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Brevetto, proprietà intellettuale o altro?
Salve a tutti e complimenti per la completezza e la qualità dei contenuti di questo forum!
Avrei bisogno di una consulenza legale specializzata riguardante la seguente tematica:
Circa un anno fa ho avuto l'intuizione di un nuovo servizio/architettura basato su Internet. Dalle verifiche che ho fatto sul web non mi sembra che questo servizio sia già stato realizzato da qualcuno, per cui vorrei "proteggere" in qualche modo " la mia idea" da appropriazioni indebite cercando al tempo stesso di monetizzarla.
Solo per contestualizzare meglio la faccenda diciamo che il "mio" servizio/architettura potrebbe essere paragonato ad una architettura di mobile payment.
Arriviamo finalmente al punto:Poichè in questo momento ho il timore di raccontare ad altri la mia idea perchè qualcuno potrebbe "rubarmela", esiste un modo per garantirmi il "possesso" dell'idea in modo da poterla liberamente raccontare a potenziali finanziatori senza correre il rischio che questi stessi finanziatori possano realizzarla in autonomia?
Io pensavo ad un brevetto o alla registrazione della proprietà intellettuale, ma ho paura che almeno il brevetto non sia applicabile al mio caso perchè non si tratta di qualcosa di "materiale" che può essere riprodotto con una catena di produzione industriale ma un'architettura "web-based". Posso depositare la proprietà intellettuale oppure ci sono altre forme di "tutela della idee"?
Voi cosa mi consigliereste di fare?
Grazie 1000 per l'aiuto.
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Attenzione: sotto il cappello della "proprietà intellettuale" si celano istituti molto diversi tra loro. In modo molto sommario vanno distinti i diritti titolati (marchi, brevetti e simili) e quelli non titolati (diritti d'autore e connessi): i primi vengono concessi al termine di un procedimento amministrativo mentre i secondi sorgono automaticamente con la creazione dell'opera. Da quello che scrivi non è del tutto chiaro il campo in cui ci muoviamo (il software ad esempio si colloca in un crocevia di tutele in cui il diritto d'autore è ancora centrale). La spedizione via pec consente di assicurarsi una prova dell'avvenuta creazione in una certa data: per il diritto d'autore è sufficiente! Non così per il brevetto: requisito essenziale è la novità! Se l'invenzione dovesse cadere in pubblico dominio ti giocheresti la possibilità di brevettarla! Nell'immediato il consiglio è di predisporre e far sottoscrivere a qualunque interlocutore un comunissimo accordo di riservatezza. Evita ovviamente di bruciarti la novità pubblicando articoli o tenendo conferenze. Per la tutela invece non puoi prescindere dalla consultazione di un consulente specializzato.
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Anzitutto grazie per la celerità dei vostri preziosi suggerimenti!
Per cercare di indirizzarvi meglio sulla questione provo a farvi una domanda la cui risposta, spero, mi permetta di capire meglio il "terreno in cui muovermi".
La domanda è la seguente (ovviamente lasciatemi passare la tipologia degli esempi che vi sto per fare :)): le architetture di servizio che stanno alla base di servizi web come "facebook" (vale a dire una piattaforma che raccoglie contenuti personali e ne permette la condivisione con altri utenti) oppure come "ebay" (ossia una piattaforma che consente di vendere oggetti mediante aste a tempo) sono brevettabili? In caso negativo, esiste uno strumento legale/giuridico (come ad esempio la proprietà intellettuale) che si potrebbe utilizzare per proteggere tali "invenzioni"?Grazie ancora per il vostro aiuto!
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Non ci siamo capiti: brevetto e proprietà intellettuale non sono alternativi; il brevetto è uno dei tanti diritti di proprietà intellettuale (insieme a marchi, diritto d'autore etc.).
Il social network è una struttura complessa che unisce molteplici elementi suscettibili di tutela giuridica: il segno distintivo, l'interfaccia grafica, il software, determinati "procedimenti" e molto altro ancora. Negli esempi che fai non esiste un brevetto "onnicomprensivo" ma veri e propri portafogli di brevetti che si intrecciano poi con gli altri diritti di proprietà intellettuale. In Facebook ad esempio abbiamo un marchio registrato, l'interfaccia grafica tutelata con il diritto d'autore, il software a cavallo tra diritto d'autore e brevetto, procedimenti etc..
Ti consiglierei in primo luogo di visitare una comune banca dati brevettuale (es. Espacenet): si tratta di un'operazione molto utile che ti consentirà di eseguire una piccola ricerca di anteriorità (può essere che qualcuno ti abbia battuto sul tempo!), una verifica sullo stato dell'arte (ricorda che per brevettare è richiesto un "inventive step") e un rapido studio della struttura di una domanda brevettuale.
Una volta chiarite le idee (anche a livello di business plan) dovrai richiedere una consulenza.
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I brevetti sono considerati titoli a data di scadenza, se è una buona idea la rubano quando finisce la protezione giuridica, in tempistiche sono pochi anni.
Le interfacce possono essere copiate utilizzando diversi linguaggi di programmazione, quindi bisogna valutare in modo dettagliato il bene da proteggere.
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20 anni...
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No sono sempre 20 anni, dipende da tante cose, sopratutto dal paese in questione con le sue leggi e la loro capienza legale a livelli internazionali.
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63 par. 1 CBE;
35 USC 154;
[...]
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capisco, necessita di usca spiegazione flash:
Qualcuno conoscerà la storia del mouse dei PC ???
In America fu inventato il mouse da un gruppo che tutti conosceranno, poi Billi decise che era una cosa troppo importante per rimanere nelle mani del gruppo, doveva essere suo, nonostante tutte le precauzioni adottate all'epoca, lo trafugò in Inghilterra e fondò una società la Microsoft, nonostante la causa fatta in America per America, che durò un decennio, il mouse fu usato e riprodotto come invenzione Microsoft e quando la "Apple di allora fallì", la causa finì e tutti furono contenti.
Come ho detto il marchio registrato "oggi" te lo riproducono in Cina, Russia, tutti i paesi Africani, Medio Oriente, India, Brasile (e dei paesi importanti finisco l'elenco qui, ce ne sono a decine altri che non considerano minimamente il trattato) e scordati l'azione legale, non considerano nemmeno le sentenze definitive.