• User

    Dal tenore del primo messaggio ho ritenuto di consigliare un contratto associativo di tipo non societario; se fosse come dici te, invece, e il soggetto volesse trasformare un qualunque avanzo di gestione in utili da assegnare, allora è chiaro che la partita iva è un passo obbligato.
    Comunque il settore no-profit è ben più semplice di quello che sembra ed in molti casi è proprio da iniziative spontanee e promosse dalla volontà di cooperare di pochi, dalla quale sono nati grandi progetti imprenditoriali, con la conseguente perdita dello status di ente non commerciale.


  • Secondo me l'autore del post ha ESPLICITAMENTE scritto che si tratta di prestazioni rivolte a persone ESTRANEE all'associazione e non di quote associative.
    In tal caso la Partita IVA è necessaria.
    Ci sarebbe poi da ridire anche nel caso le prestazioni siano rivolte ai soci e siano commisurate alla prestazione stessa e non ad una ben definita quota da versare A PRESCINDERE dalla somministrazione della prestazione.
    Il ragionamento sulla non necessarietà contrasterebbe con la prassi che obbligherebbe chiunque ad emettere autofattura e a tener conto del ricavo quando svolge per se stesso attività comprese nella sua sfera di influenza (idraulico per esempio, se poi nessuno fa una cosa simile è un altro discorso).
    In ogni caso, non adiratevi, ma prendere la Partita IVA male non fa e non aggrava particolarmente i costi per cui tutti questi ragionamenti sono un pochetto di lana caprina.


  • User Attivo

    @criceto said:

    Ci sarebbe poi da ridire anche nel caso le prestazioni siano rivolte ai soci e siano commisurate alla prestazione stessa e non ad una ben definita quota da versare A PRESCINDERE dalla somministrazione della prestazione.

    Quoto in pieno quanto scritto da criceto.:vai:


  • User Newbie

    Salve a tutti, il mio primo Post su questo Forum.
    Ho una domanda per quello che riguarda la costituzione di associazioni culturali con Partita Iva.
    Mi interessa capire se la definizione di associazione come non "perseguente fini di lucrò" sia di per se compatibile con l'apertura della partita IVA, o se è necessario denominare l'associazione in maniera diversa.


  • User Attivo

    @GiacomoB said:

    Salve a tutti, il mio primo Post su questo Forum.
    Ho una domanda per quello che riguarda la costituzione di associazioni culturali con Partita Iva.
    Mi interessa capire se la definizione di associazione come non "perseguente fini di lucrò" sia di per se compatibile con l'apertura della partita IVA, o se è necessario denominare l'associazione in maniera diversa.

    Ciao e benvenuto,

    Il fatto che sia senza scopo di lucro riguarda le finalità del sodalizio che, se riterrà opportuno, potrà avvalersi anche di attività di tipo commerciale per raggiungere i propri scopi previa apertura di P.iva.
    A seconda poi del tipo di atto costitutivo e statuto, laddove essi rispettino determinati requisiti, sarà poi possibile aderire a diversi regimi contabili e fiscali che in taluni casi prevedono importanti sgravi dal punto di vista fiscale. Ma qui il discorso diventa più tecnico.

    Non faccio riferimento alle Onlus delle quali non mi sono mai occupato e delle quali non conosco bene la normativa.


  • User Newbie

    Grazie della veloce risposta DeF.
    Il mio scopo sarebbe quello di aprire un'associazione culturale teatrale, praticamente una compagnia, e attraverso questa associazione eventualmente mettere in scena rappresentazioni teatrali facenti pagare biglietto.
    Mi potresti suggerire dove trovare informazioni sui requisiti che Atto Costitutivo e Statuto dovrebbero avere per beneficiare di sgravi fiscali?
    Grazie della disponibilità.


  • User Attivo

    Certo,

    L. 398/1991

    art. 148 T.u.i.r.

    ti consiglio di comprarti un bel libro che potrebbe essere:

    Enti non profit e fisco oppure associazioni sportive (tutti e due di Sistemi frizzera).

    Un buon commercialista farà il resto


  • User Attivo

    Cmq per vendere tickets per una rappresentazione teatrale non è indispensabile possedere P.IVA. Ciao


  • Moderatore

    Buondì a tutti.
    Dico la mia 🙂
    Un'associazione ha bisogno di partita iva quando clienti o fornitori la richiedono e non per altri motivi.
    L'associazione è per sua natura non profit, quindi sia che i servizi vengano offerte a terzi o a soci, tutto il ricavato deve entrare in cassa e non può mai configurarsi come utile. Se si ipotizzasse che i soci diventassero i maestri e per tale funzione venissero pagati, verrebbe automaticamente a decadere il non profit e tutta l'associazione e si entrerebbe in una società di fatto. Anche ipotizzando che le maestre fossero non socie, secondo me sarebbe uguale.
    Tra l'altro trattandosi di asilo c'è pure un problema di responsabilità civile da tenere presente e ho idea che sia una cosa abbastanza complessa e problematica da legare a un'associazione e al patrimonio dei soci.


  • Moderatore

    @Studio/DeF said:

    Cmq per vendere tickets per una rappresentazione teatrale non è indispensabile possedere P.IVA. Ciao

    @GiacomoB said:

    Grazie della veloce risposta DeF.
    Il mio scopo sarebbe quello di aprire un'associazione culturale teatrale, praticamente una compagnia, e attraverso questa associazione eventualmente mettere in scena rappresentazioni teatrali facenti pagare biglietto.
    Mi potresti suggerire dove trovare informazioni sui requisiti che Atto Costitutivo e Statuto dovrebbero avere per beneficiare di sgravi fiscali?
    Grazie della disponibilità.

    I biglietti sono una faccenda SIAE.
    La siae consente ad ogni persona fisica (codice fiscale) di organizzare UNA TANTUM uno spettacolo con vendita di biblietti occupandosi lui della situazione IVA. Per cui non è indispensabile avere una p.i.
    Se googli con "atto costitutivo associazione" ne trovi a tonnellate.
    Ciao!