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Corso online e fisco
Salve,
ho ricevuto una richiesta da un cliente per la realizzazione di un sito internet per la creazione di corsi di formazione online con rilascio di attestato di partecipazione.
Il cliente è un insegnante non più di ruolo dopo esser stato tagliato fuori dalla riforma Gelmini; e vorrebbe provare a svolgere la sua attività su internet, creando corsi online a pagamento su vari indirizzi inerenti alla sua materia.
Dato che si tratta di un iniziale test di cui non si conoscono riscontri reali, potrebbe iniziare con la prestazione occasionale ed eventualmente aprire una partita iva nel caso in cui i suoi corsi fruttassero?
In questo momento è disoccupato e vorrebbe ricevere maggiori informazioni in merito.La prestazione da parte mia consisterebbe nel creare una piattaforma per la creazione di corsi e consentire la partecipazione con pagamento. Il rilascio dell'attestato di partecipazione sarà pre-impostato e compilato automaticamente dal sistema in base al nome dell'insegnante ed al nome del corso seguito.
La mia preoccupazione è quella di esser chiamato in causa per una possibile concorrenza ai sistemi scolastici e/o universitari o per non aver richiesto ed ottenuto particolari autorizzazioni.
Grazie.
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Credo che sia più un problema "legale" che fiscale, ma in ogni caso il problema sarebbe del committente a mio avviso, non tuo, tu costruisci un sito su indicazione di altri (al tuo posto farei anche un contrattino).
Onestamente non so se sia una forzatura inquadrarla come prestazione occasionale, magari potrebbe provare prima a vedere se riscuote consensi (senza effettuare prestazioni ma solo pre-adesioni) ed eventualmente poi avviare l'attività. Io aprirei comunque la partita iva (se la cosa risulta legale) poichè il fatto che abbia già svolto attività di insegnante, non dovrebbe precludere l'opzione per il nuovo regime dei minimi visto che, da quello che ho inteso, la fine del rapporto di lavoro non dipende da sua volontà, quindi potrebbe continuare a svolgere la medesima attività da "autonomo". Attività formative di questo tipo inoltre potrebbero essere inquadrate ai fini previdenziali nella gestione separata INPS, quindi i contributi sarebbero versati solo in base all'effettivo "guadagno". Quindi, in fin dei conti, i costi sarebbero minimi.
In ogni caso prima di ragionare su questo io ragionerei sulla legalità e legittimità della cosa, non credo che un privato possa rilasciare attestati di un qualche valore.
Considera che il mio discorso è sempre sotto forma di ipotesi, la casistica mi sembra piuttosto complessa e dovrebbe essere approfondita.
Saluti
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Quindi il rilascio di un attestato di partecipazione sarebbe illegale?
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Non ho detto che sia illegale (oltretutto avevo capito un attestato vero e proprio come di qualcosa di riconosciuto ), ma la cosa andrebbe approfondita da un punto di vista normativo, anche per le autorizzazioni da richiedere (se vi sono)
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Ben sapendo che per rilasciare attestati riconosciuti siano necessarie molte autorizzazioni, ho consigliato al cliente il rilascio di attestati di partecipazione.
Per gli approfondimenti da lei suggeriti a chi dovrei rivolgermi?
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Credo che la camera di commercio di competenza possa dare i ragguagli necessari, perché vi sono autorizzazioni regionali (in alcune regioni) per attività del genere, assimilabili a scuole private. Per la parte fiscale,ovviamente,basta un commercialista