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    Franco Carlini: Google News, I Forum ed il Nervosismo

    E' morto Franco Carlini. Un vero esperto di internet. 63 anni, ma con la mente davvero aperta.

    Nel suo Blog, Franco (pochi giorni fa :() parla dell'apertura ai commenti da parte di Google News, notizia riportata da me qui.

    Sorprendente il suo articolo e la parte finale. Praticamente il Los Angeles Times si incavola per questa apertura che porterebbe ad osservazioni dei lettori, singoli o organizzati, dando l'impressione che le notizia sono incomplete e non adeguate.

    Invece, fare «buon giornalismo» consiste invece nel saper porre le domande giuste invece che limitarsi ad aggregare le news altrui, pur se aprendo il forum a qualsivoglia commento.

    Questa la critica a Google, con un pizzico di nervosismo, perchè sempre secondo il giornale le notizie si riempirebbero di commenti spazzatura (a parte, parole mie, che i commenti li possono postare solo i coinvolti nella storia).

    Ma guardate cosa dice Franco:

    Il rischio c?è, e chiunque frequenti i forum dei grandi quotidiani italiani, avrà notato che essi spesso rigurgitano di espressioni del pensiero fazioso, dove la passione partigiana spinge più a schierarsi (e a insultare i nemici) che ad argomentare. È senza dubbio un limite costitutivo di questa forma di partecipazione, che peraltro può essere limitato da una gestione redazionale insieme attenta e propositiva: il ruolo dei moderatori intelligenti dei forum non sta tanto nel censurare, quanto nel coordinare, variamente interloquire senza prevaricare. Perché allora tanto nervosismo?

    Così, in questo Forum, è pieno di bravi moderatori ed intelligenti.

    E così che voglio fare un tributo ad una persona che il web lo ha commentato, sapendo di che cosa parlava. Lo ha raccontato fino dalle sue prime evoluzioni, partecipando attivamente sin dall'inizio.

    Insomma, uno che di web ne sapeva a pacchi 🙂

    Ciao Franco :ciauz:


  • Super User

    Addio Franco

    p.s. riguardo l'argomento commmenti in news: la solita chiusura mentale dell'editoria "fossile"