• User Newbie

    Distruzione beni

    BUONGIORNO

    un' azienda di generi alimentari, acquista le etichette da apporre sulle confezioni dei propri prodotti.

    durante la fase di etichettatura, che avviene presso terzisti, può succedere che il numero di etichette acquistate non corrisponde al numero di confezioni etichettate in quanto un 5-10% vengono scartate per vari motivi ( avvio macchina, bobina verso la fine e quindi inutilizzabile etc, etichette che si sporcano.. ). Non solo : se cambia la composizione del prodotto o la normativa in materia di diciture le etichette non più conformi devono essere eliminate.

    In termini di valore si tratta di poche centinaia di euro. Secondo Voi si tratta di DISTRUZIONI FREQUENTI DETERMINATE DA EVENTI COLLEGATI ALLA PRODUZIONE e quindi esonerati dalla distruzione con comunicazione all' AE, oppure rientrano tra le DISTRUZIONI VOLONTARIE e quindi bisogna seguire tutta la procedura di smaltimento ?

    ha senso ogni volta chiamare uno smaltitore x 3 bobine di carta ? Anche perchè chi smaltisce non lo fa gratis...


  • User

    Salve,

    La questione proposta è alquanto complessa soprattutto perché non esiste una procedura specifica in materia.

    La procedura a cui lei fa riferimento (smaltimento comprovato da redazione di un verbale dei funzionari dell'amministrazione finanziaria o da un notaio) è quella prevista dalla Circolare del 23 luglio del 1998, n. 193/E del Ministero delle Finanze.

    E' la stessa Circolare a stabilire che "*la procedura formale sopradescritta si rende applicabile tutte le volte che l'imprenditore provvede volontariamente alla distruzione di un bene,strumentale o di magazzino, in dipendenza di un fatto eccezionale. Rimangono, pertanto, sottratte alla procedura in rassegna tutte quelledistruzioni non dipendenti dalla volontà dell'imprenditore e dall'eccezionalita` dell'operazione, ma normalmente connesse a situazioni ricorrenti,quali sfridi, cali naturali, alterazione o superamento del prodotto per le quali permangono le specifiche procedure autorizzate con la prassiprecedente."

    *Certamente lo scarto delle etichette è inquadrabile nelle distruzioni non dipendenti dalla volontà dell'imprenditore e si tratta di un evento che presenta il caratteri di ordinarietà.
    Pertanto non si dovrebbe seguire la procedura di smaltimento prevista dalla Circolare.

    Conriguardo alle prove per superare le presunzioni relative ai cali e agli sfridi, la Circolare in parola e il D.P.R. 447 del 1991 hanno demandato al Ministro delle Finanze l'emanazione di appositi decreti che stabilissero, per specifici beni, la misura percentuale dei cali naturali e degli sfridi usuali. Tuttavia, **tali decreti non sono mai stati emanati.

    **In conclusione, a prescindere dalla procedura contabile che intende adottare per ovviare a tale situazione, le consiglio di effettuare un interpello all'Agenzia delle Entrate per rappresentare il suo problema ed evitare qualsivoglia futura contestazione in caso di controlli/accertamenti fiscale. (cfr. le risoluzioni 8 gennaio 1996, n. 10/E; 3 aprile 1995, n. 14453; 18 febbraio 1992, n. 500115; 23 dicembre 1991, n. 561445).