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- Lavoro all'estero, tasse in Italia?
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Ciao a tutti , sono nuovo del forum,
volevo gentilmente chiedere lumi sulla mia situazione : attualmente sono lavoratore dipendente per una ditta italiana che vende e fornisce assistenza all'estero , il punto è che io vorrei passare a essere lavoratore autonomo e trasferirmi in Guatemala , continuando a dare servizio come faccio attualmente per la stessa ditta , mantenendo la residenza in Italia, mi pare di aver capito che non è necessario aprire una partita IVA estera (lavoro occasionale) . In parole povere , sarebbe quindi sufficiente aprire un conto corrente in Guatemala e farmi versare lo stipendio su quel conto e poi dichiarare i redditi in Italia o devo aprire una partita iVA e quali sarebbero gli svantaggi/vantaggi?
grazie mille
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Ciao Claudio,
la questione riguarda la doppia tassazione tra l'Italia ed il Guatemala, nel senso che attualmente non c'è un accordo tra le due Paesi, quindi potresti essere obbligato a pagare le imposte sia in Italia che in Guatemala. Comunque per fare le opportune valutazioni sarebbe opportuno chiedere una consulenza per valutare la tua situazione fiscale approfonditamente. Es. Se paghi le imposte in Italia ma vivi per un lungo periodo in Guatemala (superiori a 183 o 184 giorni a seconda che si tratti di anno bisestile o meno), potresti incorrere in sanzioni in Guatemala o viceversa (World Wide Taxation).
Claudio
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@ClaudioL said:
Ciao Claudio,
la questione riguarda la doppia tassazione tra l'Italia ed il Guatemala, nel senso che attualmente non c'è un accordo tra le due Paesi, quindi potresti essere obbligato a pagare le imposte sia in Italia che in Guatemala. Comunque per fare le opportune valutazioni sarebbe opportuno chiedere una consulenza per valutare la tua situazione fiscale approfonditamente. Es. Se paghi le imposte in Italia ma vivi per un lungo periodo in Guatemala (superiori a 183 o 184 giorni a seconda che si tratti di anno bisestile o meno), potresti incorrere in sanzioni in Guatemala o viceversa (World Wide Taxation).
Claudio
Ok , ma la mia domanda cruciale era: posso lavorare per una ditta italiana che mi pagherebbe su conto estero senza aprire partita IVA e dichiarare i redditi sempre in Italia , o è necessario aprire partita IVA? grazie mille
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@claudio838 said:
Ok , ma la mia domanda cruciale era: posso lavorare per una ditta italiana che mi pagherebbe su conto estero senza aprire partita IVA e dichiarare i redditi sempre in Italia , o è necessario aprire partita IVA? grazie mille
Poichè ancora vivi in italia devi aprire partita iva in italia, una volta che tu sarai stabilito in guatemala allora si può pensare a procedere chiudendo la partita iva italiana e aprirne una in guatemala. Io se fossi il commercialista della ditta sconsiglierei di effettuare versamenti periodici in un conto corrente di un paese black list senza avere una adeguata documentazione a supporto ( fatttura/ricevuta estera).
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@ClaudioL said:
Poichè ancora vivi in italia devi aprire partita iva in italia, una volta che tu sarai stabilito in guatemala allora si può pensare a procedere chiudendo la partita iva italiana e aprirne una in guatemala. Io se fossi il commercialista della ditta sconsiglierei di effettuare versamenti periodici in un conto corrente di un paese black list senza avere una adeguata documentazione a supporto ( fatttura/ricevuta estera).
Quindi, per capirci, lei come "stabilito" intende, avendo spostato la residenza in Guatemala e non avendola quindi più in Italia?
Anche solo vivendo quindi in Guatemala ma mantenendo la residenza in Italia sarei obbligato ad aprire partita IVA in Italia per poter lavorare?
grazie mille
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Mi chiamo Salvatore, ed è la prima volta che scrivo in un forum. Scusamtemi il mio italiano, ma sono nato in Germania è non ho mai studiato la lingua italianan. Vivo dal 1997 in Italia. Mi occupo di progetti per impianti industriali.
Sto per accettare una proposta di una azienda con sede in svizzera. Io manterei la mia residenza in Italia (Treviso), quindi L?assunzione sarà con un contratto svizzero. Mi hanno già illustrato che percepisco un salario netto, già tassato secondo la legislatura svizzera, vuol dire sia le tasse per lo stato svizzero (1° pilastro), sia contributi per la pensione (2° pilastro). Inoltre con l?accordo bilaterale tra Italia e Svizzera posso mantenere la previdenza INAIL in Italia (tessera sanitaria, ecc) - ecco, non so se è vero questo. La mia domanda è la seguente: lo stipendio mi verrà corrisposto sul mio conto abituale in Italia, 1. devo dichiarare il reddito in Italia? 2. come verrà effettuato il calcolo della tassazione?
