• Super User

    marketing e solidarietà

    molte società anche importanti legano il loro marchio ad un'associazione di solidarietà (che siano gli orsi bianchi o l'adozione a distanza di un bambino).

    questo aspetto ha un lato bello della medaglia ma anche uno brutto.
    quello bello ovviamente è l'effettivo contributo che si da ad una causa che ha sempre fame di fondi che, si presuppone, vengano impiegati a fin di bene.

    il secondo motivo, che non è così nobile, è che questo sta sempre più diventando uno strumento schiavo del marketing, uno strumento che fa da catalizzatore delle vendite in quanto leva decisamente efficace sulla decisione finale dell'utente verso l'acquisto di un prodotto o servizio.

    voi cosa ne pensate?


  • Super User

    Tutto sommato non è così male.

    Se si veicolano mezzi economici dove servono, pazienza per la scarsa nobiltà del vero motivo ispiratore.

    Immette una variabile poco tecnica, almeno in senso classico, però mi sembra la risposta in senso liberistico alla solidarietà spontanea. In fondo lo è, anche se indiretta.

    L'unica cosa è che non è che mi fido molto e personalmente preferisco far da solo, per quel che posso e per quel che scelgo.

    Se lo stesso prodotto costa 10 da uno che offre 1 in beneficienza e 9 da uno che non la offre, preferisco farla in prima persona.


  • Super User

    se un prodotto costa 10 e 1 in beneficenza e l'altro costa 10 con 0 in beneficenza quale preferisci?

    il concetto chiave è tutto qui.

    la beneficenza e deducibile, quindi i costi per chi versa questi importi sono limitati rispetto all'incremento delel vendite.


  • Super User

    Se è quello che ti interessa sapere allora sì, come dici tu.


  • User

    Tymba capisco cosa stai pensando.
    Sfruttamento del concetto di beneficenza, soprattutto quando la si fa solo affiancando il proporio nome ad organizzazioni note.
    Concordo che molte aziende fanno tale beneficenza solo per scopo di lucro (scusate il gioco di parole). Dico lo so perchè conosco gli amministratori di molte aziende ai quali non frega niente delle aziende no profit che "aiutano".
    In ogni caso, se si fa qualcosa che poi arreca benefici a qualcuno di più debole o bisognoso, ben venga.
    Una briciola è meglio di niente.


  • User Attivo

    Non credo nelle aziende che fanno beneficienza per bonta'. Le aziende hanno un solo enorme interesse: il guadagno. La beneficienza non e' che uno dei mezzi per raggiungerlo facendosi un'immagine e un po' di pubblicita' gratuita.

    Tutto il resto e' fuffa secondo me, se volessero fare veramente beneficenza lo farebbero senza sponsorizzarla (e quindi avere ritorni di immagine) e in modo periodico.

    Credo che l'azienda che faccia beneficenza "pubblica" e quella che non la fa siano sullo stesso livello perche' la prima avra' piu' incassi (almeno nella maggior parte delle volte) e quindi guadagnera' di piu' sul lungo termine. Se devo fare beneficenza la faccio di tasca mia direttamente alle associazioni che ritengo meritevoli (e sono veramente pochissime) e di certo non la faccio appoggiandomi a qualche azienda