• User Attivo

    @ste_ramondetti Non credo che il sito sia stato valutato "non all'altezza" da Google. Ho avuto modo di leggere qualche articolo, e devo dire che è ben scritto. Diciamo pure che potrebbe essere di interesse alle Mamme in gravidanza, tutto qui.

    La cosa che mi ha lasciato perplesso, però, è quando ho fatto copia/incolla di questa stinga sul campo di ricerca di google e fatto invio (site:https://ilclubdellemammefelici.it/), che a sua volta mi restituisce solo "4 delle pagine provenienti dal tuo sito". Dove sono tutti i contenuti da te pubblicati?

    Ricercando manualmente l'url di un qualsiasi tuo contenuto, indica che esiste in ricerca. Mettendo da parte questo discorso, anche se io indagherei più a fondo su questa cosa, proverei a vedere cosa accade dopo aver pubblicato altri contenuti, diciamo anche 4 settimane dopo.

    Non hai virus! Persino i backlink sono puliti e non tossici. Pertanto, se fossi in te, inizierei mantenere aggiornato il mio sito, perché a Google è proprio questo che interessa, al di là della SEO.

    Tienici aggiornati!
    Migliori saluti, Kyle.


    ste_ramon 1 Risposta
  • Contributor

    @ste_ramondetti hmmmmmmmmmmmmm.

    Allora, c'è sicuramente qualcosa che non va con l'indicizzazione.

    Il site: è effettivamente molto strano.

    Come strano è anche il fatto che prima ha girato e poi ha droppato di colpo.

    Hai già verificato che sul dominio non ci siano pre-esistenti azioni manuali? Lo ritengo improbabile, ma un'occhiata è gratis.

    Altra domanda: ci puoi condividere il grafico di GSC che hai postato sopra, ma senza i clic (non servono) mettendo invece la posizione media?


    ste_ramon 1 Risposta
  • User

    @kyle46 Si esatto, mi trovi pienamente d'accordo in quanto confermi ciò che avevo già analizzato in precedenza per quanto riguarda indicizzazione alquanto strana, profilo backlink tutto sommato ok ecc...

    A sto punto proverò a dare un colpo con nuovi contenuti e vedere se dopo un mesetto o due succede qualcosa, ti terro aggiornato 🙂


  • User

    @kal si esatto l'indicizzazione è stranissima ed è stata una delle prime cose che ho notato

    Per quanto riguarda il dominio, su Search Console nei rapporti "Azioni manuali" e "Problemi di sicurezza" non ha nessun problema, tutto pulito.
    Ho anche testato su https://mxtoolbox.com/ ma non è in nessun blacklist

    Lo spam score di MOZ è invece effettivamente molto alto, ma sinceramente non ho mai dato eccessivamente peso a questo parametro (magari poi mi sbaglio ed è invece un segnale importante 🙂 )

    Ecco qui invece il grafico impressioni/posizione media

    impression-posizioni.jpg

    Effettivamente tutto torna in modo piuttosto preciso, calo di impressioni e posizione media coincidono: resta il mio dubbio sul motivo che ha portato al verificarsi della cosa


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @ste_ramondetti ha tutto l'aspetto di una penalizzazione algoritmica.

    Probabilmente non ci sono abbastanza segnali di qualità.

    Anzi, al contrario... Il sito assomiglia TROPPO ad un blog di quelli che usano i SEO per mettere i linketti.

    1. È un dominio recuperato

    2. Contiene articoli su argomenti molto inflazionati

    3. Manca completamente qualunque informazione sugli autori

    Unica cosa che differisce dalle PBN è che mancano i linketti a pagamento. Ma aggiungo: PER ORA.

    Avevi intenzione di metterceli?

    Ad ogni modo, questo è un sito a cui io darei un basso "punteggio" di EAT.

    • Expertise: non straordinaria. Gli articoli sono "mediocri", ma non li definirei "esperti".