Ecco un?altro punto importante. Il mio lavoro lo svolgerò al 90 % presso i clienti, vuol dire RUSSIA, USA, CINA, in pratica tutto il mondo. Vado in Svizzera solo per riunione progetti, cmq poche volte.
Magari mi potete dare qualche aiuto per capire meglio la situazione.
Grazie mille
Salvatore
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Buongiorno ,
Il mio quesito è questo : io lavoro per una compagnia di navi crociera che battono bandiera portoghese (ibero cruiseros )
Sono residente in Italia ma lavoro per 8 mesi all'estero ... in Portogallo pago le tasse mentre in Italia mi hanno detto che non devo pagarle e quindi risulto disoccupato ... è realmente così ?
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@rosarioemanuele said:
Buongiorno ,
Il mio quesito è questo : io lavoro per una compagnia di navi crociera che battono bandiera portoghese (ibero cruiseros )
Sono residente in Italia ma lavoro per 8 mesi all'estero ... in Portogallo pago le tasse mentre in Italia mi hanno detto che non devo pagarle e quindi risulto disoccupato ... è realmente così ?Non risulti disoccupato in italia, risulti un lavoratore all'estero. In base agli accordi contro le doppie imposizioni vigenti tra Italia e Portogallo, l'art 15, sancisce che:
"...le remunerazioni relative a lavoro subordinato svolto a bordo di navi o di aeromobili utilizzati in traffico internazionale sono imponibili nello Stato contraente nel quale è situata la sede della direzione effettiva dell'impresa."In poche parole se la tua azienda ha sede in Portogallo paghi per legge le tasse in Portogallo.
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Salve a tutti, mi chiamo Francesco e mi sono imbattuto in questo forum che non conoscevo e che stò trovando davvero interessante perchè stò cercando informazioni in quanto ho ricevuto un offerta di lavoro all'estero. In pratica lavoro in Italia per una multinazionale, sono assunto con un contratto interinale Ggroup... Sono già stato in trasferta all'estero(in Croazia) per uno startup ed ora mi han proposto di andare li per un anno. Sarebbe sospeso il mio contartto in Italia e me ne farebbero uno con Adecco Croatia la quale retribuzione si andrebbe a sommare ad una diaria ecc...Nella proposta si fa riferimento a quote lorde chiaramente ma siccome per me questa è una decisione importante stò cercando di valutare e quantificare bene il tutto. La mia domanda è: essendo un contratto fatto da Adecco Croatia quale imposizione verrebbe applicata e come funziona per quanto riguarda i contributi previdenziali ed i diritti? Si baserebbe tutto sul sistema Croato oppure essendo io anagraficamente residente in Italia c'è un trattamento particolare? Vi ringrazio anticipatamente!
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Salve a tutti continuo a leggere e rileggere forum su questo problema delle tasse
Ho lavorato più di 183 giorni in un altro stato(convenzionato) con residenza in Italia, sono stato pagato da un datore di lavoro residente all'estero e con base fissa nel suddetto stato.
Ora, devo fare la dichiarazione dei redditi ? pagherò le tasse ?
Questo Stato ci vuole ignorante..Non c'è informazione, se vai alle agenzie o agli uffici riguardanti non sanno neanche che giorno è...e poi pretendono....
Grazie per un eventuale risposta
*P.s. StickTogether
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Salve,
ho questo problema.Sono dipendente di un'impresa italiana e da una società di consulenza estera (diversa da quella per la quale lavoro abitualmente) mi è stata chiesta un'attività spot in un Paese del Medioriente, attività che dovrebbe durare qualche mese (meno di 6 comunque).
Avrei intenzione di farmi pagare estero su estero e in dollari e mi chiedevo se e come debbano essere conteggiati i guadagni da questa attività e quindi, se e come pagare le tasse (se dovute) in Italia.
In effetti si tratterebbe di andare qualche giorno al mese in Medioriente, fare alcune attività e venire pagato per queste.
Spero di essere riuscito a spiegarmi.
Grazie a chiunque potrà darmi qualche informazione.
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Buongiorno a tutti,
complimenti per il forum molto interessante. Credevo di essermi chiarita, ma poi mi sono confusa di nuovo!
