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Regolarizzare attività senza dissanguarsi di tasse
Salve a tutti, sono nuovo del forum.
Ho 32 anni ed avrei bisogno di alcune informazioni riguardo la regolarizzazione dal punto di vista fiscale di una nuova attività che ho da poco intrapreso. Riguarda la vendita sia online che non di oggetti realizzati direttamente da me. Attualmente la vendita avviene solo in italia ma potrei pensare di vendere anche all'estero.
L'attività l'ho testata prima in forma diciamo occasionale ed ora che il "volume d'affari" sembra poter crescere vorrei regolarizzarla completamente. Cosa mi conviene fare per non dissanguarmi in tasse e imposte? Qual é il miglior regime fiscale agevolato che mi permetta di regolarizzarmi e nel contempo di continuare a far crescere la mia attività? Apro una partita IVA? una ditta individuale? C'è qualche ulteriore provvedimento governativo in cantiere e mi conviene aspettare ancora un po'?
Attendo una Vs cortese risposta
Grazie
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Ciao e benvenuto nel Forum.
Di domande simili alla tua ce ne saranno una infinità su questo forum, basta cercare "apertura ditta/partita iva" o "inizio attività".
In breve ti dico che innanzitutto devi aprire la partita Iva come ditta individuale e iscriverti a camera di commercio ed Inps-sezione commercianti.
Poi il regime fiscale da scegliere perchè più vantaggioso è quello dei minimi, purchè i ricavi non superino 30.000 euro all'anno e l'attività non risulti precedentemente svolta sotto altra altra forma. Questo regime fiscale durerà 5 anni.
L'aliquota di tassazione è appena del 5%, che si applica sul reddito, ottenuto dalla differenza tra ricavi meno tutti i costi inerenti l'attività, contributi previdenziali inclusi che sono di 3.200 euro circa all'anno.Saluti
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Ti ringrazio trust. Mi sono informato meglio sul regime dei minimi. Purtroppo non mi permette di vendere all'estero. C'è un altro regime agevolato che mi permette di farlo? Altra domanda, sono un ingegnere e se nella mia attività oltre a progettare e vendere questo prodotto effettuo delle consulenze e prestazione di servizi (riconducibili allo stesso ambito del prodotto) devo comunque configurarmi come "ditta individuale" ed iscrivermi alla camera di commercio? Riguardo l'ente previdenziale invece credo di dovermi iscrivere all'Inarcassa giusto?
grazie ancora
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Attualmente vi è un altro regime agevolativo, detto comunemente "forfettino", normato dall'art. 13 legge 388/2000 che consente di vendere anche a livello extracomunitario e, soprattutto, tollera un limite di ricavi annuo doppio rispetto al regime dei minimi.
Tale regime dura 3 anni ed ha una unica imposta al 10%, è assoggettato regolarmente ad iva e studi di settore (dal secondo anno)
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Concordo con quanto detto. Non potendo accedere al regime dei minimi, il "forfettino" sarebbe l'alternativa migliore.
Aggiungo che la contribuzione ad Inarcassa è dovuta se si svolgono attività riservate agli iscritti all'albo.
E la progettazione e vendita di un prodotto non mi sembrano necessariamente riconducibili alla professione di ingegnere.
Anzi il reddito che ti auguro andrai a produrre mi sembra più corretto inquadrarlo in quello di impresa, come ditta individuale, ed iscrizione alla camera di commercio.Saluti
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@usergt said:
Ti ringrazio trust. Mi sono informato meglio sul regime dei minimi. Purtroppo non mi permette di vendere all'estero.
Salve, è vero che non si può vendere all'estero, o meglio non si possono effettuare cessioni alle esportazioni, nel regime dei minimi. Però queste riguardano solo le vendite al di fuori della comunità Europea. Quindi se deve vendere in un qualsiasi paese CE il regime può essere adottato. In alternativa, se conveniente, si può pensare al forfettino come già le hanno consigliato i colleghi. Saluti