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Rimborsi spese
Salve,
una domanda su una questione sicuramente già dibattuta. Sono nel regime di vantaggio, quello al 5% di aliquota irpef per intenderci. Durante l'anno svolgo moltissime trasferte, per le quali ho due diverse situazioni:-
le spese di viaggio (treni, aerei...) mi vengono pagate direttamente dall'azienda per cui lavoro principalmente, che però mi chiede di inserire tali spese in fattura come se le avessi sostenute io, avendo quindi un prelievo su di esse di ritenuta d'acconto e iva (se fossi nel regime normale). Nel mio caso però, essendo esente IVA e ritenuta d'acconto, posso semplicemente non conteggiare tali spese nei componenti positivi, visto che effettivamente non mi vengono versati questi importi? Ovviamente, così come non li considererò nei componenti positivi, non considererò tra i componenti negativi i relativi costi dei biglietti visto che non li ho pagati io. Tutto questo al fine di non far alzare il reddito totale, rischiando di avvicinarmi ai 30 mila annui senza effettivamente aver percepito quei soldi.
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le spese di pernottamento invece le anticipo io, e poi le inserisco in fattura all'azienda come rimborso spese. E' valido per me il limite del 2% annuo sui compensi? Perché facendo tantissime trasferte se non potessi scaricare i costi di tutti i pernottamenti, andrei poi a perdere puntualmente un 5% che pagherei di irpef su queste cifre una volta che l'azienda me le rimborsa.
Spero di essere stato chiaro, e mi scuso per la questione eventualmente già trattata.
Grazie.
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Buongiorno
Da cio che ho letto su internet le uniche spese che non concorrono alla formazione del reddito sono gli anticipi per conto del cliente (ad esempio il diritto camerale o i bolli che i commercialisti pagano per il cliente quando effettuano gli adempimenti fiscali) mentre eventuali altri emoluenti indicati in fattura concorrono alla formazione del reddito.
Dunque credo che siano specificate dalle leggi le spese anticipate per conto del cliente e penso che le sue non rientrino in tali categorie diventando in pratica una normalissima entrata.
Attendiamo in parere di un Dottore Commercialista che possa fornire maggiori dettagli dato che la materia fiscale è complessa, il mio è solo un parere personale ovviamente.
Un Cordiale Saluto
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La cosa strana è come, in un regime dove vale il "principio di cassa", io possa considerare un'entrata una somma che non mi è mai stata versata.
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Buongiorno
Nel momento in cui le inserisce in fattura una voce e le viene pagato in quel momento lei ha incassato il corrispettivo, se poi lei lo ho speso per svolgere l'attivita poco importa, anche un commerciante che compra e vende quando compra porta in deduzione la spesa, quando vende porta in incasso, non mi sembra molto differente dal suo caso.
Il princio di cassa prevede che tutto cio che incassa (che tutto cio che viene pagato nel suo conto corrente) viene soggetto a tassazione, poi ovviamente avra le fatture di spesa che sono deducibili.
L'ideale a questo punto per evitare contestazioni è che faccia acquistare online dal suo cliente i biglietti e camera di hotel che paghera il suo cliente e dunque il suo cliente ricevera la fattura e lei in questo modo dovra fatturare escusivamente la sua prestazione professonale.
Le mando un Cordiale Saluto
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@guadagnaeuro said:
Buongiorno
Nel momento in cui le inserisce in fattura una voce e le viene pagato in quel momento lei ha incassato il corrispettivo...
Il princio di cassa prevede che tutto cio che incassa (che tutto cio che viene pagato nel suo conto corrente) viene soggetto a tassazione, poi ovviamente avra le fatture di spesa che sono deducibili.
Forse la mia domanda non era chiara. Io sto parlando proprio di spese che il cliente, in questo caso una grossa azienda pubblica, mi "anticipa" (termine da loro usato), pagandole già direttamente lei al posto mio. Questi soldi, relativi a miei viaggi di lavoro, non mi verranno mai rimborsati versandoli sul conto corrente... sono già stati pagati per mio conto dall'azienda committente. Il committente mi chiede di inserirli comunque in fattura, specificando che sono spese anticipate dal committente. La mia domanda è: come faccio a calcolare dentro il tetto dei 30000 euro annui dei soldi che non arriveranno mai sul mio conto corrente?
