• User Newbie

    Perché rimarrebbe pregiudicato a vita?
    per gli incensurati non c'è la sospensione della pena e non menzione?


  • User Attivo

    @anonimamente said:

    Perché rimarrebbe pregiudicato a vita?
    per gli incensurati non c'è la sospensione della pena e non menzione?

    La sospensione della pena difficilmente viene applicata alle multe, come quella che tc88 probabilmente riporterebbe.
    La non menzione vale solo per il certificato spedito a richiesta di privati, su quello visibile alla Pubblica Amministrazione risulta tutto, e ovviamente non si sa mai quando una condanna pregressa, per quanto lieve, può essere ostativa per qualcosa. Con la riabilitazione dopo 3 anni si possono neutralizzare gli effetti penali della condanna, ma il precedente di fatto resta, va dichiarato nelle autocertificazioni e così via. Patteggiare o fare un rito abbreviato a 13 mesi dalla prescrizione, e con la concreta possibilità di estinguere il reato con un semplice assegno grazie al 162-ter cp, mi sembra francamente autolesionistico. Se proprio non ci fossero altre alternative, ma ci sono, io incarterei un'ordinario citando una ventina di testimoni, pretendendo che quelli della postale di Roma vadano a testimoniare, ponendo questioni dilatorie magari sulla competenza territoriale... credo che qualsiasi penalista abbia un discreto arsenale di questi trucchetti per far passare il tempo.

    Per questo abbiamo suggerito a tc88 di consultarsi con un altro legale, eventualmente per contattare già da ora la controparte e proporre un 2-3.000€ di bonario componimento. Se la querelante non dovesse accettare, all'udienza di gennaio 2019 il proprio difensore ripeterà l'offerta davanti al giudice magari allegando una lettera di scuse, e questi se riterrà il tutto congruo (e non dubito sarebbe così, vista la distanza nel tempo dai fatti...), proscioglierà tc88 che resterà incensurato come un bebè. Tra l'altro la norma suggerisce, se la controparte rifiuta qualsiasi contatto, di mandare addirittura l'ufficiale giudiziario a consegnare l'assegno, perciò bisogna valutare bene come muoversi, il 162-ter è di recente introduzione e non è stato impiegato molte volte. Di certo bisogna muoversi d'anticipo perché se il giudice dichiara aperto il dibattimento, non si può più far nulla.


  • User

    non succede nulla, stai tranquillo, non patteggiare, il reato si prescrive a breve.


  • User

    Buonasera a tutti!
    oggi sono stato di nuovo dall’avvocato per valutare la situazione in vista dell’udienza dell’8 gennaio 2019.
    mi ha detto che le strade sono due: rito abbreviato o messa in prova ai servizi sociali.

    se voglio rischiare posso chiedere il rito abbreviato, dato che potrei essere assolto (pare che il giudice sia una donna e neanche troppo “arcigna”) e la controparte potrebbe addirittura non presentarsi tramite il suo avvocato. Chiaro che se mi dice bene il 9 gennaio posso essere pulito e lindo. Se mi dice male mi becco la pena sospesa.

    me lo sono fatto spiegare mille volte oggi, ma ho ancora dei dubbi.

    rito abbreviato con possibili scenari: assoluzione piena, accusa ma non applicazione della pena in quanto l’offesa è ritenuta di poco conto (non ricordo l’articolo che ha citato l’avvocato ma mi ha detto che fa parte di una riforma del 2014) o accusa e pena ridotta di 1/3.
    di contro affidamento: si allungano i tempi (mi diceva che ci vogliono anche 10-12 mesi affinché sia messa in pratica la prova) e poi annullamento del reato.

    Il mio dubbio rimane sul risarcimento. Posto che se sono assolto non c’è, negli altri casi cosa si rischia? Perché nel caso dell’affidamento mi ha detto che si può chiedere al giudice di concordare una somma da versare alla persona offesa per evitare il civile anche se, sempre secondo lui, difficilmente si costituirà civilmente.

    ringrazio chiunque voglia rispondere!


