• Community Manager

    Ottimo argomento, mi riallaccio ad un 3d che potremmo sviluppare ancora:

    [url=http://www.giorgiotave.it/forum/viewtopic.php?t=675]I modi per catturare un contatto


  • Super User

    @Tymba said:

    se guardi il sito di madri trovi le loro offerte che scadono sempre oggi.
    loro queste tecniche le usano 😄

    No, di solito scrivono che scadono dopo qualche giorno, non "oggi".
    Anch'io ci ero "cascato" quando mi ero iscritto al corso sui motori di ricerca lo scorso ottobre (che giornata stupenda che è stata).


  • Super User

    Aggiungo anche che secondo me funziona solo in certi settori. E' una cosa molto usata anche nelle televendite televisive, nelle quali dicono "alle prime 20 chiamate regaliamo anche....ecc...".


  • Super User

    Io aggiungo anche che in Italia mettere in piedi un concorso a premi è tutt'altro che banale. La burocrazia borbonica ci sta uccidendo!


  • User Attivo

    Sicuramente siamo indietro, non tanto dal punto di vista tecnico, quanto dal punto di vista teorico e creativo.
    Spesso in Italia si progetta e realizza un sito pensando solo a renderlo bello graficamente e funzionale. Ottime qualità, ma non bastano.

    Tempo fa, sulla scia di un modello applicato alla pubblicità televisiva tradizionale, avevo proposto, in un altro forum, un tripartizione sulla tipologia dei siti.

    In breve:
    Un sito può essere informativo
    Può colpire ed emozionare particolarmente
    Può indurci subito all'azione.

    Penso che ognuna di queste caratteristiche nn esclude le altre... ma di certo possono giocare un ruolo diverso nella progettazione comunicativa di un sito... un pò come giocare con le leve del mix di un DJ 😉
    Il call to action rientra pienamente nella terza categoria!
    Emmebar, ci fai vedere alcuni dei siti che ti hanno ispirato la discussione? 🙂


  • Super User

    ...un tripartizione sulla tipologia dei siti.

    In breve:

    1. Un sito può essere informativo
    2. Può colpire ed emozionare particolarmente
    3. Può indurci subito all'azione.

    **Assolutamente interessante !! **
    Roba da thread storico!!

    Ciao Calogero 🙂

    Perche' non apri un bel thread apposito e ce lo sviluppiamo-svisceriamo meticolosamente, punto per punto ?
    Naturalmente proseguendo anche la discussione del Call to Action evidenziando aspetti ed interrelazioni.

    :ciauz:


  • Bannato Super User

    Per prima cosa quoto completamente l'intervento di Mamilu, trovo un'ottima idea quella di sviluppare in concetti espressi da Calogero in un nuovo thread.

    Poi alcuni esempi dei siti di cui parlavo nel post iniziale.

    http://www.trafficequalizer.com/

    Attenzione, non focalizzatevi sul prodotto che non mi sembra un granchè, ma sui metodi che usano per venderlo.

    La prima cosa è una popup che ci regala, in cambio della nostra e-mail una "bella guida", chiusa la pop enfatizzano i benefici del software, portano delle testimonianze ed infine una ( lunga ) serie di "regali" subito prima dei link per acquistare.

    Sino a due mesi fa c'era anche la classica dicitura " se acquisti entro le 12.00 del (era sempre la data del giorno stesso) lo avrai con il xx di sconto.

    Un'altro che fa leva sul possibile aumento di prezzo è:

    http://www.adword-analyzer.com/update.html

    Come vedete, alla fine c'e un chiaro: ACT NOW - The price WILL go up.
    che spinge l'utente ad affrettarsi nell'acquisto perchè altrimenti poi lo potrebbe pagare di più.

    Questo formato di sito è molto comune, sia per disposizione dei contenuti che per le tecniche utilizzate, tra i vendor di un noto circuito USA. potrei citare centinaia di siti simili a questo.

    Quello che mi ha colpito e spinto ad iniziare il thread è che questi sono dei siti di piccole, piccolissime aziende ed usano a profusione queste tecniche, mentre in Italia solo alcuni "Grandi" le implementano, come l'esempio fatto da Tymba su Madri.