Grazie mille, spero ora sia più chiaro.
Alessandro
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Buongiorno
Con i nuovi elementi che ha aggiunto a mio parere lei in fattura puo indicare solo la sua prestazione professionale e non biglietti o pernottamente che le paga la ditta committente (che acquista il cliente e glieli omaggia per agevolarle gli spostamenti).
I suoi clienti hanno gia la fattura di acquisto dei viaggi e alberghi da portare in deduzione dunque non c'è ragione che lei inserisca in fattura servizi che non vende e che non le verranno pagati.
A mio avviso non puo inserire in fattura un servizio che non si sommi al totale imponibile ma non sarebbe neppure corretto inserirlo in quanto non è lei a pagarlo dunque non è un anticipo spese (a mio avviso la fattura diventa errata inserendo questi servizio che lei non anticipa e che farebbero sfalzare il totale fattura col totale che le verra pagato).
Tuttalpiu puo produrre una semplice dichiarazione dove indica che il biglietto XXX o la camera di hotel YYY nel giorno XXX pagate dal cliente sono state da lei utilizzate per recarsi e svolgere la sua attivita professionale presso azienda YYY, ma gia i suoi clienti avendo la fattura di acquisto hanno tutto cio che occorre per portare in deduzione le spese.
Come gia scritto il mio è solo un parere, dovra valutare il comportamento fiscale da adottare col suo commercialista.
Un Saluto
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@guadagnaeuro said:
A mio avviso non puo inserire in fattura un servizio che non si sommi al totale imponibile ma non sarebbe neppure corretto inserirlo in quanto non è lei a pagarlo dunque non è un anticipo spese (a mio avviso la fattura diventa errata inserendo questi servizio che lei non anticipa e che farebbero sfalzare il totale fattura col totale che le verra pagato).
Concordo, ma il cliente (una grossa azienda pubblica...) ha stabilito con tanto di documento esplicativo questa procedura, arrivando persino ad assoggettare ad iva e ritenuta d'acconto (per chi opera nel regime tradizionale) questi importi che in realtà il lavoratore non ha speso e quindi non si è visto rimborsare. Mi sembra un cavillo molto alambiccato e anche un po' inutile, fortunatamente essendo nel regime dei minimi a me non costa nulla scrivere la fattura come vogliono loro, visto che non ho iva e ritenuta. Mi sogno bene tuttavia dal considerarli nel mio fatturato, mi sembrerebbe un autogol senza senso visto che questi soldi non transitano sul mio conto.
Non mi è stato risposto invece in merito ai limiti di detrazione sulle spese di viaggio, se vale quel limite del 2% del fatturato o no. Facendo tantissime trasferte mi interessa molto. Grazie se qualcuno saprà dirmi.
Alessandro
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Buongiorno
Dato che è una situazione abbastanza confusa le consiglio un parere di un Dottore Commercialista in quanto emettendo fatture in maniera errata si rischia persino una sanzione da 258 a 2000 euro per ogni documento emesso in maniera errata dunque è meglio che approfondisca tutto con un Dottore Commercialista dato che mi sembra assurdo inserire voci in fattura che non concorrono al totale e che non le verranno pagate esponendosi a rischi di contestazioni varie.
Personalmente l'unico parere sul comportamento fiscale da adottare che seguo è quello indicato nelle circolari e leggi fiscali in quanto nel caso di contestazione in sede di ricorso davanti il Giudice se si presentano i testi delle leggi si hanno possibilita di vincere il ricorso, nel caso in cui si presentano "pareri personali" o "consigli" il ricorso si perde dunque personalmente seguo sempre e solo il comportamento fiscale stabilito dalle circolari e leggi fiscali.
Saluti