    • Authoritativeness: assente. Manca completamente qualunque riferimento che faccia dire "questo sito è un'autorità nel settore". Non ho guardato il volume delle ricerche di brand, ma immagino sia basso o assente.

    • Trustworthiness: assente. Non si sa chi è il proprietario del sito, non c'è modo di contattarlo.

    Secondo me il tuo problema è qui.


    ste_ramon 1 Risposta
  • User

    @kal ci può assolutamente stare, con tutta probabilità è un settore dove l'autorevolezza conta parecchio, aspetto di cui sinceramente non avevo tenuto molto conto (anche perchè sarebbe la prima volta che mi capita di vedermi "segato" un sito per questo motivo)

    E' un progetto che ho tirato su principalmente come test per vedere come si sarebbe evoluto, quindi può benissimo essere che sia davvero così ed anzi se mi porta ad imparare qualcosa e sbattere il muso sul campo è stato comunque utile 🙂

    Linketti? Non mi nascondo certo dietro un dito, se ci fossero stati i presupposti sarebbe stata una possibile via di monetizzazione, ma in realtà ero (e sono) comunque più intenzionato a monetizzare con le affiliazioni

    Alla luce dei fatti proverò a

    • lavorare sull'aspetto EAT (cercando di inserire un po' di informazioni e segnali in questo senso), anche se è a mio avviso una delle cose più complicate in assoluto
    • migliorare per quanto possibile la qualità dei contenuti
    • aggiungere ancora un po' di contenuti

    Sono curioso di vedere se si smuoverà qualcosa!


  • Contributor

    @ste_ramondetti ha detto in Pareri su crollo visibilità / possibile penalizzazione:

    E' un progetto che ho tirato su principalmente come test

    Secondo me "si vede" 🙂

    Nel senso: si vede che lo scopo è "produco contenuti per fare un po' di traffico e monetizzare", ma nulla più di questo.

    Non c'è un vero progetto di marketing, una linea editoriale, una redazione, un'identità del brand.

    Tutta roba che costa tempo e risorse naturalmente...

    Ma è tutta roba necessaria oggi come oggi per lanciare un progetto che abbia un minimo di respiro.

    Ad esempio, aiuta molto avere dietro un brand. Anche non famosissimo, ma con un'identità chiara.

    Esempio: Il Club delle Mamme Felici potrebbe benissimo essere un brand. Ma più che un blog, lo vedrei bene come Gruppo su Facebook.

    Inizi da lì, crei una community, il sito lo tieni "statico" solo come posto dove mettere il "manifesto" identitario della community, che faccia anche da linea di moderazione del gruppo.

    Quando la community inizia ad avere un po' di "giro" e ad essere riconosciuta (te ne accorgi perché arrivano le ricerche di brand su GSC), a quel punto parti coi contenuti.

    E vedrai che sarà tutta un'altra storia.

    Se invece pensi di lavorare solo onsite, secondo me non vai lontano.

    Potresti essere fortunato ed essere "riabilitato" da qualche aggiornamento futuro di Google, ma non ci scommetterei sopra.

    Inoltre, anche succedesse... Rimani comunque "sull'orlo" del classificatore, e questo vuol dire che all'aggiornamento successivo rischi di nuovo di finire di sotto.


    ste_ramon 1 Risposta
  • User

    @kal sono d'accordo con te sul discorso dei progetti "a tutto tondo", che in generale trasmettono più autorevolezza e sul lungo periodo hanno sicuramente fondamenta più solide

    Mi trovi anche d'accordo sulla questione del brand, ha assolutamente senso e l'ho notato (non con certezza matematica, ma era piuttosto evidente) in certi ambiti per esempio B2B con brand forti nel proprio settore

    Se invece pensi di lavorare solo onsite, secondo me non vai lontano.