Mia situazione:
- Vivo e lavoro in UK da piu' di 10 anni
- mai iscritta all'AIRE (quindi per lo stato italiano risulto disoccupata, ancora a carico di mia madre e residente in Italia)
- per gli UK risulto residente in UK, in quanto domiciliata e pagato le tasse in UK da + di 10 anni
- da Gennaio 2013 ho aperto una partita IVA in UK in quanto sono lavoratrice autonoma in UK da 3-4 anni (agente rappresentante in UK per aziende Italiane con sede in Italia, che mi pagano un servizio e commissioni su un cc business inglese)
- In UK possiedo un auto (non possiedo immobili o altro)
- ho sempre vissuto in affitto tranne negli ultimi due anni che ho vissuto nella casa UK del mio compagno, che tra 1 mese metteremo in affitto e quindi dovro' decidere se trovarmi un B&B o uno studio flat mio per il periodo trascorso in UK per lavoro (+ di 184 gg)
- In Italia non possiedo immobili (ma possiedo un'auto cointestata con il mio partner dove vivo quando sto in Italia: domiciliato a MODENA, quidni indirizzo diverso dalla mia residenza italiana a Trieste dove sono originaria!)
- non pago tasse in italia ne faccio dichiarazione dei redditi in Italia in quanto non ci lavoro
- negli ultimi 2 anni ho percepito piccole somme di denaro sul conto italiano (inferiori a €5000) da aziende italiane per lavoro svolto e dichiarato in UK
Sono perseguibile penalmente? dovrei fare dichiarazione in italia anche se non ci lavoro? A quale cavillo e pena burcratica vado in contro?
Stavo pensando di iscrivermi all'AIRE per ovviare al problema fiscale italiano (mai fatto un po' per pigrizia, e un po' perche' non ne ho mai sentito una vera necessita' in quanto venire in italia per rinnovare documenti o per votare non mi e' mai stato un problema), ma sono indecisa e non so che fare, anche perche' stando ora spesso in Italia con il mio compagno potremmo decidere di comprare una casa qua.. ma ce' anche la speranza che lui si decida un giorno a trasferirsi pure lui in UK.. ma al momento non ne ha alcuna intenzione..
C'e' qualcuno che mi puo' delucidare un po' ?
Grazie mille
MP
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@Leopollo said:
Buongiorno a tutti!
Io mi trovo invece a vivere una situazione leggermente diversa da quelle descritte precedentemente (e forse un po' più "rara"):io sono cittadino Italiano residente in Italia e a breve potrei essere assunto da un'azienda inglese per continuare a svolgere la mia professione in Italia ma percependo una retribuzione direttamente dal Regno Unito.
La domanda è: a che tipo di tassazione vado incontro? Premesso che credo di aver capito che comunque continuando ad essere residente in Italia e, soprattutto, continuando a lavorare in Italia, dovrò continuare a pagare al Governo Italiano esattamente le stesse tasse che pago attualmente come qualunque dipendente italiano, mi chiedo se il mio futuro reddito sarà assoggettato a trattenute ulteriori (magari all'origine) da parte del Governo Britannico!!! Dovrò pagare le tasse 2 volte?!?!?! nel caso in cui effettivamente ci fosse qualche trattenuta all'origine da parte del Governo Britannico, in che porzione inciderebbe su un ipotetico "stipendio lordo annuo"?
Soprattutto: come verrà gestito il versamento dei contributi pensionistici INPS? Sarà l?INPS a richiederli direttamente all'azienda inglese? Oppure sarò io a dover prevedere versamenti "volontari"? In tal caso potrò anche astenermi dal momento che l'azienda inglese prevede già il versamento di contributi ad un fondo pensione britannico?
Per finire qualcuno mi saprebbe dire se sia possibile (o ancora meglio scontato) che, lavorando io in Italia, l'azienda inglese mi assuma in accordo ad un CCNL italiano (con tutte le tutele e normative del caso)?Grazie mille in anticipo a chiunque mi volesse aiutare a sanare questi miei dubbi.
Ciao Leopollo,
Io mi trovo esattamente nella tua stessa situazione. La mia ditta a Londra a rilasciato un NT code per cui dovrei pagare solo le tasse in Italia ma rimane sempre aperta la questione dei contributi all'INPS? Ho consultato 3 commercialisti che sembrano tutti dire che non dovrei pagarli in Italia, ma nessuno mi e' sembrato del tutto convinto. Tanto meno l'INPS che non ha capito nulla della mia situazione!! Volevo sapere se sei riuscito a risolvere il problema?
PS: l'azienda mi ha assunto con un contratto UK.Attendo tue notizie, grazie!
chachy
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Buongiorno,
dovrebbe chiedere alla Sua azienda se è disposta a sottoscrivere un contratto di diritto italiano.