  • User Attivo

    Come già fu detto a suo tempo, ti consiglio di consultare un altro avvocato penalista. Non ha senso fare un rito abbreviato nell'imminenza di una prescrizione, non si capisce perché il giudice dovrebbe assolverti se sei colpevole e il pubblico ministero è in grado di dimostrarlo (questo dovreste già saperlo avendo accesso al fascicolo di indagine). Se la prova della tua colpevolezza c'è, non c'è giudice benevolo che tenga, ti becchi una condanna e ti rovini la fedina penale in un modo veramente assurdo. Non è affatto detto che la condanna sarebbe sospesa, perché verosimilmente il giudice applicherebbe una forte multa e non la reclusione, e quindi dovresti pagare pure quella in aggiunta al risarcimento, alle spese giudiziarie e al tuo avvocato. In più, trattandosi di rito abbreviato, per tornare ad essere quasi incensurato dovresti fare a tre anni della condanna la riabilitazione, una procedura complessa e costosa da istruire, e comunque la macchia resterebbe. A me fare un rito abbreviato sembra veramente inopportuno.

    La possibile assoluzione per tenuità del fatto (la legge del 2016 che ti è stata citata) è a completa discrezione del giudice e potrebbe facilmente esserti negata. Anche qualora fosse concessa, conta come giudicato civile (vuol dire che in base ad essa si possono chiedere i danni in un ennesimo processo).

    Non ha senso neanche fare la messa alla prova perché per i reati procedibilità a querela, e la diffamazione lo è, dalla estate 2017 è possibile invocare il nuovo istituto delle condotte riparatorie e pervenire ad una estinzione del reato semplicemente con un assegno senza doversi sobbarcare il tempo, l'impegno e la spesa di una messa alla prova. Tutto ciò sempre nell'ipotesi a cui non credo molto che il querelante, dopo tutti questi anni, non sia disponibile a ritirare tutto amichevolmente dietro un modico indennizzo senza dover fare neanche una udienza.

    Io vedo tre possibili strategie, meno rischiose e meno dispendiose delle due che ti sono state prospettate: rito ordinario e prescrizione; ritiro della querela; estinzione per condotte riparatorie (162 ter cp).

    Io come detto consulterei almeno un altro penalista, è un consiglio che ti do con il cuore. Non conosco le carte, non sono un legale, non ti fidare di nulla di ciò che ho detto, ma ripeto che secondo me vale la pena di sentire un'altra campana.


  • User Attivo

    Come già fu detto a suo tempo, ti consiglio di consultare un altro avvocato penalista. Non ha senso fare un rito abbreviato nell'imminenza di una prescrizione, non si capisce perché il giudice dovrebbe assolverti se sei colpevole e il pubblico ministero è in grado di dimostrarlo (questo dovreste già saperlo avendo accesso al fascicolo di indagine). Se la prova della tua colpevolezza c'è, non c'è giudice benevolo che tenga, ti becchi una condanna e ti rovini la fedina penale in un modo veramente assurdo. Non è affatto detto che la condanna sarebbe sospesa, perché verosimilmente il giudice applicherebbe una forte multa e non la reclusione, e quindi dovresti pagare pure quella in aggiunta al risarcimento, alle spese giudiziarie e al tuo avvocato. In più, trattandosi di rito abbreviato, per tornare ad essere quasi incensurato dovresti fare a tre anni della condanna la riabilitazione, una procedura complessa e costosa da istruire, e comunque la macchia resterebbe. A me fare un rito abbreviato sembra veramente inopportuno.

    La possibile assoluzione per tenuità del fatto (la legge del 2016 che ti è stata citata) è a completa discrezione del giudice e potrebbe facilmente esserti negata. Anche qualora fosse concessa, conta come giudicato civile (vuol dire che in base ad essa si possono chiedere i danni in un ennesimo processo).

    Non ha senso neanche fare la messa alla prova perché per i reati procedibilità a querela, e la diffamazione lo è, dalla estate 2017 è possibile invocare il nuovo istituto delle condotte riparatorie e pervenire ad una estinzione del reato semplicemente con un assegno senza doversi sobbarcare il tempo, l'impegno e la spesa di una messa alla prova. Tutto ciò sempre nell'ipotesi a cui non credo molto che il querelante, dopo tutti questi anni, non sia disponibile a ritirare tutto amichevolmente dietro un modico indennizzo senza dover fare neanche una udienza.

