• User Attivo

    Causa ditta ristrutturazione contro condominio

    Nel 2007 è stata approvata un?assemblea che stabiliva un capitolato lavori e le spese per la ristrutturazione di uno stabile condominiale. La stessa assemblea veniva impugnata da un condomino il quale riteneva che secondo regolamento condominiale contrattuale la ristrutturazione dei frontalini dovesse essere ripartita in tabella B. In fase stragiudiziale si ritenevano giuste le osservazioni del condomino. A metà della ristrutturazione ci si rende conto che alcuni lavori non sono stati inseriti nel capitolato, altra assemblea approvazione di alcune varianti e i lavori continuano. A fine lavori anno 2009 la ditta appaltatrice presenta un?abbondante 30% in più di spese relative a lavori extra che non facevano parte né del capitolato lavori iniziale, né delle varianti successivamente approvate. Nel 2010 si tiene un?assemblea per affrontare l?argomento e in quell?occasione si viene a conoscenza che l?amministratore dell?epoca insieme a tre consiglieri avevano dato mandato per queste varianti così onerose alla ditta edile senza promuovere assemblea condominiale quindi all?oscuro di tutto il resto del condominio. Fra qualche giorno dovremmo riunirci in un?assemblea condominiale perché la ditta edile ha deciso di citare il condominio in giudizio per la somma relativa alle varianti del 30% comprensiva di interessi e refusione delle spese legali.
    Cosa mi conviene fare?

    1.  Insieme ad un gruppo di condomini vorremmo costituirci per nostro conto contro la ditta edile (non accettando il legale che difenderà il condominio perché l?amministratore pro-tempore è ampiamente colluso con chi ha cagionato il danno) e contestualmente (quindi possibilmente con un unico atto) attribuire la responsabilità all?amministratore dell?epoca e ai tre consiglieri che hanno firmato il mandato per le varianti, violando di fatto il loro ruolo.
      
    2.  Dissociarmi dalla costituzione e attendere l?esito della causa per poi aspettarmi, nel caso di perdita da parte del condominio, un decreto ingiuntivo per il pagamento delle spese. A quel punto promuovere opposizione al decreto ingiuntivo per malagestio, violazione del mandato e omissione di controllo, ristabilendo le vere responsabilità del danno.
      

    Considerato che questa ristrutturazione ha già comportato una prima causa chiusa in fase stragiudiziale, l?accettazione di alcune varianti eseguite e pagate, e che ora siamo alla seconda causa (questa volta contro la ditta), vorrei avere il migliore consiglio su come ottenere il minore dispendio personale soprattutto economico.


  • Consiglio Direttivo

    Ciao Mingucc58,
    a parte che oramai la frittata è fatta (vi siete affidati solo nelle mani dell'Amministratore e della ditta, magari proposta dall'Amministratore stesso? Chi controllava i lavori?), io consiglierei di limitare i danni: se quel 30% di lavori in variante non sono di genere "voluttuario" e possono essere considerati "migliorativi" o addirittura una variante obbligata per carenza progettuale, pagherei. Una causa, preceduta magari da un accertamento tecnico preventivo, prevede l'esborso di ulteriori costi a favore del'avvocato, della CTU, della CTP, e la intenterei solo se è totalmente evidente la colpa dell'Amministratore e se i lavori fatti potevano tranquillamente essere evitati. In merito alla scelta dell'Amministratore di decidere eventuali varianti con un numero limitato di consiglieri, per non dover convocare ogni volta l'assemblea - e dover nel frattempo bloccare i lavori dovendosi far carico comunque di spese tipo il ponteggio o macchinari fissi installati che l'impresa mette comunque a conto - è comunque una prassi molto frequente, fatto salvo che il mandato al gruppo ristretto di consiglieri deve essere comunque approvato da una precedente assemblea.


  • User Attivo

    @lorenzo-74 said:

    ***.

    Be' che dire una buona e ensata risposta, ma sta di fatto che le migliorie al capitolato erano state proposte e accettate solo in parte ovvero da 35.000 euro il condominio tutto ne aveva accettate solo 10.000. Ovvio tra l'altro che i lavori non avrebbero subito nessun ritardo per il fatto stesso che erano in corso d'opera e i lavori trattati in un assemblea si sarebbero discussi di sabato, niente fermo ne pagamenti di ponteggi in piu'......nulla di tutto questo, tra l'altro la ditta doveva finire un corpo palazzina e iniziarne dopo un mese la ristrutturazione dell'altra, insomma un super condominio fatto di due corpi e 4 palazzine.......l'amministratore si evince facilmente dalle stesse assemblee agli atti che ha fatto tutto di testa sua......e ancora che fare????????????????? Grazie!


  • Consiglio Direttivo

    Beh, qui chi può essere additato come "non colpevole" penso proprio sia la ditta, in quanto da quanto ho capito è stata incaricata dall'Amministratore stesso; le ditte, o chiunque lavori in un condominio, non possono ovviamente stare a sentire i condòmini uno per uno, e l'amministratore è il loro riferimento. A questo punto non so quale sia la formula giuridica utile; di sicuro dovrete prendervela con l'Amministratore, in quanto ha operato in autonomia senza aver interpellato l'Assemblea. E' poco ma sicuro che un 30% in più sull'importo dei lavori non può essere considerata una percentuale di spese impreviste che un Amministratore può gestirsi da solo.
    Sentiamo magari anche il parere di uno dei nostri avvocati: io pagherei regolarmente la ditta, per evitare inutili cause e inutili esborsi di denaro su una questione che vi vede perdenti; dopodichè, una volta saldata la ditta, spennerei letteralmente l'Amministratore.