    Ti riferisci al progetto specifico o in generale? A prescindere da questo specifico caso, se uno volesse invece partire dal blog e creare una community proprio dalla base di utenti che possono arrivare (tanti o pochi che siano) dal traffico organico? Qualunque progetto che parte senza una community o ricerche legate al brand dovrebbe avere le gambe segate già in partenza e non avere una minima chance di posizionamento?

    La community è sicuramente un valore aggiunto, ma perchè non dovrebbe convenire rivedere anche radicalmente e dalla base il progetto stesso (ipotizzando di migliorare i contenuti e dare segnali chiari di Authoritativeness e Trustworthiness)?

    Probabilmente come hai sottolineato è importante partire sin da subito con un approccio diverso (in modo che non "assomigli TROPPO ad un blog di quelli che usano i SEO per mettere i linketti"), per dare proprio un'altra impressione a Google sin da subito.

    Altra considerazione: uno dei segnali di qualità del dominio è dato dai link in entrata.

    In questo caso, il dominio ha qualche anno di storico e già riceve alcuni link naturali da buoni siti, quindi un minimo segnale in tal senso ci sarebbe dovuto essere... posso supporre che i problemi siano dovuti alla "freshness" dei link (ricevuti già qualche anno fa), oppure li abbia proprio ignorati ed abbia solo considerato i contenuti, perchè altrimenti non si spiega la cosa

    Poi alla fine tra E-A-T, qualità dei contenuti, link segnali di qualità e altri mille fattori che incidono su indicizzazione e posizionamento si potrebbe parlarne per ore intere,.. diciamo che se Google applicasse al 100% i principi E-A-T, dovrebbe però segare dalla prima pagina moltissimi siti, ma magari è un processo già in atto e di cui vedremo i risultati in futuro chi lo sa 🙂


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    Vado un po' a ruota libera e per punti con alcune riflessioni.

    @ste_ramon ha detto in Pareri su crollo visibilità / possibile penalizzazione:

    Ti riferisci al progetto specifico o in generale?

    Mi riferisco al progetto specifico.

    A prescindere da questo specifico caso, se uno volesse invece partire dal blog e creare una community proprio dalla base di utenti che possono arrivare (tanti o pochi che siano) dal traffico organico? Qualunque progetto che parte senza una community o ricerche legate al brand dovrebbe avere le gambe segate già in partenza e non avere una minima chance di posizionamento?

    Questa cosa secondo me è vera soprattutto per i settori dove c'è tanta concorrenza. Questo perché Google ha già moltissime alternative da mostrare in SERP ai primi posti... non gli manca certo il materiale.

    Gravidanza/allattamento/cura della prole è un settore IN-FLA-ZIO-NA-TIS-SI-MO 😁

    Più un settore è inflazionato, più hai bisogno di fare le robe "sul serio".

    Ah, c'è un altro dettaglio... il settore della maternità / cura dei figli ricade al 100% in quello che Google chiama "siti YMYL", ovvero Your Money or Your Life, sostanzialmente siti che parlano di soldi o di salute.

    In questo ambito il framework EAT conta 10x.

    La community è sicuramente un valore aggiunto, ma perchè non dovrebbe convenire rivedere anche radicalmente e dalla base il progetto stesso (ipotizzando di migliorare i contenuti e dare segnali chiari di Authoritativeness e Trustworthiness)?

    Questi "segnali" non ci è dato di sapere quali sono... ma io sospetto che non siano slegati dai segnali utente che Google raccoglie su vari fronti, incluso quello delle ricerche di brand. In sostanza il sito non deve solo "sembrare" un'autorità... deve ESSERE un'autorità per persone in carne ed ossa.

    Non è semplice, naturalmente. E non è nemmeno gratis.

    Ad ogni modo: per questo suggerivo sopra di avviare una community... perché è il modo più veloce per entrare in contatto con queste persone in carne ed ossa.

