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Guadagni derivati dal web, cosa fare?
Salve forum,
da circa 1 mese ho acquistato un dominio .com ed il relativo servizio di hosting.
Per adesso il mio blog trae guadagno da bc.vc e binbox.io, servizi che portano una remunerazione molto contenuta.
Ho però intenzione di aderire a sprintrade in modo da poter esporre banner pubblicitari per recuperare i costi dell'hosting.Essendo completamente ignorante in materia fiscale sul web mi rimetto a voi per una "semplice" domanda.
Qualsiasi guadagno maturato dal mio blog come dovrà essere trattato?
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In termini assoluti potresti affrontare la cosa in vari modi.
Escludendo il "finchè guadagna poco non fare nulla", se il tuo interesse fosse di regolarizzare la tua posizione le considerazioni da fare sono 2.Partita Iva italiana o società estera?
La prima soluzione passa necessariamente per un commercialista, in sostanza dovrai dichiarare le entrate ed i costi che andranno scalati dal reddito. Alla fine se tolti i costi ti resta dell'utile, su di esso dovrai pagare le tasse.
Ci dovrebbero essere anche delle forme di pagamento delle tasse agevolato per alcuni tipi di Partita Iva in Italia.
Se non ti resta dell'utile però in Italia la situazione si complica perchè tra redditometro e studi di settore ti conviene fingerlo (ironizzo, ma fatti consigliare da un buon commercialista che abbia competenza in materia)
La seconda soluzione invece (una tra le più quotate per chi lavora online) ti permette di scegliere dove aprire una società (sopratutto se il server sul quale è ospitato il sito è all'estero) magari scegliendo paesi che hanno regimi fiscali agevolati adatti al web. La teoria è che non si dovrebbe, ma in realtà la legge non lo vieta. Il più delle volte si sente in giro molto rumore derivato dal terrorismo mediatico, e dall'ignoranza in materia fiscale.
Molto utilizzate sono le LTD inglesi. Per aprirne una online trovi tantissimi studi quotati che ti possono dare tutte le informazioni necessarie e seguirti nelle pratiche. E' un operazione estremamente rapida ed il costo solitamente tra società e conto bancario non dovrebbe superare i mille euro.
Altri paesi che a mio parere potresti tenere in considerazione sono Costa Rica, Nicaragua, Santo Domingo, Panama che hanno anch'essi costi accessibili. Panama è il più caro attualmente. Anche in questo caso tramite le persone giuste puoi fare tutto a distanza.
In Europa ci sono altre possibilità, ma costose e ... troppo legate all'Europa a volte. Poi qui sul forum ho notato che ci sono altri post in merito che vale di certo la pena prendere in considerazione.
A quanto ne so (ma comunque sempre ti consiglio di consultare un commercialista bravo per approfondire) se hai una società all'estero, per regolarizzare la tua posizione in Italia, dovresti dichiarare nella dichiarazione dei redditi la provenienza di utili da fonti diverse dal mercato italiano, sotto il quadro "redditi diversi". Di questo comunque se ne occupa il commercialista.
Altra cosa a cui porre attenzione è se apri in paesi a regimi fiscali particolarmente agevolati che permettono conti anonimi e società anonime (paesi in genere nella Black List) come ad esempio Panama o Costa Rica, Cayman etc...
Con i governi "autoritari" (uuupsss...) come l'Italia che non sono in grado di essere competitivi sul mercato, (mi permetto di essere un po' polemico) il rapporto con i paesi nella BlackList è più complicato, pechè non hanno modo di controllare o imporsi su di essi, e pur facendo tutto in modo trasparente c'è sempre un certo rischio di fastidiosi controlli.
Per concludere comunque, io vivo all'estero da parecchio tempo, quindi alcune informazioni potrebbero non essere del tutto aggiornate, sopratutto visti i recenti cambiamenti, ma per mia esperienza, un buon modo di procedere potrebbe essere semplicemente di scrivere un po' di mail in giro a chi fa servizi di questo tipo, e magari farci due chiacchiere su skype, sentire qualche commercialista (uno sarà indispensabile in ogni caso) per farsi un idea delle competenze e dei pareri, e non lasciarsi spaventare da supposizioni in merito, ma affidarsi a chi ha vera competenza in materia.
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Ciao pecoramannare,
ti ringrazio molto per la dettagliata risposta ma sfortunatamente allo stato attuale non ho tanti introiti da motivare l'apertura di una P.I o di una società.
Sono escluso da tutti questi problemi di natura fiscale quindi?
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Scusami per la domanda ma come si guadagna con bc.vc e binbox ?
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Ti ho risposto al PM.
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La legge italiana, non prevede il caso in cui non ci sono introiti a sufficienza. In teoria, rispettando le regole, prima di intraprendere l'attività si dovrebbe aprire la società ed iniziare a pagare. E' una di quelle cose a mio parere che in Italia non funzionano, ma anche negli altri paesi del mondo non è tanto differente.
A mio parere appena vedi che i guadagni sono significativi procedi col regolarizzare la posizione, certo è che con il nuovo redditometro, teoricamente anche i 100 euro in tasca dovrebbero essere giustificati.
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Capito, grazie mille per le delucidazioni.
Non è proprio il massimo come cosa ma d'altronde siamo in Italia.
Insomma che se voglio parlare di margherite e tulipani devo accollarmi i costi dell'hosting, poichè, esponendo banners, dovrei sostenere costi per oltre 5.000?. E'...fantastico.
(non che mi manchino quei 20-30? all'anno però è proprio una cosa poco sensata)