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- Sottrazione di posta elettronica e alla fine pure minacce!
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Ah e comunque (aggiungo perché è scaduto il tempo di modifica) la ringrazio molto per il saggio consiglio che mi ha dato!
Ed entrambi per tutti gli altri consigli.
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Se una persona ti ruba il portafogli non puoi metterle le mani addosso, perquisirla o quant'altro asserendo che ti ha rubato il portafogli. Il discorso è sempre lo stesso.
Ci si deve rivolgere all'AG per far accertare il furto e rientrare in possesso delle proprie cose.
Il tuo esempio, poi, è surreale (ti lascio il mio portafogli, non ti denuncio, ma dammi 10 euro sennò tento di riprendermeli..)
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OK.
In ogni caso, a titolo diciamo "cautelativo", quanto al fatto che tutta la mia corrispondenza è stata buttata, e che l'ho scoperto da pochi giorni, eventualmente l'illecito ci sarebbe e sarebbe ancora in vigore giusto?
Ed inoltre, quanto alla sottrazione della posta che mi fecero la prima volta, comunque l'illecito civile rimane giusto?Inoltre, in ogni episodio, dato che tutta la mia condotta non ha mai impedito loro di accedere alla loro posta, mentre la loro condotta è sempre stata volta ad impedirlo a me, fino ad impedirlo definitivamente cancellandola, stando a queste sentenze della cassazione penale (le mando il link in messaggio privato), mi sembra di capire che navigano in acque ben peggiori, giusto?
(Inoltre io sin dall'inizio conservavo "un ordinario titolo di accesso" e anzi molto di più!).
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Quanto all'esempio del portafogli: ci mancherebbe, non ho mai minacciato nessuno! La mentalità era l'esatto contrario: "cioè visto che mi hai fregato, almeno abbi un pò di buon senso di farmi fare un pò di spesa senza lasciarmi a piedi completamente!". Mi sono spiegato male. Ed effettivamente l'esempio non è calzante.
Tutta la vicenda èbasata solo su parole.
Nei server di Google, nello storico dei loro database risulta sicuramente per iscritto che la casella nacque e rimase per anni intestata a me.
Ma tra di noi tutte parole.
L'unica cosa che c'è per iscritto è una comunicazione che gli inviai dopo un pò di tempo dal primo episodio, quando ebbi la necessità di prendere della mia corrispondenza, mi negarono l'accesso, e cominciai a ribadirgli qualcosina (glielo invio tramite messaggio privato solo per riservatezza, ma ovviamente non le chiedo di rispondermi in privato).
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,Le ho inviato un messaggio privato con altri dettagli.
comunque tutto questo perche'? A suo tempo credevo di poterli denunciare a pieno titolo. Non l'ho fatto perche' mi dispiaceva.
ora capisco perche' le persone diventano cosi' reattive. Mi domando, dopo un episodio del genere, se dovesse capitarmi di subire nuovamente un illecito, saro' ancora disposto a passarci sopra, cioe' a non denunciare?
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La Cassazione che mi ha inviato non è pertinente al suo caso. Quella fattispecie si riferiva al caso di un datore di lavoro che, nel pc aziendale, ha aperto la posta della dipendente. Le autorizzazioni all'accesso, in quel caso, erano valide per entrambi, riconosciute da entrambi, e, soprattutto, CONTESTUALI.
Il suo caso attiene al differente caso di una titolarità contestata ed autorizzazioni negate.
Comunque credo che abbiamo dibattuto ampiamente la questione, peraltro, lei continua ad inviarmi messaggi privati su questo thread e ciò non è consentito.
Auspico che non incorra più in una situazione tanto imbarazzante ma se dovesse ricapitare ricordi che, prima di agire in qualsiasi senso, si devono percorrere le vie istituzionali.
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OK grazie ad entrambi.
Per Giurista: mi dispiace di averla importunata in PVT.
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Di nulla, utentevessato. Non si tratta di importunare... è che il regolamento lo vieta.
Direi di chiudere qui la discussione perchè ampiamente dibattuta e, in particolare, utentevessato, non fare esempi del tutto inopportuni e che, peraltro, nulla c'entrano perchè portano molto lontano in fattispecie che nel caso de quo non si sono verificate.
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Capisco, tutto chiaro.