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- Debito con fornitore per mancato pagamento ri.ba (decreto ingiuntivo)
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Avevo pensato di contattare la ditta del fornitore.. per trovare un'accordo.. se si accontentavano di 5-600 euro in 2 volte(di + non posso)... mi dite di provare ?? Contatto la ditta o l'avvocato ?? Oppure aspetto e come va va... tanto arrestarmi non credo possano !
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Di certo non c'è l'arresto:)...Se vuoi tentare la transazione contatta il difensore.
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Salve, il 12 luglio mi è arrivato un decreto ingiuntivo per un debito originario di 1000 euro (+ interessi e spese) , con un fornitore (una grossa ditta s.p.a.) , i 40 giorni sono passati il 22 agosto circa... ora perchè arrivi l'ufficiale** giudiziario deve essermi notificato il precetto vero , se non può venire vero ?? Ad oggi è passato ben oltre un mese(dalla scandenza dei 40 giorni) e non mi è arrivato niente.. dopo quanto decade il decreto ingiuntivo..dopo quanti mesi può arrivare il precetto ??Ora un pò mi sono informato e l'iter per il precetto se si vuole è quasi automatico e certe volte può essere spedito anche prima della scadenza dei 40 giorni,anche se si devono sostenere altre spese...mi hanno detto giusto?Può essere che non lo mandino più...visto la cifra modesta del debito(e che io sono nulla tenente) ?E dato che parliamo di una ditta s.p.a gli servisse solo il decreto ingiuntivo come prova per poter mettere il credito come inesigibile?Grazie per le risposte
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Il decreto ingiuntivo si prescrive entro 10 anni, salvo atti interruttivi della prescrizione che fanno partire altri 10 anni da capo.
Entro dieci anni può quindi essere notificato il precetto.
Si può dichiarare inesigibile un credito solo dopo un pignoramento negativo. Il solo d.i. non basta.
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Criceto, per cortesia, non interpretare a contrariis un articolo..
Innanzi tutto è un mero progetto... non approvato, in secondo luogo NON esime dal pignoramento negativo.
Nell'articolo si legge infatti:
"Per supportare l'inesigibilità dei crediti è necessario procurarsi prove idonee: è il caso, per esempio, di visure catastali dall'esito negativo, documentazione analitica che attesti il mancato realizzo e il carattere definitivo della perdita, comunicazione di un legale che confermi l'esperimento infruttuoso delle procedure esecutive individuali o l'antieconomicità nel procedere con altri tentativi di recupero."Questo attiene alle procedure esecutive. il "recupero" è la procedura esecutiva...
Vediamo di leggere bene...
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Le solite circolari per poter elevare sanzioni...
"in quanto intraprendere azioni esecutive di recupero del credito potrebbe risultare antieconomico". E' antieconomico solo se si dimostra che il debitore non può rimborsare le spese dell'azione. E come lo dimostri se non procedi a pignoramento?
Nessun revisore dei conti rischierebbe una sanzione giocando su una interpretazione simile.La legge non prevede questo... e una circolare di chicchessia non ha alcun valore di interpretazione di nulla, tantomeno di legge.
Inoltre non esiste un professionista che ti farebbe una dichiarazione simile...molti lavorano sul recupero avvenuto e non si fanno anticipare nulla.Infine, il credito "certo" significa solo che puoi procedere...
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"L'amministrazione finanziaria ha chiarito che in caso di crediti commerciali di modesto importo," questa è una circolare... l'amministrazione finanziaria non ha il potere di emanare nulla nè di interpretare (l'interpretazione autentica spetta all'organo che ha emanato la legge).
Il decreto sviluppo dichiara solo il requisito dell'elemento della "certezza" . Non altro. Per poter avere un qualsiasi decreto ingiuntivo il credito deve essere certo, liquido ed esigibile...
Questa norma, di fatto, non ha cambiato nulla...Ah, criceto, io non parlo tedesco.. al max inglese...quindi se devi postare il altra lingua scrivi in inglese...
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@giurista said:
"L'amministrazione finanziaria ha chiarito che in caso di crediti commerciali di modesto importo," questa è una circolare... l'amministrazione finanziaria non ha il potere di emanare nulla nè di interpretare (l'interpretazione autentica spetta all'organo che ha emanato la legge).
Il decreto sviluppo dichiara solo il requisito dell'elemento della "certezza" . Non altro. Per poter avere un qualsiasi decreto ingiuntivo il credito deve essere certo, liquido ed esigibile...
Questa norma, di fatto, non ha cambiato nulla...Ah, criceto, io non parlo tedesco.. al max inglese...quindi se devi postare il altra lingua scrivi in inglese...
Mi sono un pò informato e credo che criceto dica giusto !
