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Vendita online di beni digitali
Buongiorno a tutti,
Ho da un po' in progetto di aprire un'attività di vendita di beni digitali, più nello specifico degli ebook in lingua italiana ed inglese, quindi il mercato sarebbe quello mondiale con un occhio di riguardo per l'Italia. Essendo un'attività che si svolge totalmente sul web, a quali tassazioni devo sottostare? In più, se un utente italiano acquista un libro, il prezzo finale sarà diverso rispetto ad un utente americano per via delle diverse tassazioni?
Insomma, mi toccherà andare a vedere ogni Stato che tasse ha?Stavo valutando di aprire l'azienda in Estonia, sfruttando il meccanismo della cittadinanza virtuale (e l'apertura in 18 minuti, a differenza dell'Italia >_>). Più nello specifico vorrei aprire una FIE a socio unico o una OÜ (una specie di SAS?). Dato che la sede sarebbe in Estonia e l'attività commerciale svolta totalmente online, la generazione di profitto non dovrebbe essere legata all'Italia, quindi suppongo che le tasse relative ad essa vadano pagate secondo la regolamentazione dell'Estonia, ma una conferma o maggiore documentazione sarebbe gradita.
Sul sito https://e-estonia.com/e-residents/about/ vi è scritto che "la residenza virtuale non concede automaticamente la residenza fiscale" e di consultare un esperto di fisco. Scritta così mi sembra un po' vaga Insomma, mi toccherà pagare le tasse sul mio patrimonio personale in entrambi gli stati o, come credo, solo in Italia?Grazie a tutti
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Non è così semplice purtroppo, se gestisci l' attività all' Italia rischi di cadere in "esterovestizione".
Prima di fare una cosa del genere devi sentire sicuramente un' esperto.P.S. Ma sei sicuro che ti convenga? di che fatturato parliamo?
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@Ivan88 said:
Non è così semplice purtroppo, se gestisci l' attività all' Italia rischi di cadere in "esterovestizione".
Prima di fare una cosa del genere devi sentire sicuramente un' esperto.P.S. Ma sei sicuro che ti convenga? di che fatturato parliamo?
Ciao Ivan, grazie mille per la dritta sulla "esterovestizione". Leggendo su wikipedia, sembra che ci rientri a causa del comma 5 bis dell'articolo 73:
salvo prova contraria, è residente nello Stato l'Ente controllato da soggetti residenti, o amministrati da un Consiglio di Amministrazione o equivalente i cui membri in prevalenza siano residenti nel territorio dello Stato.
Quindi, anche se di fatto l'attività si svolge interamente online ed i server difficilmente saranno in Italia, tocca sottostare al fisco italianoBeh, il fatturato iniziale non sarà granché, un po' come tutte le start up, quindi pensavo di iniziare con una una srls unipersonale o eventualmente una società di persona. Il fatto dell'Estonia sarebbe stato interessante per un possibile futuro, e poi volevo anche capire un po' come funziona la cosa xD
Riguardo le tasse su ogni vendita in base alla sede dell'acquirente, sai dirmi nulla? Grazie ancora!
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Buonasera
Puo benissimo aprire una piccola ditta individuale in regime dei minimi che ha bassissimi costi.
Orientativamente paghera il 22% di inps (ma sono per la sua pensione dunque non sono tasse) e il 5% di imposte, la gestione contabile è semplice.
Solitamente chi apre societa lo fa perche ha fatturati di almeno 50k e anche piu, la sola contabilita di una srl o srls costa migliaia di euro l'anno (anche 3000-4000 euro l'anno solo di contabilita) dunque se non ha alti fatturati è un costo insostenibile, dunque inizi con una semplice ditta in regime dei minimi se poi l'attivita va bene allora puo trasformarsi anche in societa.
Ovviamente si rivolga ad un commercialista per cheidere eventuali dettagli.
Un Cordiale Saluto
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Grazie anche a lei per il consiglio! Mi chiedevo, io attualmente ho un lavoro full-time, come si incastra con la ditta individuale?
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Buongiorno
Se è dipendente privato full time puo ugualmente aprire partita iva e chiedere esenzione dal pagamento dei contributi inps dunque paghera solo il 5% di imposte sul reddito.
Un Saluto