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X Trivette:
Bisogna sapere le prove che hanno a tuo carico, al momento potresti essere indagato, ma passare dallo status di indagato a quello di imputato ce ne vuole. Con una semplice chiamata riscontrata nei tabulati, non credo si possa formulare l'imputazione basandosi solo su questo, servirebbero prove più concrete (registrazione, intercettazione, una tua confessione spontanea...). Quindi anche se si dovesse procedere d'ufficio, non cambierebbe nulla, dovrebbero sempre raccogliere prove concrete per formulare l'imputazione e se si andasse a processo, dimostrare la tua colpevolezza.
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@Acrobata1978 said:
X Trivette:
Bisogna sapere le prove che hanno a tuo carico, al momento potresti essere indagato, ma passare dallo status di indagato a quello di imputato ce ne vuole. Con una semplice chiamata riscontrata nei tabulati, non credo si possa formulare l'imputazione basandosi solo su questo, servirebbero prove più concrete (registrazione, intercettazione, una tua confessione spontanea...). Quindi anche se si dovesse procedere d'ufficio, non cambierebbe nulla, dovrebbero sempre raccogliere prove concrete per formulare l'imputazione e se si andasse a processo, dimostrare la tua colpevolezza.aver confessato durante l'identificazione non conta in nessun modo?
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Sigg. avvocati, un consiglio.
In caso di S.I.T., come sopra, è consigliabile ammettere le proprie responsabilità, in caso di tenui fattispecie di reato, oppure apporre qualsiasi diniego, col rischio di fare impuntare gli inquirenti che si potrebbero sentire "presi in giro"?
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Ciao Gelsoma. In questo forum si danno pareri /opinioni giuridiche in veste di terzi imparziali.
Non si forniscono consigli per eludere la giustizia.
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@Zeta_1 said:
aver confessato durante l'identificazione non conta in nessun modo?
Mi perdo le varie sfumature di un'indagine non lavorando in polizia...Non mettendo a verbale quello che hanno ascoltato ad un primo incontro con l'indagato, con tutto il lavoro che hanno da fare, se un giorno l'indagato andasse a processo tra qualche anno chi pensi che ricorderebbe cosa disse 2-3-4 anni fa? Bisogna inoltre capire se quell'incontro era formale o informale.La giustizia purtroppo è lenta e salvo i riti per direttissima questi sono procedimenti che durano anni, per questo non è tanto importante quel che si dice in una chiacchierata informale, ma cosa resta nei verbali.
Poi cosa dire durante un interrogatorio o come comportarsi, questo spetta all'indagato deciderlo, grazie al nostro ordinamento salvo alcune eccezioni è anche possibile avvalersi della facoltà di non rispondere. In linea di massima comunque essere onesti e trasparenti paga sempre alla lunga, statene certi.
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La "confessione" ricevuta a verbale dalla PG è atto narrativo e non provante. L'indagato/imputato ha la facoltà di mentire.
Ne segue che il pm non è esentato dal cercare altre prove di colpevolezza su cui fondare l'accusa.
In Italia non è come negli Stati Uniti.
Laddove uno confessi, poi al processo può sempre ritrattare in sede di contestazione. Se non vi sono altri indizi di colpevolezza l'accusa decadrebbe se si fonda sulla sola ammissione dei fatti.
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@Acrobata1978 said:
Mi perdo le varie sfumature di un'indagine non lavorando in polizia...Non mettendo a verbale quello che hanno ascoltato ad un primo incontro con l'indagato, con tutto il lavoro che hanno da fare, se un giorno l'indagato andasse a processo tra qualche anno chi pensi che ricorderebbe cosa disse 2-3-4 anni fa? Bisogna inoltre capire se quell'incontro era formale o informale.La giustizia purtroppo è lenta e salvo i riti per direttissima questi sono procedimenti che durano anni, per questo non è tanto importante quel che si dice in una chiacchierata informale, ma cosa resta nei verbali.
