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Internet of Things: parliamone
IoT, non deve crescere libero come il web puro e semplice. Bisogna pensare che un errore di url, possa fondere la resistenza di un forno, piuttosto che allagare casa con la vasca 2.0.
Pertanto servono le indicazioni di IEEE in un bel documento RF, con protocolli comuni. Così se Facebook IoT comunicasse a Brillo di Google, non mi ritroverei la casa in fiamme.
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Ah ah sei un grande.
Ci sono senza dubbio punti da chiarire e sono fortemente in accordo con te su questo. Consideriamo anche che ci sono dispositivi in qualche modo fisici che in linea teorica possono essere configurati.
Il discorso da cui siamo partiti era qualcosa più sul culturale nel senso che ci sono delle iniziative (anche di privati come FB e Google) orientate all'assaggio di strumenti in grado di far comunicare direttamente strutture fisiche e oggetti di uso quotidiano per farci business. Questo è sicuramente un seme che può far crescere la conoscenza e la consapevolezza nelle potenzialità di queste tecnologie.
Oggi pensare di dover vincolare la crescita e lo sviluppo di questo fenomeno che sta prendendo piede alla burocrazia è sicuramente una follia...ma ci si arriverà perché è giusto che sia così.
Sono assolutamente sulla tua lunghezza d'onda, ma tendo almeno per ora a credere che questo possa portare ad una rivoluzione culturale prima ancora di diventare uno standard.
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Ciao Juanin!!!:D
Più che burocrazia, credo che si tratti di un vero e proprio "bisogno": basta guardare il contenuto de
Internet of Things Journal
ieeexplore.ieee.org/stamp/stamp.jsp?tp=&arnumber=7119620Nel frattempo, sarebbe fighissimo, poter recuperare che cosa è stato fatto al Google Analytics Hackathon London 2015
analytics.blogspot.it/2015/05/google-analytics-hackathon-in-london.htmlSicuramente, è tutto a vantaggio di Brillo, ma avere qualche informazione in più, non sarebbe affatto male.
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Dobbiamo iniziare a farci qualche giro a questi incontri!!
Tutto molto interessante.
Secondo me in ogni caso è necessario iniziare a comprendere bene come rendere trasparenti queste future tecnologie alla mano dell'uomo. La grossa sfida è questa ed è quello che mi preme di più. Non so cosa ne pensi.
Io da malato di interfacce e di design tendo sempre a guardare le cose dal lato della progettazione.
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Concordo.
Little Update- Google → Brillo non è nel dimenticatoio; basta guardare analytics.blogspot.it/2015/05/google-analytics-hackathon-in-london.html , che è l'esempio di come si stia cercando di gestire correttamente nuovi BigData.
- Apple → ok, vediamo che si dice al keynote.
Rimangono sul campo IBM e Cisco con punti di vista estremi.
A Milano, verso la fine di quest'anno, IEEE proporrà diversi speech interessanti. A mio dire, per marzo 2016, potremo cominciare a parlare (seriamente) di IoT.