  • Super User

    Emmebar c'è da dire che paese in cui vai usanza che trovi. In America tutto è grande, tutto è spettacolo e tecniche simili sono molto più efficaci lì che qui.

    Mi spiego la call to action americana per un europeo e un italiano in particolare può sembrare qualcosa di pacchiano, da venditore di pentole, almeno spesso ho questa sensazione. Tempo fa feci uno studio, chiesi a 20 persone che ne pensassero di una pagina colma di annunci trionfalistici e di scadenze allo scopo di invogliare un utente all'azione e la maggioranza delle persone ha risposto in maniera negativa.

    Allora come utilizzare quelle tecniche in un mercato diverso, più segmentato e ovviamente molto più ridotto quale il nostro.

    A mio avviso serve ridurre il tono, utilizzare sì le tecniche esposte ma in maniera più ridotta, contemporaneamente serve informare. Spesso in america si scrivono pagine e pagine (basta comprare un libro di qualche guru o presunto tale) che possono essere riassunte in poche righe e che non informano manco per niente. Ricopitolando:

    1. informare genericamente sul prodotto/servizio in vendita
    2. recensire il prodotto, definire benficio e valore aggiunto
    3. individuare l'utente potenziale (è inutile essere vaghi, se il prodotto è per l'utente con certe caratteristiche bisogna dirlo subito senza fargli perdere tempo)
    4. Creare lo stimolo all'azione anche con una singola frase, senza riporterla 50 volte;
    5. utilizzare ancora gli strumenti di prezzo psicologico e di promozione che dura un lasso di tempo ridotto (mi sembra impossibile, ma i centri commerciali vivono ancora di queste cose e quindi funzionano!)
    6. inserire i feedback di chi ha già acquistato/fruito del prodotto/servizio (io voglio però i nomi, i cognomi, l'occupazione e l'azienda per cui ciascuno di questi lavora, non dati generici)
    7. monitorare e valutare la posizione della frase magica (chiamiamola così!), meglio all'inizio, al centro o alla fine?

    Detto questo chiudo...


  • Bannato Super User

    @Catone said:

    1. informare genericamente sul prodotto/servizio in vendita
    2. recensire il prodotto, definire benficio e valore aggiunto
    3. individuare l'utente potenziale (è inutile essere vaghi, se il prodotto è per l'utente con certe caratteristiche bisogna dirlo subito senza fargli perdere tempo)
    4. Creare lo stimolo all'azione anche con una singola frase, senza riporterla 50 volte;
    5. utilizzare ancora gli strumenti di prezzo psicologico e di promozione che dura un lasso di tempo ridotto (mi sembra impossibile, ma i centri commerciali vivono ancora di queste cose e quindi funzionano!)
    6. inserire i feedback di chi ha già acquistato/fruito del prodotto/servizio (io voglio però i nomi, i cognomi, l'occupazione e l'azienda per cui ciascuno di questi lavora, non dati generici)
    7. monitorare e valutare la posizione della frase magica (chiamiamola così!), meglio all'inizio, al centro o alla fine?

    Detto questo chiudo...

    Grazie Catone per i preziosi consigli 🙂

    In effetti sono molto in sintonia con il tuo pensiero, anche secondo me gli americani tendono ad esagerare per quello che è la nostra mentalità italiana e più in generale quella europea.

    Dovendo lavorare spesso con loro credo sia meglio usare i loro stessi metodi un po' ridondanti, volendo invece applicare le stesse metodologie a mercati diversi occorre adattarle alle diverse mentalità.


  • User Attivo

    @Mamilu said:

    ...un tripartizione sulla tipologia dei siti.

    In breve:

    1. Un sito può essere informativo
    2. Può colpire ed emozionare particolarmente
    3. Può indurci subito all'azione.

    **Assolutamente interessante !! **
    Roba da thread storico!!

    Ciao Calogero 🙂

    Perche' non apri un bel thread apposito e ce lo sviluppiamo-svisceriamo meticolosamente, punto per punto ?
    Naturalmente proseguendo anche la discussione del Call to Action evidenziando aspetti ed interrelazioni.

