• User Newbie

    Maltrattamenti familiari

    Buongiorno
    scrivo per chiedere un consiglio su come procedere al fronte della mia situazione familiare.
    Ho appena terminato gli studi e mi appresto a cercare lavoro.Da un anno a questa parte la mia famiglia si è rifiutata/rifiuta di darmi un qualsiasi sostegno economico.
    Per pagare tasse universitarie e autobus ho dovuto ricorrere alla generosità di fidanzato e amici.
    Il cibo non me lo rifiutano direttamente ma se mi accingo a preparare qualcosa di diverso da pasta o frittata (quindi carne,pesce o qualcosa di vagamente "caro") mi fanno una guerra tale che mi induce a desistere dal tentativo.Biscotti e leccornie varie sono chiuse a chiave nella loro stanza.Quindi anche quì,per mangiare ogni tanto qualcosa di diverso,devo chiedere fuori dal nucleo familiare.
    Tralascio le continue vessazioni psicologiche e le umiliazioni verbali.E l'umiliazione di avere sempre la stessa maglietta e lo stesso pantalone.
    Quello che voglio chiedere è: esiste un modo per rinunciare a qualsiasi obbligo(e diritto) futuro nei loro confronti?In quanto mi hanno già minacciato che pretenderanno di essere mantenuti una volta che troverò lavoro.
    Ho pensato a qualsiasi cosa,dal cambio di cognome alla diffida.ma non ne so venire a capo.
    Grazie anticipatamente dell'eventuale risposta.


  • Super User

    Salve giovincella!
    Mi spiace per la tua situazione, ma se può consolarti è quasi la normalità quello che descrivi, di solito ho casi ben peggiori.

    Il tuo problema è fastidioso a livello personale ma difficile da districare a livello giuridico.

    Il nostro sistema, che io ritengo criminoso, ma lasciamo perdere quello che ritengo. Ha un articoletto del codice penale che ti impedisce di querelare i genitori a meno che tu non riceva violenze o vengano meno agli obblighi familiari.

    Ora partendo da questo, ti faccio presente che secondo molti giuristi i figli raggiunta la maggiore età non devono ricevere supporto dalla famiglia. Ora la situazione reale impone ad ogni modo aiuti minimi, come alimenti e "teoricamente" l'istruzione è un diritto.
    Il problema si può districare in modo giudiziario nel diritto civile, però ti consiglio di tentare il discorso studio in casa, in modo bonario, chiedere il supporto agli studi e registrare tutto con l'obbiettivo di portarlo in giudizio.
    Gli alimenti garantiti sono quelli della sopravvivenza, a meno che non sei figlia di un imprenditore milionario, quello che fanno non configura nessun tipo di reato.

    Poi bisogna valutare la tua condizione lavorativa e personale, mi spiego: Se hai un lavoro ed un reddito, non parlo di reddito minimo, ma qualcosa di tangibile, diciamo un 800€ fissi, il giudice non ti supporterà, visto che superi la soglia di povertà e quindi lavori e "teoricamente" ti dovresti mantenere da sola.

    Se hai delle patologie cliniche la cosa cambia, ma non mi pare di aver letto alcun riferimento a nulla del genere.

    Ti sconsiglio di scrivere lettere inutili, complicheresti la situazione.
    Il cambio di cognome puoi farlo e puoi anche decidere di ripudiarli, al prezzo della legittima. Ma non farlo quando sei in casa, non sfidare il più forte faccia a faccia, già muoiono abbastanza donne ogni giorno.


  • User Newbie

    Salve Lokken,
    Grazie mille per la risposta.
    Le spiego un po' più chiaramente la mia situazione lavorativa.Attualmente percepisco zero.Ma dopo l'abilitazione(tra 3/4 mesi) potrò iniziare a lavorare come guardia medica e dunque sarò in grado(spero) di lasciare il tetto familiare ed affittare una stanzetta.
    Non ho nessuna patologia che mi impedisca di lavorare,se non l'ho fatto in passato è stato solo per poter terminare gli studi in tempo.
    E non ho intenzione di farmi mantenere ancora dopo questi mesi.

