probabilmente alle prese con le cosiddette “attività commerciali occasionali”.
[/LEFT][/CENTER] [LEFT][CENTER]**Non è il caso di aprire una partita iva! **Come già anticipato,il fisco prevede la possibilità di poter effettuare vendite “occasionali” e cioè sporadiche e comunque non continuative, senza necessità di aprire una partita IVA. Deve comunque trattarsi di un’attività che – seppur non identificabile come una vera e propria impresa – abbia natura commerciale.
[/LEFT][/CENTER] I ricavi conseguiti dall’esercizio di tale tipo di attività, nonostante non siano soggetti ad Iva, necessitano cionondimeno di essere inseriti in dichiarazione dei redditi e denunciati così ai fini IRPEF. Anche in questo caso il requisito dell’occasionalità non è legato al superamento o meno del limite dei 5.000 euro certificati, quanto piuttosto alle modalità di svolgimento dell’attività. È chiaro che quanto maggiori saranno i ricavi certificati (in assenza di posizione IVA ufficiale), tanto minori saranno le capacità di difesa nell’eventualità di un accertamento da parte dell’autorità fiscali.Questo non tanto perché ci si discosta dal limite dei 5.000 euro quanto piuttosto per il carattere continuato e probabilmente professionale dell’attività stessa, in assenza dei quali non sarebbe possibile andare incontro a ricavi esponenziali.
L’esercizio “occasionale di un’attività commerciale” si verifica plausibilmente nelle ipotesi in cui:
- vi sia stata la reiterazione di atti di acquisto e di vendita – è necessario che le compravendite si manifestino (non però con un’intensità tale da far presupporre l’esistenza di un’attività esercitata professionalmente) in un arco di tempo definito o definibile;
- si sia proceduto alla produzione del bene venduto;
- vi sia stata anche una sola operazione di compravendita sempreché, durante il periodo di possesso, colui che ne effettuerà la vendita abbia intrapreso opere “incrementative” del valore del bene.
- Fine della citazione
(purtroppo come detto non posso inserire la fonte)
E' un ragonamento più sviluppato in linea di principio che con riferimento alla prassi?
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Buongiorno @resto
Il reale è problema è che difendersi da una eventuale contestazione le comporta dover fare un ricorso presso una commissione tributaria (giudice) e comporta elevati costi e le occorrera anche un avvocato o professionista contabile, spesso infatti costa meno pagare le sanzioni che fare ricorso dunque bisogna essere quanto piu prudenti possibili ed evitare comportamenti fiscali facilmente contestabili dato che poi le serviranno migliaia di euro per difendersi (sperando che poi il giudice accolga il suo ricorso dato che è anche possibile che non lo accolga e dovra oltre a multe, more, sanzioni pagare pure le spese legali).
Dunque va valutato bene il tutto prima di avventurarsi in comportamenti fiscali diciamo "facilmente soggetti a contestazione" perche per guadagnare poco rischia di doverne pagare molti di piu per difendersi da eventuali contestazioni.
Il reale ostacolo è che per occasionale non è mai stato chiarito quante vendite l'anno puo fare da qui tutto diventa complesso perche se ci fosse un documento ufficiale che stabilisce per occasionale si intendono XX vendite l'anno si avrebbe un orientamento ma non ci sono (almeno io non ne ho trovati) documenti che stabiliscono quante vendite l'anno siano considerate occasionali da qui la necessita di evitare comportamenti fiscali rischiosi e soggetti a possibili contestazioni, per anni ho cercato ovunque un documento chiaro che dicesse per occasionale si intendono XX vendite ma non ne ho mai trovati, secondo alcuni studi commerciali per occasionale si possono intendere 2-3 vendite l'anno, in questo caso è abbastanza evidente che non si tratta di una attivita continuativa, ma non ci sono documenti chiari e certi da utilizzare per giustificare una simile comportamento fiscale.
Inulile leggere articoli e pareri su internet, contano leggi e circolari fiscali, se trova un documento serio e ufficiale (non chiacchere da bar) puo basarsi in alternativa puo fare un interpello presso l'agenzia delle entrate per avere una risposta ma basare la propria vita su articoli letti su internet magari scritti da non professionisti non è un comportamento da prendere in considerazione.
Per le piccole attivita esiste il regime forfetario che prevede numerose agevolazioni fiscali.
Un Saluto
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Buongiorno Guadagnaeuro,
in effetti cercavo proprio informazioni sulla prassi. Il parere che avevo riportato non è di un profano, ma di un commercialista, che però evidentemente ha preferito tenersi "un po' largo".
Di certo le spese connesse a un' eventuale contestazione supererebbero i proventi spiccioli di un'attività portata avanti in modo dilettantistico; la prassi è dunque questa, connessa alla discrezionalità interpretativa del significato di "occasionale", come mi spiegava. Grazie per le delucidazioni.Un saluto