    :ciauz:

    Non vorrei fare un semplice copia-incolla 🙂
    Vedrò di rileggere l'argomento in questi giorni ed aggiungere nuovi spunti da proporre 🙂


  • User Attivo

    Ciao,
    riapro questo thread perché mi interessa moltissimo....

    @Catone said:

    Emmebar c'è da dire che paese in cui vai usanza che trovi. In America tutto è grande, tutto è spettacolo e tecniche simili sono molto più efficaci lì che qui.

    Mi spiego la call to action americana per un europeo e un italiano in particolare può sembrare qualcosa di pacchiano, da venditore di pentole, almeno spesso ho questa sensazione. Tempo fa feci uno studio, chiesi a 20 persone che ne pensassero di una pagina colma di annunci trionfalistici e di scadenze allo scopo di invogliare un utente all'azione e la maggioranza delle persone ha risposto in maniera negativa.

    Capisco, ho fatto anche io una esperienza di questo tipo.

    Ma posso tranquillamente che ciò che le persone dicono è DIVERSO da quello che le persone fanno.

    Per cui l'unico modo per testare una cosa del genere non è "chiedere" ma..... testare.

    Prendi 10mila visitatori, li butti su due pagine e vedi quella che va di più.

    Molte volte ho sperimentato una assoluta DIFFERENZA tra quello che le persone dichiaravano e la azione successiva.

    (non ci perdo tempo, ma è un meccanismo simile a "è uno str&%zo, mi fa stare male però lo amo" 😄 )

    @Catone said:

    Allora come utilizzare quelle tecniche in un mercato diverso, più segmentato e ovviamente molto più ridotto quale il nostro.

    A mio avviso serve ridurre il tono, utilizzare sì le tecniche esposte ma in maniera più ridotta, contemporaneamente serve informare. Spesso in america si scrivono pagine e pagine (basta comprare un libro di qualche guru o presunto tale) che possono essere riassunte in poche righe e che non informano manco per niente. Ricopitolando:

    1. informare genericamente sul prodotto/servizio in vendita
    2. recensire il prodotto, definire benficio e valore aggiunto
    3. individuare l'utente potenziale (è inutile essere vaghi, se il prodotto è per l'utente con certe caratteristiche bisogna dirlo subito senza fargli perdere tempo)
    4. Creare lo stimolo all'azione anche con una singola frase, senza riporterla 50 volte;
    5. utilizzare ancora gli strumenti di prezzo psicologico e di promozione che dura un lasso di tempo ridotto (mi sembra impossibile, ma i centri commerciali vivono ancora di queste cose e quindi funzionano!)
    6. inserire i feedback di chi ha già acquistato/fruito del prodotto/servizio (io voglio però i nomi, i cognomi, l'occupazione e l'azienda per cui ciascuno di questi lavora, non dati generici)
    7. monitorare e valutare la posizione della frase magica (chiamiamola così!), meglio all'inizio, al centro o alla fine?

    Detto questo chiudo...

    Non so se l'elenco è in ordine di importanza o semplicemente a caso, mi sembra una ottima checklist anche se non utilizzerei quelle priorità nel caso la numerazione fosse per importanza.

    Io credo che il modo più semplice sia definire la Most Wanted Response primaria (es. comprare il prodotto) e secondaria (iscriverti alla Mailing List) e procedere con questo obiettivo in mente.

    E, a seconda del prodotto e del target market, testerei OGNI SINGOLO PUNTO di cui parli nella lista.

    Ad esempio, quando devo promuovere un seminario devo utilizzare un copy TOTALMENTE DIVERSO da quando vendo il video dello stesso seminario.

    Semplicemente perché le persone che sono motivate a mettersi in macchina, prendersi 3 giorni ed andare ad un seminario sono DIVERSE dalle persone che comprano un video di tre giorni.

    Solo qualche spunto..

    Buon Natale a tutti!

    Copyone