    Altro dettaglio, Google deve capire che esiste un'entità che si chiama "Club delle Mamme Felici", di cui il sito è uno dei parametri. Discorso lungo e complesso da approfondire, ma secondo me c'è anche questo da mettere nel mix.

    Probabilmente come hai sottolineato è importante partire sin da subito con un approccio diverso (in modo che non "assomigli TROPPO ad un blog di quelli che usano i SEO per mettere i linketti"), per dare proprio un'altra impressione a Google sin da subito.

    Sì, su questo ci metto la mano sul fuoco. La prima impressione conta.

    Altra considerazione: uno dei segnali di qualità del dominio è dato dai link in entrata.
    In questo caso, il dominio ha qualche anno di storico e già riceve alcuni link naturali da buoni siti, quindi un minimo segnale in tal senso ci sarebbe dovuto essere... posso supporre che i problemi siano dovuti alla "freshness" dei link (ricevuti già qualche anno fa), oppure li abbia proprio ignorati ed abbia solo considerato i contenuti, perchè altrimenti non si spiega la cosa

    Il problema secondo me sta proprio nel modo in cui hai lanciato il sito.

    Squattare un dominio già popolare per mettere su un blog anonimo "solo contenuti" è proprio una grossa red flag. E quando ti becchi la red flag è dura correggere in corsa.

    Poi alla fine tra E-A-T, qualità dei contenuti, link segnali di qualità e altri mille fattori che incidono su indicizzazione e posizionamento si potrebbe parlarne per ore intere,.. diciamo che se Google applicasse al 100% i principi E-A-T, dovrebbe però segare dalla prima pagina moltissimi siti, ma magari è un processo già in atto e di cui vedremo i risultati in futuro chi lo sa

    Su questo hai ragionissima e Google non è infallibile, ANZI. Prende un sacco di cantonate.

    Però su molte altre cose ci prende e secondo me stavolta ci ha preso.

    Se hai notato ti ho fatto un sacco di domande sopra per escludere problemi dovuti ad una precedente gestione o problemi tecnici di indicizzazione. Solo dopo aver escluso un po' di roba "plausibile" ed esclusa l'azione manuale ho concluso che si trattava di una penalizzazione algoritmica... in casi come questo bisogna sforzarsi al massimo di fare l'avvocato del diavolo.

    AH! Altro chiaro segnale che il sito è vittima di una penalizzazione: non compare nelle ricerche di brand. Se cerchi [il club delle mamme felici] il sito non compare. A maggior riprova della bontà del ragionamento.

    Secondo me continuare a pubblicare contenuti non ottieni nulla, fai prima a piallare tutto e ripartire con un progetto radicalmente differente (come detto sopra).

    Sempre se hai le risorse per farlo naturalmente.


  • Moderatore

    Ciao @ste_ramon vorrei darti il mio contributo, che cmq è in linea con quanto detto in ultima analisi da @kal.

    Anche secondo me il tuo problema è che rientri nel settore salute, o meglio nel famoso YMYL.

    Gravidanza, mamme, figli ci rientrano. Oltretutto hai proprio una categoria "salute", quindi ci sei in pieno.

    Detto questo secondo me all'inizio Google ti ha concesso il vecchio trust del sito, poichè guardandolo dal webarchive, era gestito da una società che lavora proprio in ambito salute, e alcuni articoli erano curati da veri e propri medici. Quindi i primi giorni che hai pubblicato hai ereditato questa autorevolezza.

    Poi Google ha scansionato il sito e si è accorto che ora è totalmente diverso. Oltrettuto adesso è pure diventato un affiliate-blog, quindi hai fatto un grave autogol partendo subito con le affiliazioni.

    A conseguenza di cio' il motore di ricerca ti ha "nascosto", perchè come dice giustamente @kal ti mancano tutti i requisiti che il buon Google vuole in questa tipologia di siti. In pratica non si fida e aspetta di capire quali intenzioni hai.