    Non sfidererò il più forte vivendo ancora sotto lo stesso tetto,come mi ha saggiamente consigliato.Ma quando avrò lasciato questo tetto non voglio più guardare indietro,non voglio che un avvocato mi chiami perché le persone che mi hanno generato per poi fregarsene del mio destino sono in una condizione di indigenza(vera o falsa che sia anche se scommetto per il falsa) o per questioni mediche o di eredità.
    Lei mi consiglia di registrare il loro rifiuto di pagare una tassa universitaria?io sono già laureata ma loro non lo sanno.
    E la decisione di ripudiarli cambiando cognome che conseguenze comporta dal punto di vista legale?
    La ringrazio nuovamente e mi scuso per il disturbo.


  • Super User

    Ripudiando una persona perdi la legittima, in caso abbiano qualcosa da lasciare, d'altro canto non potranno avvalersi degli alimenti come invece potrebbero fare attualmente, il cambio di cognome non è un obbligo ma posso capire lo stato di schifo che si possa provare.
    Ti lascio questa guida, dovrebbe bastare:

    1
    Poni delle distanze tra te e la tua famiglia. Se vivi in una situazione nella quale corri un pericolo fisico o senti di non farcela più, il passo più importante è rifugiarti in un luogo sicuro, dove la tua famiglia non potrà più farti del male. Se hai più di diciotto anni, i tuoi genitori e familiari non hanno alcun diritto legale di importi dove devi vivere.

    • Se non sei finanziariamente indipendente, cerca di capire se ti è possibile soggiornare da un amico o da un parente, per poterti rimettere in piedi.

    2
    Taglia ogni contatto. Una volta diventato adulto, "disconoscere" la tua famiglia significa, prima di tutto, cessare ogni contatto con loro. Smetti di chiamare la tua famiglia e smetti di rispondere alle loro chiamate. Lo stesso vale per le e-mail e altre forme di comunicazione. Non dare loro il tuo indirizzo e chiedi agli altri di non dire loro dove ti trovi.

    • Ti consiglio di cambiare il tuo numero di telefono e l'indirizzo e-mail per rendere più difficile alla tua famiglia di contattarti.
    • Considera di inviare loro una dichiarazione scritta nella quale metti per iscritto di voler tagliare ogni rapporto. Dichiara di non voler più avere nessun contatto con loro, che li stai disconoscendo e che, se cercano di contattarti, intraprenderai un'azione legale

    3
    **Considera di ottenere un ordine restrittivo. **Se la tua famiglia è violenta nei tuoi confronti o nei confronti dei tuoi figli, ti consiglio di ottenere un ordine restrittivo, così saranno legalmente obbligati a starti lontano. Un ordine restrittivo, in caso di violenza domestica, può impedire alla tua famiglia di contattarti o imporre loro di tenersi a una certa distanza da te.

    • Considera di assumere un avvocato per aiutarti e guidarti con la tua richiesta per un ordine restrittivo. Avrai migliori possibilità di ottenere la protezione della quale necessiti se hai un esperto che ti aiuti a compilare i moduli e a rappresentarti in tribunale.
    • Una volta che l'ordine restrittivo è stato emesso, chiama immediatamente la polizia se i tuoi familiari dovessero violarlo

    4

    • Escludi i tuoi familiari dal tuo testamento. Un altro metodo per assicurarti che la tua famiglia non abbia modo di influenzare te o i tuoi bambini è quello di dichiararlo esplicitamente nel tuo testamento. Assumi un avvocato che ti aiuti a redigere un testamento biologico, per impedire ai tuoi familiari di prendere decisioni mediche che possano mettere fine alla tua vita. Assicurati di tutelare anche i tuoi figli e i tuoi averi.

    5 Ed ultimo

    Ricorda che secondo la legge italiana l'unico modo per rimuovere lo status di genitore è quello penale, quindi dovranno fare dei reati, gravi, che permettano di annullare o sospendere la parentela.
    Per cambiare cognome dovrai fare la domanda al ministero dell'interno, servono gravi ragioni per poter ottenere un nuovo nome.


  • User Newbie

    Grazie ancora Lokken,seguirò alcuni dei punti che mi hai gentilmente scritto.
    Inutile dire che non concordo con il sistema giuridico italiano.La violenza non è solo fisica,quella psicologica crea danni anche più gravi e duraturi.