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    Consiglio inizio piccola attività

    Ciao a tutti, sono un neo iscritto, avrei bisogno di qualche consiglio per una piccola attivià che avrei intenzione di intraprendere a breve.
    Sono attualmente uno studente universitario, quindi si tratta di un' attività di poco conto, dalla quale spero di ricavare 200-300 euro al mese, giusto per pagare l'affitto della mia stanza!

    In parole molto semplici si tratta di acquistare, assemblare e vendere materiale informatico (ho un esperienza decennale in questo settore).

    • Una strada sarebbe stata quella di fare tutto "privatamente": compro (da privato), assemblo e vendo (sempre da privato, quindi allegando la fattura emessa dal negozio dove ho comprato, che garantisce al consumatore i singoli componenti per 24 mesi) a un prezzo di poco superiore a quello d'acquisto.
      In questo modo sono un normale privato che saltuariamente vende della merce, non evaderei nulla (almeno credo) ma i miei guadagni sarebbero estremamente limitati (su un singolo pc farei 20-30 euro).

    Un' altra strada (ed è quella per cui vi chiedo aiuto) sarebbe quella di "regolarizzare" l'attività, aprendo un partita IVA.
    So che grazia al regime fiscale agevolato potrei avere delle semplificazioni riguardo alla contabilità e minori costi.
    In ogni caso la mia attività non supererà mai i 2000-3000 euro annui, quindi (regime agevolato 10% o no) non credo di dover pagare alcuna imposta irpef (non ho altre fonti di reddito).

    I miei dubbi principali gravano dunque su eventuali altre spese.

    1. I costi relativi all'inizio dell'impresa a quanto ammonterebbero?
      Ho letto nel post di un ragazzo 300-400 euro, cito:
      *"- diritti CCIAA 96,00 Euro
    • diritti governativi iscrizione impresa individuale 168,00 Euro + 14,62 marca da bollo
    • pagamento diritto segreteria albo artigiani 31,00 Euro"
      *E' corretto?
      Oppure ci sono costi ulteriori?
      Io avevo sentito parlare addirittura di oltre 2000 euro per aprire un impresa individuale che svolge attività commerciale...ma la fonte poteva anche essere poco attendibile.
    1. Costi variabili: a parte l'irpef, che, mantenendomi sulla cifra pronosticata sopra, non dovrei pagare (almeno, così credo, correggetemi se sbaglio), ci sarebbero anche i contributi da versare all' INPS.

    Qui sorge il problema principale e relativamente al quale ho i maggiori dubbi.
    Questa attività sarebbe del tutto temporanea (non più di un anno), eventuali contributi versati sarebbero del tutto persi, nel senso che non credo che saranno sommati a quelli dell'attività che svolgerò per il resto della mia vita.
    Si tratta poi di guadagni di poco conto che, dovendo versare anche i contributi, diventerebbero quasi irrilevanti.
    Ho sentito due fonti, solo superficialmente per il momento (una chiacchierata) il commercialista di mio fratello e un amico, i quali mi hanno dato consigli che non mi hanno convinto del tutto, ditemi voi cosa ne pensate.

    A) Mio fratello ha aperto da poco partita IVA, con regime agevolto, per un attività artistica che gli ha fruttato dei soldi , sui quali ha regolarmente pagato l'irpef del 10%.
    Il suo commercialista gli ha consigliato di non versare i contributi inps perchè avrebbe perso il 20% circa e non versandoli non sarebbe successo niente, trattandosi di un paio di opere e di un attività del tutto temporanea.
    Io non credo di poter seguire questo consiglio (che comunque non mi sembra del tutto raccomandabile) perchè il fondo previdenziale per le attività artistiche credo sia del differente dall' INPS a cui io dovrei versare i contributi.

    B) Un mio amico mi ha "consigliato", per superare il problema del 20% da pagare all'inps, di non aprire un attività commerciale, ma industriale (o qualcosa del genere...comunque industriale in "piccolo", non ricordo il termine esatto), facendo prevalere l'aspetto dalla scelta dei pezzi e dell' assemblaggio su quello della rivendita della merce.
    In questo modo non sarei obbligato a versarmi i contributi (ribadisco che si tratta di un attività di 1 anno circa e quei contributi versati saranno persi).

    Quello che ho appena citato è frutto di una discussione, non ricordo dettagli tecnici, riporto solo il succo della parole di persone che mi hanno dato consigli, senza convincermi più di tanto.

    Spero di non aver ingarbugliato troppo la situazione...in fin dei conti, detto forse in maniera meno complicata, non c'è niente di difficile da capire.

    Ringrazio chiunque avrà la pazienza di leggere e darmi una mano.

    Grazie!


  • User Newbie

    Sono un imprenditore agricolo con iscrizione al registro delle imprese e ufficio IVA,ho effettuato nel 2007 acquisti di macchinari,carburanti e spese varie per un credito IVA intorno agli 8.000 euro;ho un fatturato annuo intorno ai 6.000 euro quindi presumo di essere in regime forfettario visto che non ho adottato alcun regime fiscale.Come devo comportarmi per recuperare il credito IVA?Se devo adottare il regime ordinario quale scritture contabili devo tenere?
    In attesa di risposta porgo cordiali saluti