• User Attivo

    @criceto said:

    Resta il problema fiscale ... al di la del volume di affari un sito di vendita on line non é certamente una attività occasionale ... secondo me la partita IVA é necessaria ... che poi nessuno vada a beccarlo visto l'andazzo dei controlli nel nostro paese é un diverso discorso.

    Sono d'accordo. Anche perchè ora per essere in regola con un e-commerce bisogna fare la dichiarazione telematica di inizio attività online come "commercio elettronico". Assolutamente non occasionale, partita iva necessaria al 101%.


  • Super User

    Ho dato un occhiata ai codici in questione e pare che Criceto abbia ragione.

    Ti metto una piccola guida. Ovviamente tu non produci nulla, quindi credo che la tua attività non sia considerata e-commerce, ma un branco "commerciale pubblicitario".

    [h=2]Aggiornamento Gennaio 2015 - norme per la vendita online Ecco le 5 domande che ci fanno più spesso sulla vendita online:

    • E? indispensabile avere la P.IVA per vendere online (anche se vendo poco)?

    • Devo essere iscritto necessariamente alla Camera di Commercio e all?INPS? Se sì, quanto mi costa all?anno?

    • E? vero che se fatturo (o guadagno) meno di 5.000 euro l?anno non serve la partita IVA e nemmeno l?iscrizione alla Camera di Commercio e all?INPS?

    • Se oltre che in Italia vendo in altri paesi europei, ho dei costi diversi?

    • Quanto mi costerà il commercialista?

