• User

    Per controllare la produttività ci sono già le bolle delle fasi di lavoro, dove vengono segnate le ore che ci impieghi a fare una certa fase, e appuntando eventuali dettagli come pulizia, manutenzione ecc.

    Ovviamente non sono precise come sarebbero i pulsanti, anche per questo penso che li vogliano mettere per controllarci meglio.

    Personalmente di vantaggio ne vedo ben poco, anzi. E' vero quello che dici che può capitare di non sfruttare appieno la pausa o di non farla del tutto, ma anche con i pulsanti se devo finire una lavorazione che non può essere interrotta, la finisco anche se ho la pausa e poi la recupero dopo, come faccio adesso. O se mi fermano 2 o 3 minuti la faccio più lunga di 2 o 3 minuti o comunque sono solo pochi minuti persi.
    Dall'altra parte avrei solo un problema in più a cui pensare, ovvero passerei più tempo a premere i pulsanti che altro, e ti assicuro che ci sono già fin troppe cose a cui pensare, o almeno per me è così.


  • User Attivo

    Ah capito....
    Allora in questo caso devo dire che la situazione si ribalta! Viene ad abbassarsi ulteriormente la fiducia tra azienda e lavoratori...a scapito della qualità e delle soddisfazione dei lavoratori....


  • User

    Se ci fosse qualcosa che rileva direttamente dalle macchine (dei sensori penso) rileverebbero il carico della macchina o quando è accesa o spenta suppongo, ma non è l'operatore che deve schiacciare fisicamente i pulsanti. Poi il fatto che sia possibile farlo non significa che sia legale.


  • User

    Che lo rilevi la macchina in automatico o l'operatore manualmente schiacciando un pulsante la cosa non cambia di una virgola: è vietata qualunque forma di controllo dell'attività lavorativa dei dipendenti. Art. 4 Statuto dei Lavoratori.


  • User

    Non è vero.
    Anche il controllo delle macchine è sottoposto ai divieti di cui all'art. 4.
    E, come dici tu, Criceto, perfino telecamere collocate in un piazzale, che possano riprendere l'ingresso dei lavoratori in azienda (e quindi controllare a distanza "l'attività lavorativa" sono vietate.
    L'unico caso in cui il controllo a distanza è consentito è quello dettato da c.d. "finalità difensive" e cioè di tutela del patrimonio aziendale. Ma in quest'ultimo caso, e comunque, per poter essere installate tali forme di controllo è necessario l'accordo con le RSA oppure l'autorizzazione della Direzione Provinciale del Lavoro.
    Si tratta di normativa (e di relativa interpretazione giurisprudenziale) pacifica da decenni.
    Lo dico per esperienza, essendo un avvocato giuslavorista ed avendo redatto numerosi numerosi accordi del suddetto tipo ed affrontato decine di contenziosi in materia.


  • User

    è vero, infatti nella mia prima risposta ho esordito dicendo "è necessario approfondire" e ho anche aggiunto che l'attività di controllo è vietata "a meno che non ricorrano determinate condizioni che, nel caso che Lei sottopone, non paiono essere integrate".


  • User

    I rappresentanti sindacali sono appena stati eletti (un paio di settimane) e sicuramente sarebbero in disaccordo. Il problema però non è ancora stato posto perchè come ho già detto i dispositivi non sono ancora attivi.

    Quelli che chiamo rappresentanti sindacali sono dipendenti dell'azienda (che sono stati eletti da noi dipendenti con l'approvazione dei sindacati), non so se vi riferite a rappresentanti sindacali esterni, perdonate la mia ignoranza.

    Altre informazioni non ne ho purtroppo, o magari le ho ma non so di averle, ditemi voi cos'altro vi serve per capire qualcosa in più.


  • User

    A questo punto la cosa più corretta da fare è proprio sottoporre il problema ai rappresentanti sindacali: si tratta dei soggetti appositamente deputati a ricevere questo tipo di segnalazioni, e hanno il dovere di chiarire la situazione, nonché i diritti per poterlo fare svolgendo le opportune verifiche.


  • User

    Ma i rappresentanti sindacali interni o esterni?