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Dipendente e lavori extra-ufficio
Salve a tutti,
sono un ragazzo laureato in informatica che lavora da qualche anno come dipendente (ho un contratto di apprendistato). Di recente mi stanno capitando alcune offerte di lavori molti semplici da fare che potrei eseguire nel tempo libero.
Da quello che ho capito cercando un po' su internet, essendo io dipendente devo chiedere l'autorizzazione alla mia azienda e posso effettuare lavori fino a percepire 5000 euro e che questo limite sia quello delle prestazioni occasionali, oltre al quale non posso andare (o se ci vado è un casino!).Ho però ancora alcuni dubbi a riguardo:
- mettiamo che ho l'autorizzazione dalla mia azienda, come faccio a mettere in chiaro questa prestazione occasionale? ci pensa l'azienda/p.iva che me la richiede oppure devo fare qualcosa io?
- se mi richiedono un prezzo di un lavoro, devo considerare il 20% della ritenuta d'acconto? vuol dire che devo "aggiungere" un 20% al totale?
- da un anno e mezzo circa ho cambiato azienda, nel passaggio tra le due aziende (nel 2010) ho anche fatto la tesi dell'università con un'azienda a Parma...questo mi ha generato 3 CUD e quindi ora sto pagando (nel 2011) un sacco di tasse extra...quindi mi stavo chiedendo se le prestazioni occasionali hanno anche loro questo tipo di effetto, cioè se mi cambiano il "totale" di tasse da pagare
- essendo un rapporto di lavoro a me sconosciuto (ho sempre lavorato con dei contratti da dipendente), come funziona l'accordo? mi viene chiesto un lavoro, propongo un prezzo, faccio il lavoro e poi chi mi garantisce che vengo pagato? devo far firmare qualcosa prima di fare il lavoro?
So che sembreranno domande molto stupide...ma per uno giovane come me che non capisce nulla di fisco e tasse sono dei problemoni!
Grazie a chi mi aiuterà,
Daniele
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Ciao.
Credo che tu intenda le Collaborazioni Occasionali Accessorie (vedi sito INPS per maggiori dettagli).
Dal punto di vista della Previdenza (ovvero contributi, assicurazioni, inps, inail, ecc ... ) nulla è dovuto fino a 5.000 ? annui di prestazione (mi pare presso lo stesso committente ma non ne sono sicuro). Se superi tale somma devi iscriverti alla "Gestione Separata Inps". Pagherai i contributi solo per la parte "eccedente" la soglia dei 5.000.Dal punto di vista Fiscale (irpef, tasse per intenderci) il lavoro che svolgi genera un reddito e quindi va tassato.
Praticamente dovresti fare una sorta di ricevuta (moduli scaricabili online) al tuo "committente" in cui il 20% egli la deve versare a titolo di ritenuta d'acconto.Esempio:
LAVORO ESEGUITO ECC...: 100,00 ?
RITENUTA ACC. 20% .....: 20,00 ? (la paga il committente)
NETTO A PAGARE ..........: 80,00 ?Quindi regolati in tale senso per i preventivi.
Ma attenzione! Non hai ancora pagato tutte le imposte dovute: si tratta solo di una ritenuta di "acconto".
Quando l'anno successivo presenterai la "Dichiarazione dei redditi o 730" (presso il tuo commercialista, caf, o chi se ne occupa) dovrai presentare anche queste ricevute in quanto dimostrano un "reddito diverso" e sommato agli altri redditi ti darà un "imponibile fiscale" che a seconda dell'entità è tassato al 23%, 27%, 38% a seconda degli scaglioni di reddito vigenti ...
Quindi se ad esempio i tuoi redditi lordi complessivi di tutti i lavori e attività che hai sono inferiori a 15.000, sei tassato al 23% pertanto tu sui lavori occasionali avevi pagato solo un acconto del 20% e rimane ancora un "debito" del 3% (nel caso in esempio).Solitamente le imprese esigono questa ricevuta perchè a seconda dei casi possono dedurla dalle loro imposte ...
Considerando che tu abbia un reddito medio, rincara il lavoro di circa un 40% ma non scendere sotto a un + 27% in maniera di non farti mangiare tutto in tasse e scartoffie.Per avere la sicurezza di un accordo tra le parti stipulato con chiarezza ed evitare controversie, si trovano online degli appositi moduli (di solito sono insieme a quelli che dovresti usare per fargli la ricevuta) da firmare e conservare da ambedue le parti. Non è obbligatorio, ma se collabori con aziende che magari non conosci molto, conviene farlo.
Importante:
Assicurati che i tuoi committenti non siano aziende concorrenti a quella in cui sei assunto come dipendente o assicurati (per scritto) il benestare della tua azienda al fatto che tu vada a lavorare per la concorrenza. Non che sia vietato, ma potrebbe essere una causa legittima di licenziamento.Se fai le ricevute con ritenuta d'acconto, verifica che i committenti le abbiano realmente pagate (di solito fanno una dichiarazione su carta semplice a fine anno o anno degli appositi moduli che usano già anche per avvocati, medici, studi professionali .. )
L'attività svolta dovrebbe avere puro carattere "occasionale" (non continuativo), ma a seconda dei casi e delle attività vedi come interpretare il termine.
Spero di esserti stato d'aiuto!
Ciao!
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Salve a tutti,
ho anche io un problema simile, sono dipendente presso una azienda e vorrei collaborare nel negozio di mia madre nel tempo libero. Come posso figurare per essere in regola? Mi hanno consigliato di costituire una impresa familiare, e' giusto o ci sono soluzioni alternative?
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Potresti chiedere al commercialista se va bene la formula "coadiuvante famigliare" ... Non hai vincoli, e dovresti essere a posto con la previdenza.
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Se sei dipendente a tempo pieno presso un'altra azienda e questa è l'attività prevalente, per la collaborazione con tua madre, per quanto riguarda gli aspetti previdenziali, devi solo farti iscrivere ai fini INAIL.
Diversa è la questione sui redditi;
La tua è una collaborazione retribuita?
percepisci compensi?
partecipi agli utili?
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Grazie Grisu59,
la collaborazione e' non retribuita e l'iscrizione all'inail e' sufficiente quindi? Senza dover fare nessun atto notarile? La mia situazione precisa e' questa: mia madre titolare della ditta, mia moglie assunta a tempo pieno indeterminato (dipendente) ed io che collaboro nel tempo libero pero' senza nessuna configurazione nella ditta. Mi hanno consigliato di fare una impresa familiare tutti e tre, mia madre e mia moglie ok, ma per me e la soluzione migliore e piu' economica? Il lavoro nell'impresa familiare non deve essere continuativo e prevalente? Nel mio caso sarebbe continuativo ma non prevalente.