Poi cosa dire durante un interrogatorio o come comportarsi, questo spetta all'indagato deciderlo, grazie al nostro ordinamento salvo alcune eccezioni è anche possibile avvalersi della facoltà di non rispondere. In linea di massima comunque essere onesti e trasparenti paga sempre alla lunga, statene certi.Non è stato messo a verbale perché si trattava dell'identificazione... E quindi non era loro compito svolgere un interrogatorio. Si sono limitati a domandarmi le generalità, se ero l'utilizzatore dell'utenza telefonica incriminata nel periodo in cui si sono verificate le chiamate e il domicilio al quale avrei voluto ricevere le comunicazioni riguardanti il caso.
Se cerchi anche in internet vedrai che è la prassi in caso di querela
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Salve a tutti, vorre rendervi nota una questione che da due mesi mi sta togliendo sonno ed appetito, inizio con una premessa:dal mese di gennaio 2013 al mese di febbraio 2015 ho avuto una corrispondenza, fatta di telefonate ed sms reciproche e benvolute da entrambe le parti, con una donna sposata, anzi con le chiamate voce quasi sempre fatte dalla donna a me, e mai sms o chiamate fatte in orario notturno o che potesse arrecare disturbo, fatto sta' che il marito della donna, scoperto il tutto ha "inventato" una denuncia per molestie telefoniche verso l'utenza con la quale sentivo la donna, forse per sapere chi io fossi, forse per ripicca, non saprei spiegarlo.ho scoperto questa denuncia perché' nel mese di gennaio di quest'anno sono stato sentito a sommarie informazioni dai locali cc in merito alla mia utenza ( peraltro che non uso piu' da inizio 2015),quindi non mi è stata fatta alcuna elezione di domicilio con conseguente nomina del difensore, io ho risposto semplicemente chiarendo e sottolineando l'assoluta reciprocità di tale corrispondenza, e soprattutto di non aver mai parlato con l'uomo, ne a mezzo telefono che di persona. la domanda che vi faccio è, secondo voi il PM, una volta letti tutti gli atti tra i quali anche le mie dichiarazioni fatte ai cc dispone indagini a 360 gradi al fine di avere un quadro completo oppure si basa solo su ciò che dichiara la parte che si ritiene offesa, magari non pensando nemmeno di richiedere i tabulati completi della mia utenza o di quella della donna al fine di constatare l'effettiva reciprocità dei nostri contatti, nel senso che nel corso delle indagini preliminari io che sono il "reo", sono tutelato oppure conta solo la parola o le eventuali prove portate dal denunciante? Sperate in base a ciò che ho detto che il tutto possa essere archiviato senza mandarmi in giudizio? Grazie per le delucidazioni che mi darete, questo fatti mi fa vivere in ansia perenne da giorni, non ho commesso nulla, sono sempre stata una persona ligia e corretta.
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Non rischi nulla, le numerose e costanti telefonate ricevute sono una prova più che sufficiente a dimostrare che non erano molestie ma contatti bilaterali e un buon PM archivierà subito il caso.
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Grazie fregior, anche se ho paura che la cosa va avanti..magari il furbacchione inventa testimoni o altro,ma reputo anche io che se il PM fa indagini fatte per bene sarà MOLTO DIFFICILE rinviarmi in giudizio!
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Salve vorrei chiedere anche io una cosa in merito a scherzi telefonici. Una sera ho fatto degli scherzi a 3 numeri a caso che abitavano vicini. 2 di questi mi hanno risposto l'altro no. durante la chiamata non ci sono stati ne insulti ne minacce. ho fatto solo una chiamata a persona. circa un mese fa mi è arrivata una denuncia per art 660. il mio avvocato mi ha detto che non era nulla di che. ma adesso che sono arrivati i documenti dice che se la voglio togliere in breve tempo(poiché vorrei fare concorso polizia) devo pagare l'ablazione sennò va per le lunghe. secondo voi cosa dovrei fare? grazie