    Io vedo tre possibili strategie, meno rischiose e meno dispendiose delle due che ti sono state prospettate: rito ordinario e prescrizione; ritiro della querela; estinzione per condotte riparatorie (162 ter cp).

    Io come detto consulterei almeno un altro penalista, è un consiglio che ti do con il cuore. Non conosco le carte, non sono un legale, non ti fidare di nulla di ciò che ho detto, ma ripeto che secondo me vale la pena di sentire un'altra campana.


  • User

    diffamazione sono 2anni condanna massima.
    prescrizione sono condanna maxn+ 50% cioè 3anni.
    scrivi da marzo 2015.
    il reato si prescrive, cambia avvocato e prendine uno che abiti vicino al tribunale dove sei processato e che ti chieda 1000-1500.
    non
    patteggiare
    assolutamente!!!


  • User Attivo

    Attenzione non diciamo inesattezze, la prescrizione in questo caso è di 7 anni e mezzo dal momento del fatto. Il calcolo è il seguente: 6 anni (minimo assoluto) + 25% di 6 anni ovvero un anno e mezzo poiché vi sono state interruzioni = 7 anni e 6 mesi. Da metà 2012, questo termine decorre a inizio 2020. Basta incartare un rito ordinario e il reato decade senza problemi, un anno non è nulla per la giustizia italiana, soprattutto considerato lo scarsissimo interesse mostrato finora dai magistrati del caso in questione.

    Tuttavia la prescrizione non è una assoluzione e il nostro amico potrebbe ugualmente sopportare un ennesimo processo civile per risarcimento danni. Per questo valuterei soprattutto di chiudere ora la partita su tutti in fronti, con un ritiro di querela o una estinzione per condotte riparatorie.

    Patteggiare ora è, senza mezzi termini, una sciocchezza colossale. Lo sarebbe a prescindere, vista la pletora di strumenti giudiziari per pervenire ad una conclusione favorevole del procedimento.


  • User

    Eccomi. Prima udienza andata. L?avvocato della querelante si è presentato per costituirsi parte civile, ma il mio legale ha offerto un risarcimento.
    La parte offesa l?ha ritenuto troppo basso, ma è disposta a trattare, chiedendo il pagamento delle spese legali e il rimborso del viaggio (venendo da fuori). Accetterebbe anche di rimettere la querela.
    Ora i due legali si confronteranno ma il suo legale sembrava di ottime intenzioni, ha anche proposto di scrivere due righe di scuse.
    Ci aggiorniamo ad aprile per un?altra udienza.
    Il mio legale mi ha prospettato circa 2000 euro (calcolando i medi come proposto dal legale della querelante).
    Sottolineo che il giudice ha specificato che il reato è molto ?vecchio? e quindi di valutare anche questa cosa nella fase di discussione dell?entita del risarcimento.


  • User

    Buongiorno.
    scrivo per dire che finalmente la storia è finita.
    dopo la consegna di un assegno circolare di una certa cifra, il giudice ha valutato idoneo il risarcimento (anche perché come aveva già detto durante la prima udienza, è un fatto di 7 anni fa e di entità tutto sommato lieve) con conseguente estinzione del reato (art 162-ter, come qualcuno aveva suggerito qui i mesi scorsi). Anche il P.M. ha valutato congrua l'offerta di risarcimento.
    L’unico rischio ora è un’eventuale denuncia in sede civile, ma pare pressoché improbabile ( o almeno così si spera).
    Ora attendiamo il dispositivo in circa 2 settimane.

    EDIT: mi ero dimenticato di dire che loro avevano chiesto 5.000 euro + spese legali per rimettere la querela, proposta piuttosto irricevibile secondo il mio avvocato.


  • User Newbie

    Scusa, spero di non essere indiscreto, ma visto che seguo la discussione da tempo, posso sapere quanto hai dovuto pagare?


  • User

    2.000 euro


  • User Attivo

    È una cifra giusta. Fui io ad indicarti che l'articolo 162-ter poteva essere il modo ideale per chiudere senza alcuno strascico la questione, visto che il querelante si è dimostrato irragionevole e ostinato. È una fortuna che abbiano introdotto questo nuovo articolo, fino a poco tempo fa saresti stato completamente alla mercé del querelante, costretto a subire il processo o ad accettare le sue condizioni.

