• User

    @criceto said:

    **POS OBBLIGATORIO, COSA PREVEDE
    L'obbligo di registrare i pagamenti con POS è valido per tutti gli importi superiori a 30 euro.
    Si applica a coloro che nell'anno precedente hanno fatturato
    oltre 200 mila euro e solo per le attività svolte all’interno degli **esercizi e degli studi: sono queste le principali novità previste per l'obbligo dei pagamenti con strumenti tracciabili per i professionisti nello schema di decreto messo a punto dal Ministero dello sviluppo economico.
    Nel regolamento si prevede che l'obbligo del Pos scatti solo per **importi superiori ai 30 euro e trova applicazione solo per i pagamenti effettuati all’interno dei locali destinati allo svolgimento dell’attività di vendita o di prestazione di servizio, ed esclusivamente nel caso in cui il fatturato del soggetto che effettua l’attività sia superiore a **200mila euro. Condizione quest'ultima valevole però solo nella prima fase di applicazione, ossia **a partire da luglio 2014.

    **************Questo risponde alla domanda?

    Questa legge l'ho letta anche io il problema sta nel capire l'interpretazione. Tra l'altro io non posso sapere il fatturato del negoziante.

    Significa quindi che che se ad esempio un negoziante mi obbliga a pagare in contanti un importo pari a 27,3 centesimi sono obbligato a farlo? 😄
    Oppure posso pretendere di pagare con il bancomat? Questo precisamente volevo sapere per evitare discussioni 😄


  • User

    Ciao, io credo che il quesito proposto sia di tipo civilistico: la soluzione è rinvenibile nel codice civile, in particolare nelle norme riguardanti l'adempimento dell'obbligazione pecuniaria.

    E' risaputo che dal contratto di compravendita nascono due obbligazioni: quella in capo al venditore di consegnare il bene o il servizio; quella in capo all'acquirente di pagare il prezzo, ossia di consegnare una somma di denaro.

    Ebbene l’art. 1277 c.c. stabilisce: "i debiti pecuniari si estinguono con moneta avente corso legale nello Stato".

    Interpretando letteralmente tale disposizione sembrerebbe che il pagamento a mezzo somme di denaro sia l'unica forma di pagamento che non può essere rifiutata dal creditore.

    Tuttavia, la giurisprudenza (v. Cassazione civile , SS.UU., sentenza 18.12.2007 n° 26617) e la dottrina hanno sostenuto che va riconosciuta efficacia solutoria a mezzi alternativi di pagamento diversi dal denaro, come l’assegno circolare (nonché la moneta elettronica ecc...) in quanto si realizzano i medesimi effetti del pagamento per contanti.

    In base all'orientamento sopra citato, un eventuale rifiuto del creditore di ricevere il pagamento con mezzi alternativi al contante sarebbe contrario alla regola di correttezza di cui all’art. 1175 c.c..


  • User

    @vincpic said:

    Ciao, io credo che il quesito proposto sia di tipo civilistico: la soluzione è rinvenibile nel codice civile, in particolare nelle norme riguardanti l'adempimento dell'obbligazione pecuniaria.

    E' risaputo che dal contratto di compravendita nascono due obbligazioni: quella in capo al venditore di consegnare il bene o il servizio; quella in capo all'acquirente di pagare il prezzo, ossia di consegnare una somma di denaro.

    Ebbene l?art. 1277 c.c. stabilisce: "i debiti pecuniari si estinguono con moneta avente corso legale nello Stato".

    Interpretando letteralmente tale disposizione sembrerebbe che il pagamento a mezzo somme di denaro sia l'unica forma di pagamento che non può essere rifiutata dal creditore.

    Tuttavia, la giurisprudenza (v. Cassazione civile , SS.UU., sentenza 18.12.2007 n° 26617) e la dottrina hanno sostenuto che va riconosciuta efficacia solutoria a mezzi alternativi di pagamento diversi dal denaro, come l?assegno circolare (nonché la moneta elettronica ecc...) in quanto si realizzano i medesimi effetti del pagamento per contanti.

    In base all'orientamento sopra citato, un eventuale rifiuto del creditore di ricevere il pagamento con mezzi alternativi al contante sarebbe contrario alla regola di correttezza di cui all?art. 1175 c.c..

    E allora perchè ogni volta che voglio pagare con il bancomat in qualche negozio mi dicono con aria minacciosa che devo pagare in contanti?! E se non li ho mi dicono di andare a prelevare dicendomi che c'è la legge che non sono obbligati ad accettare pagamenti con il bancomat sotto i 30?! E' questo che mi scoccia, ogni volta la solita storia!


  • Moderatore

    Se il pagamento è superiore a 30 euro è un tuo diritto pagare col bancomat...
    Se il pagamento è inferiore a 30 euro è un diritto del commerciante rifiutare il pagamento con il bancomat...
    Il limite dei 200.000 euro è stato abolito...
    La materia non è stata disciplinata adeguatamente...
    Non esiste un regime sanzionatorio...
    In conclusione ognuno fa quello che vuole...this is Italy 🙂


  • User

    A beneficiare di tutto questo sono i borseggiatori perchè troveranno sempre le borse piene di contanti!
    Ma non avrebbero dovuto favorire la moneta elettronica? Si come no!


  • User

    @xmestessox said:

    E allora perchè ogni volta che voglio pagare con il bancomat in qualche negozio mi dicono con aria minacciosa che devo pagare in contanti?!
    Se paghi con bancomat sarebbero costretti, per far quadrare i conti, a emettere lo scontrino o la ricevuta fiscale (senza poi contare le commissioni bancarie); per tali motivi, per alcuni negozianti il pagamento via pos è una seccatura.


  • User

    @criceto said:

    Una seccatura alquanto costosa tra l'altro .
    Esatto :).