In questo modo si risolve ogni questione anche a livello contributivo (INPS) ed assicurativo (INAIL),
oltre che fiscale (IRPEF).
cordiali saluti,
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Ciao,
questo il mio caso sul quale chiedo un consiglio in quanto non so come comportarmi.Lavoro per una compagnia americana da 4 anni, base in California, e tra 2 mesi mi trasferisco la' col visto L1-B, con la moglie (in Italia lascerò solo una casa ma sara' inabitata e con tutto disattivato).
In quanto a tasse là pagherei molto meno (29%) ma poi comunque qui col 730 andrei a pagare il restante delle tasse per arrivare a quello che pago adesso (attorno al 42%).
Mi han detto che l'unico modo per non pagarle è di non avere più la residenza qui. Ma per avere la residenza là significa avere la green card (....o sbaglio?!?!?) So che per la green card dovrei aspettare anni ed anni, quindi mi chiedevo se veramente avevo bisogno della Green Card per poter pagare le tasse solo in USA e non doverle pagare piu' qui.Grazie dei vostri consigli!
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Salve a tutti... spero che mi possiate aiutare circa una questione che a fatica il mio commercialista sembra non riuscire a chiarire.
Ho ricevuto una proposta di lavoro da un'azienda tedesca, per la quale dovrei operare (come dipendente) come country manager (responsabile commerciale) per l'Italia. Quindi sarei stipendiato dalla Germania pur rimanendo residente in Italia.
Che succede per il discorso contributivo? E per mantenere lo stipendio netto di 35000 € annui, quanto dovrei pretendere dall'azienda tedesca (lordo e netto)?
Un grazie in anticipo per l'attenzione e per la vostra eventuale risposta
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Buongiorno,
ho molti clienti tedeschi e con tutti sono riuscita a far assumere il dipendente con contratto italiano.
Chiaramente bisogna essere pazienti e spiegar loro la normativa facendo i confronti del caso.
Per il dipendente l'assunzione con contratto tedesco rischia di diventare un grosso svantaggio sopratutto in termini di contributi
(verrebbero versati in Germania o non versati del tutto).
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Salve mio fratello ha lavorato nel 2012 in Germania dal 01 giugno al 31 dicembre presso una ditta come grafico, preciso che non ha mai cambiato la residenza dunque risulta in Italia anche se tutt?oggi lavora ancora in Germania.
Gli hanno dato una sorta di certificazione di quello che ha guadagnato in Germania riassumo le voci: cifra totale lorda=14500,00
Imposta sul reddito = 1640,14
Tassa di solidarietà per la Germaina del ?est = 90,15
Pensione (parte del datore) = 1421,00
Pensione (parte del lavoratore) = 1421,00
Assicurazione sanitarie = 1189,00
Assicurazione in caso di non autosufficienza=177,63
Disoccupazione = 217,50Cosa deve fare in Italia? Deve fare l?unico 2013 se si in quale quadro e rigo deve indicare l?importo. Quale somma deve indicare, quella lorda?
Ha credito d?imposta?
Deve fare anche la dichiarazione in Germania?
Grazie in anticipo.
Saluti.
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Da 2 anni lavoro in AUSTRIA, pago le tasse in questo stat0.Dal 24 Aprile 2013 mi sono iscritto all'AIRE.Vorrei sapere come mi devo comportare con la Dichiarazione dei redditi MoDELLO UNICO anno 2012 dovendo riscuotere dei crediti dell'anno 2011 e avere delle detrazioni sui lavori dell'immobile di mia propietà situato in ITALIA e ivi domiciliato.Grazie e un cordiale saluto
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In realtà molto si capisce dal documento che trovate qui: finanze.it/export/download/dipartimento_pol_fisc2/Spagna08_it.pdf .
Io mi sono fatto uno schema per vedere se verificavo i vari requisiti in stile algoritmo, è così? si o no? se sì guarda questo, se no quest'altro, e alla fine dovrò fare la doppia contribuzione, cioè pagare le tasse in spagna che verranno dedotte dalle tasse che pago dopo in italia.il mio caso. Vivo in italia, lavoro in spagna per una società spagnola, ho casa, auto, famiglia e figlio in italia e comunque in italia ci vivo (e ancora preferisco).
Quindi il mio reddito principale, cioè lo stipendio spagnolo, è imponibile in Spagna (Art. 15 commi 1 e 2).
I miei beni immobili (casa), cioè il mio reddito immobiliare è imponibile in Italia (Art. 6)
Il domicilio fiscale è in Italia (Art. 4 comma 2 lettera a).Beh... dai... spero di essere stato utile a qualcuno... anche se vi dico... devo verificare con il commercialista perchè io sono solo ingegnere...
Ciao belli