    Non ci sarà nessun giudizio civile, tranquillo, hai interamente riparato il danno. Mi spiace solo che questa disavventura sia stata così lunga, spero non abbia influito troppo sulla tua vita nel frattempo.


  • User

    Sicuramente non sono stati mesi ?facili?, sempre comunque con l?attesa più o meno ansiosa delle varie fasi della questione.
    Poi a gennaio quando abbiamo scoperto che si erano costituiti parte civile, era svanita la speranza di una cosa semplice. Poi speravamo nell?accordo per ritirare la querela e infine abbiamo scoperto che addirittura volevano una cifra fuori da ogni logica.
    Per fortuna il giudice ha valutato la cosa per quella che era...


  • User Attivo

    Però ora è tutto finito ed è questo ciò che conta.
    Fosse successo oggi, si sarebbe svolto in modo leggermente più cadenzato, bisogna rinviare a giudizio dopo massimo 3 mesi dalla fine delle indagini, mentre tu sei stato rinviato dopo anni. Da un lato è stato un bene perché nel frattempo era stato introdotto il 162-ter, se no avresti dovuto fare la messa alla prova con volontariato, colloqui ai servizi sociali eccetera.

    Il giudice ha usato equilibrio, tanti anni fa hai commesso un errore ma nulla di irreparabile e soprattutto il lungo calvario giudiziario è già stato una pena di per sé. Il risarcimento (verosimilmente appena sufficiente a coprire le spese legali del querelante, se fosse stato ragionevole avrebbe potuto negoziare una remissione più consistente) era il modo più giusto per chiuderla.


  • User Attivo

    Ho riletto la conversazione, dalla chiusura delle indagini al rinvio a giudizio sono passati ben 3 anni! Oggi entro 3 mesi bisogna decidere se procedere o meno, e fissare la data del processo.

    Però nel tuo caso è stato un bene, nel 2015 c'era solo la messa alla prova che era in uno stato embrionale, oggi c'è una pletora di modi per chiudere i processi di questo calibro.


  • User

    Buonasera a tutti!

    Torno a scrivere in questo thread per avere una vostra ultimissima "consulenza". Ho ricevuto oggi un avviso di giacenza per una raccomandata Atti Giudiziari (codice 785....) dal CMP di Bologna.

    Chiaro che mi ha risvegliato demoni dormienti.

    Io credo sia una banale multa (anche se devo dire che sono sempre molto attento quando guido), ma potrebbe essere una qualche citazione legata al processo chiuso ormai 3 anni fa?

    Se non ricordo male all'epoca fu direttamente la Polizia Locale a notificarmi il tutto (Polizia postale, conclusione indagini, rinvio a giudizio, ecc...), quindi non credo possa essere collegato, ma sono un pelo in panico...

    Cosa mi dite?

    Spero possiate un po' tranquillizzarmi, fino a giovedì mattina non posso ritirare la raccomandata!

    Grazie mille!!!


    T 1 Risposta
  • User

    Aggiornamento più per calmarmi che per altro.
    Ieri mia mamma mi ha detto che aveva ricevuto una multa per eccesso di velocità. Il giorno che l'ha presa io ero dietro di lei in auto ed eravamo al telefono. Evidentemente la distrazione le ha fatto perdere di vista il famigerato autovelox tarato a 70 km/h e quindi ha preso la sua bella multa (era fuori di circa 5 km/h considerando le varie correzioni).
    Quindi l'ho chiamata e, sorpresa, ho scoperto il numero della sua raccomandata varia solo nelle ultime due cifre rispetto alla mia e, eseguendo il tracking, entrambe sono state prese in carico da Bologna CMP lo stesso giorno alla stessa medesima ora.
    Al 99,9 periodico % direi che ho preso la multa nello stesso momento per colpa dello stesso autovelox.
    Ora attendo domani mattina un po' meno agitato.
    Scusate l'OT involontario ma ero (e sono tuttora) abbastanza agitato! 😨