    E te lo dimostra il fatto che non hai problemi di scansione, pero' se fai un "site:" escono solo 4 pagine, perchè tutte le altre per ora le tiene nascoste, in attesa di vedere come ti muoverai.

    Detto questo la cosa peggiore che ora puoi fare è pubblicare altri articoli simili a quelli che già sono online, o peggio ancora, provare a spingere il sito cercando qualche linketto quà e là.

    La cosa migliore che puoi fare, è soddisfare i requisiti dell'EAT e aspettare che la search console mostri dei buoni segnali. Ma ti ci vorrà molto tempo e impegno, perchè purtroppo la frittata secondo me l'hai già fatta. 🙂


  • User

    @kal tanta roba, molta carne al fuoco e tutte riflessioni davvero interessanti
    @dario-scarano grazie anche a te per il contributo, ovviamente molto ben accetto

    E' proprio per questo che ho deciso di chiedere un parere: primo perchè trovo sempre utile e piacevole confrontarsi, inoltre a volte uno più è dentro alle cose e più vede "con i paraocchi" o comunque si lascia sfuggire certi aspetti che in altri casi sono chiari come il sole 🙂

    Anche secondo me il tuo problema è che rientri nel settore salute, o meglio nel famoso YMYL.

    Manco a farlo apposta non ho mai avuto interesse nell'entrare nella nicchia "salute" ed in generale tutte quelle che rientrano nel YMYL (proprio per i motivi che avete citato), per qualche strana ragione non ho associato bambini/mamme/prima infanzia proprio a quel settore ed è stato l'errore principale alla base di tutto.

    Sul discorso affiliazioni a mio modesto parere ha avuto un influsso minore, infatti prima del "crollo" avevo pubblicati solo 2 blog post affiliate (gli altri erano tutti informativi), e altri 2/3 alcuni giorni dopo (non avevo ancora ben chiaro cosa stava succedendo, erano passati pochissimi giorni).

    Sicuramente ha avuto molto più pesò il processo che hai ben descritto te:
    scansione >> sito diverso da come era prima >> minore autorevolezza >> filtrare/nascondere

    Paradossalmente, ma qui è una mia supposizione puramente teorica (a partire anche dall'osservazione della prima/seconda pagina di parole chiave commerciali del settore), partendo con dominio nuovo di pacca e con contenuti di affiliazione concentrati solo sui prodotti e non sulle tematiche legate a salute/caregiving (in cui la questione E-A-T è ancora più importante) forse si sarebbe evoluta in modo diverso la cosa.

    Posizionato bene quasi sicuramente no, ma non troncato subito così di netto.

    Mi riferisco al progetto specifico.

    Si ci sta, ormai sono stato "schedato" da Google. La combo YMYL + E-A-T in questo caso si è rivelata letale 🙂

    E' la prima volta che mi capita; oltre ovviamente a siti partiti da zero su domini nuovi avevo anche già fatto altri esperimenti su domini recuperati ma non avevo mai preso una stroncatura del genere, anzi con contenuti curati in modo molto puntiglioso si sono anche posizionati bene (settori non YMYL).

    Quindi sulla base dei fatti e delle vostre osservazioni presumo che la "red flag" sia più probabile proprio in contesti come questo, dove oltre ai semplici contenuti è fondamentale anche dare altri segnali forti di autorevolezza e "fiducia" per Google come la community, il brand/entità, presenza sui social (con link dal sito e markup schema "same as"), ecc.

    Secondo me continuare a pubblicare contenuti non ottieni nulla, fai prima a piallare tutto e ripartire con un progetto radicalmente differente

    Come ti dicevo si tratta di un sito test/esperimento. Non credo che avrò la voglia e la forza di fare tutto il lavoro necessario per risollevarlo (a sto punto preferisco concentrarmi su altri progetti che sto già portando avanti - e quelli sì in modo più completo e curato), quindi se fosse anche solo servito per farmi vedere "di prima mano" certe dinamiche di Google almeno non è stato completamente buttato via!

