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    Il Modellamento

    La prima tecnica psicologica di cui ci occuperemo si chiama modellamento (“modelling”).
    È una tecnica utilizzata per lo sviluppo delle qualità personali riferite all’intelligenza emotiva e di alcune competenze manageriali fondamentali come ad esempio gestire le persone, presentare in pubblico e negoziare.
    Nel lavoro, come anche in altri contesti, può capitare di incontrare/conoscere/frequentare persone che ci colpiscono per alcune loro qualità umane e/o professionali espresse in modo eccellente: “Franco ha una formidabile capacità di aggregare tra loro persone culturalmente molto diverse”, oppure “Luisa possiede la straordinaria dote di tranquillizzare le persone anche nei momenti più drammatici”.
    Fare modellamento significa trasformare un semplice e casuale apprezzamento in una vera e propria opportunità di apprendimento strutturato.
    Nel momento in cui avvertiamo chiaramente la motivazione e l’interesse a “fare nostre” le qualità manifestate da Franco e/o da Luisa, possiamo dunque “modellarli”.
    La logica di fondo della tecnica del modellamento trae spunto dalle seguenti riflessioni:

    1. Cosa fanno concretamente le persone di successo per avere successo?
    2. In che modo, in particolare, raggiungono i risultati?
    3. In che cosa specificatamente sono “diverse” dalle persone che non ottengono risultati?
    4. Qual è la differenza che fa la differenza?
      Osserviamo allora cosa quella persona fa nello specifico in termini di azioni e comportamenti per ottenere risultati per poi provare successivamente a “riprodurre”, con il nostro stile e il nostro modo di essere le abilità chiave sottese ai comportamenti della persona-modello.
      È opportuno precisare, tuttavia, che modellamento non significa affatto imitazione.
      Ad esempio: ci sono due tavoli sui quali sono disposti gli stessi ingredienti e strumenti per fare una torta. A un tavolo opera un bravo pasticcere, all’altro lavoro io, mediocre pasticcere.
      A parità di dotazioni di base, cos’è che fa la differenza in termini di risultato? Le abilità nel dosare e amalgamare gli ingredienti, nell’utilizzare il forno e nel calcolare esattamente i tempi per ogni operazione.
      Modellare il bravo pasticcere non significa necessariamente creare la stessa identica torta ma realizzarne una diversa che sia almeno commestibile, attraverso il riprodurre le azioni e i comportamenti del mio modello di riferimento. Con il tempo, attraverso l’esercizio sistematico – fondamentale se voglio diventare un pasticcere eccellente – perfezionerò il mio specifico prodotto che a un certo punto diverrà una vera e propria squisitezza.
      Per avere altri approfondimenti visita il sito www.olympos.it o il blog dell’autore www.stefanogrecoformazione.blogspot.com