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    Perché noi EBREI non vogliamo essere vittime

    GIORNATA DELLA MEORIA - Un bellissimo pezzo di FIAMMA NIRENSTEIN

    "Ogni memoria della Shoah porta con sé mille punti di domanda, e tutti conturbanti e anche imbarazzanti."

    "Mi dispiace proporre qui, ma lo faccio per capire bene, il discorso di Himmler pronunciato davanti ai Reichsleiter e ai Gauleiter a Poisen, il 6 ottobre 1943, citato da Annette Wieviorka ne L'era del testimone: «Vi prego di ascoltare e di non far parola... ci si pose la domanda che ne facciamo delle donne e dei bambini? Anche in questo caso mi decisi per una soluzione chiara. Non ritenni giusto sterminare gli uomini - diciamo uccidere e farli uccidere - e lasciar crescere i bambini che potranno vendicarsi dei nostri figli e nipoti. Così si dovette prendere la difficile decisione di far scomparire questo popolo dalla terra... la questione ebraica sarà regolata entro la fine di quest'anno... in un lontano futuro potremo porci il problema se dire qualcosa di tutto ciò al popolo tedesco... assumiamo la responsabilità portando questo segreto con noi nella tomba»."

    "L'omaggio agli ebrei assassinati diventa moralmente errato quando prende la precedenza o diventa un sostituto di uno sguardo ammirato e giusto sulla fioritura contemporanea del popolo ebraico nello Stato d'Israele, e anzi, lo si copre di nuovo di accuse travestite da critica politica. La perversione di quello che Robert Wistrich ha chiamato «nazismo rovesciato» arriva ad accusare gli ebrei di essere nazisti ed è la più paranoica e allarmante fra le forme di «memoria»: la praticano in molti, non solo i terroristi di Hamas e i loro alleati che danno dei «nazisti» agli israeliani perché si difendono da attacchi portati alla gente di Israele solo perché ebrea; ma anche i religiosi ebrei del quartiere di Bnei Berak, a Tel Aviv, che attaccano i poliziotti gridando loro «nazista» perché impediscono le violazioni degli ordini anti-Covid (come le riunioni religiose di massa senza maschera)."

    La Shoah non è affatto una forma di oppressione e o di pregiudizio generico, è l'incredibile storia della pianificazione e realizzazione dello sterminio di un popolo, fra cui tanti bambini. L'ideologia nazista della distruzione degli ebrei e la sua realizzazione è molto specifica e accurata, la sua pianificazione fatta di numeri, indirizzi, convogli, camere a gas, di previsioni e di realizzazioni tecniche e dedicata agli ebrei. Nella Bibbia la richiesta di ricordare è continua e assillante, essa è legata al concetto stesso di sopravvivenza. L'espressione «cancellare il nome» (Deuterenomio 29,19) è sinonimo di cancellazione dalla storia. «Ora giurami! - dice Samuele 24,21 - che non sterminerai i miei discendenti dopo di me e non cancellerai il mio nome». Il suo nome è «popolo ebraico».