    La link building l'avevo già esclusa a priori, tanto se Google palesemente non ti caga è come minimo inutile (se non controproducente) forzare la mano
    Piuttosto lo terrò come "banco di prova" per provare ad applicare qualche piccolo ritocco/miglioramento e vedere cosa succede ma senza nessun tipo di illusione che possa risorgere dalle ceneri 🙂


  • Contributor

    Un'idea forse stupida che magari potrebbe dare qualche spunto...

    Pialla tutto, crea una "persona" plausibile come author (l'ideale sarebbe avere la collaborazione di una sorella/moglie/fidanzata disposta a metterci nome e faccia e meglio ancora un po' di esperienza) cambia completamente focus e fai una cosa tipo recensioni di libri e giocattoli. Anche questo è inflazionatissimo, ma magari riesci a trovare qualche nicchia non coperta.

    Ambito commerciale classico quindi, non YMYL.

    Probabile comunque che buona parte dei link precedenti vengano "sterilizzati" da questo cambio di argomento, ma per me i link sono sopravvalutati, quindi sarebbe un problema relativo.

    Potresti provare, il costo è simile a quello che hai fatto finora, male che va non ottieni nulla.

    (e in effetti anche io sono curioso di vedere se si può "uscire" da una penalizzazione come questa)


    ste_ramon 1 Risposta
  • User

    @kal ma insomma idea stupida mica tanto, anzi secondo me è ottima!

    I link in questo caso a mio parere passerebbero totalmente in secondo piano; si tratta proprio di fare il cambiamento di focus e impostazione e vedere se il tutto viene in qualche modo riconsiderato (anche se il settore è inflazionato e non si posizionasse comunque benissimo)

    (e in effetti anche io sono curioso di vedere se si può "uscire" da una penalizzazione come questa)

    Penso che arrivato a questo punto sarebbe un peccato fermarsi, l'idea che hai lanciato mi stuzzica... non ho intenzione di investirci grandi somme ma il giusto per risistemare un minimo il tutto e vedere cosa succede, se almeno ci fossero segnali minimi di ripresa

    Molto probabilmente procederò con l'esperimento, nel caso ritornerò con aggiornamenti 🙂


    A 1 Risposta
  • User

    @ste_ramon intervento da profano : 1. perché non hai più aggiornato il sito ? Il settore non è statico, ci saranno sicuramente decine di articoli da scrivere. 2. Cosa intendi dire con questo sito ? Quale contributo vuoi dare ? Non ho letto niente nelle tue risposte in merito


    ste_ramon 1 Risposta
  • Moderatore

    @ste_ramon ha detto in Pareri su crollo visibilità / possibile penalizzazione:

    no le vecchie URL non le ho migrate perchè sono ripartito da zero con il progetto (che peraltro era offline da parecchi anni, il dominio faceva redirect verso il sito del brand).

    Ciao,
    ti hanno già dato molti consigli ma perchè recuperare un dominio se poi lasci le url che erano posizionate e linkate in 404?


    ste_ramon 1 Risposta
  • User

    @sermatica in realtà non aveva più nessun URL posizionato in quanto da anni il dominio faceva redirect verso il dominio principale

    Per quanto riguarda i link in entrata: solitamente faccio sempre tutti i redirect del caso, in questa specifica situazione la homepage riceve la stragrande maggioranza dei link (che sono anche quelli migliori) quindi non ho ritenuto così necessario fare redirect delle altre poche risorse che ricevevano link 🙂


  • User

    @arioman non ho più aggiornato il sito proprio da quando ho notato questo comportamento anomalo
    Dato che si tratta di un progetto che ho tirato su principalmente come test e sperimentazione, prima di continuare a investire ho voluto prima osservare come si sarebbe evoluta la cosa per cercare di capire meglio e tirare le somme su cosa fare