        	[h=3]Ed ecco le risposte dei nostri commercialisti: 			**DOMANDA 1**
        	L?obbligo di apertura della partita iva scaturisce dalle  			indicazioni contenute nei primi articoli del DPR 633 del 1971 che  			prevedono i requisiti oggettivo, soggettivo e territoriali per  			l?assoggettamento a IVA delle operazioni effettuate nell?ambito  			della propria attività di cui si riportano alcuni estratti.
        	**Articolo 1 Operazioni imponibili** 
        	L'imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e  			le prestazioni di servizi effettuate nel territorio dello Stato  			nell'esercizio di imprese o nell'esercizio di arti e professioni e  			sulle importazioni da chiunque effettuate.
        	**Articolo 4 Esercizio di imprese** 
        	Per esercizio di imprese si intende l'esercizio per professione  			abituale, ancorché non esclusiva, delle attività commerciali o  			agricole di cui agli articoli 2135 e 2195 del codice civile, anche  			se non organizzate in forma di impresa, nonché l'esercizio di  			attività, organizzate in forma d'impresa, dirette alla prestazione  			di servizi che non rientrano nell'articolo 2195 del codice civile.
        	**Articolo 5 Esercizio di arti e professioni** 
        	Per esercizio di arti e professioni si intende l'esercizio per  			professione abituale, ancorché non esclusiva, di qualsiasi attività  			di lavoro autonomo da parte di persone fisiche ovvero da parte di  			società semplici o di associazioni senza personalità giuridica  			costituite tra persone fisiche per l'esercizio in forma associata  			delle attività stesse.
        	**Articolo 7 Territorialità dell'imposta** ?.prevede  			alcune definizioni per definire una operazioni da considerarsi  			italiana, comunitaria o extracomunitaria.
        	In linea di massima la mancanza di almeno uno di questi requisiti  			comporta l?esclusione dalla normativa.
        	Negli articoli citati si parla di professione abituale:  			presupposti dell?abitualità e della professionalità  			nell'effettuazione di prestazioni di servizi e di compravendita di  			beni sussistono ogni volta che un soggetto pone in essere con  			regolarità, sistematicità e ripetitività una pluralità di atti  			economici coordinati e finalizzati al conseguimento di uno scopo.
        	Da quanto esposto si desume che è assoggettato alla normativa IVA  			e quindi tenuto all?apertura della partita Iva colui che svolge in  			maniera non occasionale una attività di commercio.
        	L?ammontare delle vendite effettuate non è un carattere  			essenziale per definire occasionale una attività.
        	Un singolo affare può essere indice di attività non occasionale  			come viceversa più affari conclusi possono comunque rientrare nel  			concetto di occasionale.
        	**Si tratta di vendita occasionale quando il soggetto non  			ha predisposto nulla per poter compiere questi atti**. Nel  			caso specifico, se attivo un sito internet al fine della  			compravendita o prestazioni di servizi, ho predisposto una struttura  			e quindi potrei rientrare nel caso della **vendita NON  			occasionale** anche se compio una singola vendita di pochi  			euro- Si dovrà affrontare un'analisi caso per caso delle varie  			fattispecie.
        	**DOMANDA 2**
        	**Iscrizione al Registro imprese**: L'iscrizione nel  			Registro Imprese è obbligatoria oltre che per le società anche per  			gli imprenditori individuali e gli imprenditori agricoli/coltivatori  			diretti. Pertanto, sono obbligati a richiedere l'iscrizione nel  			Registro delle Imprese le persone fisiche che esercitano l?attività  			di Imprenditore commerciale individuale (non piccolo) così definito: 
        	colui che esercita un'attività compresa fra quelle indicate  			dall'art. 2195 c.c. ovvero: un'attività industriale diretta alla  			produzione di beni e servizi; un'attività intermediaria nella  			circolazione dei beni; un'attività di trasporto per terra, per acqua  			o per aria; un'attività bancaria o assicurativa; altre attività  			ausiliarie delle precedenti.
        	**Sono piccoli imprenditori** (art. 2083 C.C.): i  			coltivatori diretti del fondo; gli artigiani; i piccoli  			commercianti; coloro che esercitano un'attività professionale  			organizzata prevalentemente con il lavoro proprio e dei componenti  			della famiglia. Data una sostanziale difficoltà a interpretare la  			legislazione al riguardo, è ostico identificare con precisione  			quando un imprenditore è «piccolo».
        	L?iscrizione in camera di commercio prevede il versamento di un  			contributo annuo parametrato alla natura del soggetto (impresa  			individuale, società di persone, di capitali?)
        	**Iscrizione INPS**: La nascita dell'impresa non è  			il presupposto automatico per il sorgere dell'obbligo contributivo  			nella Gestione previdenziale dei Commercianti/Artigiani, ma ad essa  			deve essere collegato l'esercizio dell'attività in via abituale e  			prevalente pertanto non sono iscrivibili i seguenti casi:
        	svolgimento di attività da lavoro dipendente a tempo pieno;
        	partecipazione alla realizzazione dello scopo sociale  			esclusivamente tramite conferimento di capitale;
        	altra attività prevalente con iscrizione alla relativa cassa/ente  			previdenziale;
        	iscrizione alla gestione previdenziale degli artigiani o  			commercianti per altra attività d'impresa.
        	L?iscrizione alla gestione commercianti prevede il versamento  			minimo di un contributo annuo di euro 3.451,99 (3.444,55 IVS + 7,44  			maternità) da versarsi in quattro rate trimestrali, e il versamento  			di un saldo e di un acconto da versarsi sulle quote di reddito  			eccedenti i minimali fissati e calcolati in ragione di una aliquota  			pari al 22,29 % (per il 2014)
        	**DOMANDA 3**
        	E? vero che se fatturo (o guadagno) meno di 5.000 euro l?anno non  			serve la partita IVA e nemmeno l?iscrizione alla Camera di Commercio  			e all?INPS?
        	No, entrambe sono affermazioni errate, l?obbligo di apertura  			della partita iva e l?obbligo di iscrizione a una gestione  			contributiva non è collegata a un dato quantitativo.
        	**DOMANDA 4**
        	Si, per la compravendita di beni e la prestazione di servizi con  			soggetti non domiciliati in Italia ma in paesi della Unione Europea  			o extra Unione Europea sono previste regole diverse in termini di  			emissione dei documenti contabili, di registrazione contabile, di  			rendicontazione e di comunicazioni alla Agenzia delle Entrate  			(Comunicazione Intrastat, comunicazione polivalente Black List o San  			Marino?).
        	**DOMANDA 5**
        	Il costo del commercialista varia a seconda di diversi parametri  			tra cui: ammontare degli acquisti e delle vendite; numero di  			documenti contabili da registrare; tipologia degli acquisti e  			vendite (acquisti Italia, acquisti intracomunitari, importazioni,  			esportazioni); numero di conti correnti dell?impresa, presenza di  			dipendenti etc etc?).

  • Super User

    Traducendo fai "pubblicità" come intendevo e percepisci "provvigione", in quel caso ti serve la partita iva "per sicurezza", non devi pagare nulla fino al raggiungimento dei 5000€, non devi fare dichiarazione alcuna e la ottieni in modo gratuito.