Con il Decreto Sviluppo si cambia presupposto, si permette la eliminazione dei vecchi crediti di modesto importo con specificazione, ex lege, di quali siano questi crediti di modesto importo.
***Questo il testo dell'art. 5 del D.L. 883/2012, così come convertito in Legge.
***[INDENT]5. Il comma 5 dell?articolo 101 del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917 e? sostituito dal seguente:
«5. Le perdite di beni di cui al comma 1, commisurate al costo non ammortizzato di essi, e le perdite su crediti sono deducibili se risultano da elementi certi e precisi e in ogni caso, per le perdite su crediti, se il debitore e? assoggettato a procedure concorsuali o ha concluso un accordo di ristrutturazione dei debiti omologato ai sensi dell?articolo 182-bis del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267. Ai fini del presente comma, il debitore si considera assoggettato a procedura concorsuale dalla data della sentenza dichiarativa del fallimento o del provvedimento che ordina la liquidazione coatta amministrativa o del decreto di ammissione alla procedura di concordato preventivo o del decreto di omologazione dell?accordo di ristrutturazione o del decreto che dispone la procedura di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi. Gli elementi certi e precisi sussistono in ogni caso quando il credito sia di modesta entita? e sia decorso un periodo di sei mesi dalla scadenza di pagamento del credito stesso. Il credito si considera di modesta entita? quando ammonta ad un importo non superiore a 5.000 euro per le imprese di piu? rilevante dimensione di cui all?articolo 27, comma 10, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, e non superiore a 2.500 euro per le altre imprese. Gli elementi certi e precisi sussistono inoltre quando il diritto alla riscossione del credito e? prescritto. Per i soggetti che redigono il bilancio in base ai principi contabili internazionali di cui al regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002, gli elementi certi e precisi sussistono inoltre in caso di cancellazione dei crediti dal bilancio operata in dipendenza di eventi estintivi».
[/INDENT]
Quindi, da oggi in avanti, si potrà distinguere il caso di credito di modesta entità dal credito non avente tale caratteristica.Per quanto riguarda la deduzione delle perdite di modesto valore:
L'elemento certo e preciso necessario alla deduzione si ha se- il credito è di modesta entità e se
- sono trascorsi sei mesi dalla scadenza di pagamento del credito stesso.
Ma fondamentalmente viene fissato un criterio per stabilire quando un credito è di modesta entità, vale a dire quando
- è di importo non superiore a 5.000 euro per le imprese di più rilevante dimensione, cioè imprese che conseguono un volume d'affari o di ricavi (entità che non sono necessariamente coincidenti) individuati dai seguenti valori: 300 milioni di euro fino al 2009; 200 milioni di euro per il 2010 e 150 milioni di euro dal 2011, ai sensi dell?art. 27, comma 10, del D.L. 185/2008;
- di importo non superiore a 2.500 euro per le altre imprese.
Va da se che per tutti i suddetti crediti (Competenza del Giudice di Pace), ogni azienda potrà verificare se valga la pena affrontare un tentativo di recupero (con possibilità che la spesa superi il capitale da recuperare) oppure lasciare andare il credito e porlo in perdita.
Interessante, anche, è capire gli effetti che la cosa possa avere, nella prassi, in relazione alle frequenti ipotesi di "cartolarizzazione" o cessione del credito, quando si sia in presenza di un credito di modesta entità e siano trascorsi più di sei mesi dalla nascita dello stesso.Ma ciò che più interessa all'avvocato è che, con molta probabilità, spariranno dalla propria scrivania numerosi fascicoli aventi ad oggetto il recupero di crediti di importo inferiore ad euro 2.500 se non euro 5.000 con ennesima erosione del bacino dell'attività forense.
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Per le procedure concorsuali è sempre stato così per qualunque credito anche milionario.
Per i modesti importi devono essere trascorsi 6 mesi dalla scadenza del pagamento.
Queste sono norme fiscali.
Ma, sotto i profilo prettamente giuridico, se una società in sei mesi. non procedere al recupero del credito io giudice ti imputo immediatamente la malagestio dell'azienda.
Per i fallimenti invece, a fronte di tali deduzioni si è sempre contestata la bancarotta.
In altri termini si deve dimostrare il motivo per il quale, NOn sapendo quali siano le capacità patrimoniali del debitore, io non vado al recupero.
E l'azienda conosce la capacità patrimoniale solo a seguito di pignoramento.Purtroppo il diritto non è fatto da norme blindate che nulla c'entrano l'una con l'altra... ogni problema è quasi sempre visto in combinato disposto con altre norme.
Ecco perchè gli avvocati non perderanno il recipero crediti.. a meno che i clienti facciano fare da legali i loro commercialisti.. con le dovute conseguenze.