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Beni esclusivo uso professione: quanto dedurre?
Buonasera a tutti,
ho trovato il vostro forum e spero davvero che possiate aiutarmi, perchè sono in difficoltà.
Ho letto i vari tread sui beni strumentali ma non ho ancora chiaro se c'è un tetto massimo annuale oltre cui si va in ammortamento, o si può scaricare anche in un solo anno fino a 15.000 euro.Vengo al punto: architetto con regime dei minimi, ho acquistato nel 2010 degli strumenti tecnici di esclusivo uso professionale per un ammontare di circa 7.500 euro. La spesa deve essere dedotta quindi per il 100%.
La domandona :(): : devo dedurre l'intera cifra - tutti i 7.500- nella dichiarazione di quest'anno? oppure vado per quote di ammortamento, una percentuale quest'anno e le altre nei prox anni fino ad arrivare al totale?
Grazie e buona serata
Erika
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Il regime dei minimi non prevede ammortamenti pluriennali.
I beni strumentali vengono dedotti per intero nell'anno di acquisto.
In un unico anno d'imposta può anche dedurre tutti i 15000 euro per beni strumentali, ma poi, per mantenere il regime agevolativo non dovrebbe acquistarne più.
Da gennaio verrà introdotto un nuovo regime agevolativo in sostituzione di quello attuale dei minimi, resterà da vedere se ci sarà qualche modifica per ciò che riguarda questi limiti.
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La ringrazio per questo chiarimento, vado a dormire con le idee più chiare!
Resto interdetta per l'incertezza che c'è in giro su questo regime 'speciale': figurarsi che un collega che ha fatto dichiarazione direttamente all'Agenzia delle Entrate si è visto applicare il sistema di ammortamenti, pur essendo in regime dei minimi. Io stessa ho raccolto da fonti ufficiali pareri invero molto discordanti, e le assicuro che ciò crea non poca confusione nell'utente finale.
Sono al corrente dei prossimi cambiamenti ma, a dire il vero, il nuovo sistema mi appare più penalizzante che agevolativo.
un saluto
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Credo che questa sia invece una delle poche cose veramente chiare del regme dei minmi. Non riesco a credere che all?AdE abbiamo commesso un errore del genere ma non mi stupisco più di nulla. Sui nuovi cambiamenti si vedrà, anche perchè difficilmente l'attuale regime dei minmi risultava veramente convenente, anzi. In realtà spesso il regime era utilizzato da soggetti che volevano sottrarsi agli studi di settore per chiare ragoni e credo il principale obiettivo della modifica sia stato proprio far emergere tali situazioni. Saluti
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La verità che io conosco è distinta:
i giovani professionisti, a cui non è garantita l'assunzione, che lavorano per cifre ridicole e orari impossibili -a collaborazione, si dice, ma con obbligo di presenza continuata e senza possibilità di ferie o malattia- hanno bisogno di manovre finanziare che li mettano in condizioni di maggiore dignità e autonomia. Attualmente lavorano moltissimo per ottenere pochissimo.
Un regime agevolato consente, a chi guadagna comunque cifre contenute e fronte di molto impegno, di portare avanti la libera professione e non solo di sopravvivere.
Personalmente mi sono trovata, considerando ore di lavoro e spese vive, a guadagnare meno di un operaio della squadra che dirigevo in un cantiere. Le lascio immaginare che la responsabilità legale e civile non fosse certo la stessa.
Quindi se ci mettiamo sopra gli studi di settore che presumono io guadagni il triplo, mi converrebbe gettare nel cestino laurea, master e seconda specializzazione.
Non è possibile che lavorare generi più costi che profitti.Perdoni lo sfogo.
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@StudioCommercialista said:
In realtà spesso il regime era utilizzato da soggetti che volevano sottrarsi agli studi di settore per chiare ragoni e credo il principale obiettivo della modifica sia stato proprio far emergere tali situazioni. Saluti
Gli studi di settore sono iniqui. I redditi dedotti da quello strumento per quasi tutti i lavoratori della conoscenza, categoria alla quale appartengo (i.e. programmatori, web designer, ingegneri software ,etc) sono errati e non tengono minimamente conto che spesso la concorrenza è a livello continentale (e quindi con tutte le storture dovute al costo del lavoro del caso). Non mi va di polemizzare ma quando leggo l'automatismo di associare il regime dei minimi al nero mi arrabbio.
Inoltre, il regime dei minimi ha di buono che è semplice da capire. Cosa non di poco conto con la burocrazia che impera in Italia; l'alternativa è scegliere se affidarsi ciecamente al commercialista (ma anche no) oppure capire come funziona il regime ordinario che è comunque più macchinoso e richiede più... adempimenti, appunto.
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Non ho mai detto che che aderisce al regime dei minmi è automaticamente un evasore nè tantomeno che gli studi di settore siano uno strumento adeguato o comunque giusto per accertare l'evasione, anzi. Esisteva però un uso distorto del regime che si è voluto andare a colpire. Se due artigiani (ma l'esempio può essere rivolto a qualsiasi categoria) dichiaravano lo stesso importo di fatturato, diciamo 1.000 euro/mese, ma solo uno aderiva al regime prdinario (l'altro ai minimi) solo il primo aveva quasi certi problemi grazie agli studi di settore. Purtroppo in questi casi si fa un unico calderone e al solito ci rimette di più chi è corretto, ma anche questo non mi pare una grande novità. La cd. manovra di ferragosto andrebbe rivista nel suo impianto compllessivo, tante sono le critiche che si potrebbero fare, ho voluto solo far notare quello che considero l'unico aspetto diciamo "non solo negativo" perchè positivo mi sembra comunque eccessivo.
Per quanto riguarda il guadagno dei giovani professionisti non potrei essere più d'accordo. Nella nostra categoria ad esempo è normale iniziare a guadagnare qualcosa molto dopo i 30 anni, dopo una laurea e tre anni di tirocinio gratuito. Dopo spesso i giovani commercialisti abilitati sono costretti ad aprire partita iva per ottenere un rimborso spese dall'ex dominus, con il quale non si pagano neanche le cene con gl amici. Saluti
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Lei ha ragione, qualcuno dice che il problema dell'Italia..sono gli italiani.
Comunque, al di là dell'iniquità di una manovra che nel calderone mette tutti indistintamente -ma com'è? se ne colpiscono 100 per educarne 1?-, mi indigna che si penalizzi, sprechi e depauperi il potenziale della nuova forza lavoro del nostro paese.
Se non si permette al seme di germogliare, come farà la pianta a nascere?
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"Se non si permette al seme di germogliare, come farà la pianta a nascere?"
Infatti in Italia non nasce più niente da anni.
Se può consolarla, comunque, il "vecchio" regime dei minmi non era poi nella realtà quasi mai veramente conveniente, quindi la sua mancanza non è un grande dramma. Saluti