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    ADSL senza voce...

    Telecom Italia ha chiesto all'Authority per le Tlc, che si esprimerà entro il 10 Luglio, l'approvazione per un canone aggiuntivo per le Adsl senza Voce degli altri operatori. Si tratta delle connessioni Adsl vendute anche a chi non dispone della linea telefonica fissa Telecom Italia o ha già un'Adsl collegata alla linea telefonica, un'opportunità che per molto tempo Telecom Italia aveva cercato di non concedere ai suoi concorrenti e agli utenti italiani, dovendo poi cedere per decisione dell'Authority stessa.

    Telecom Italia vorrebbe introdurre questo nuovo balzello perché l'Adsl sfrutterebbe un doppino che fa parte della rete fisica di cui Telecom Italia cura la manutenzione e l'esercizio. In realtà, Telecom Italia vuole recuperare così i mancati ricavi dovuti ad una già forte, ed in continua crescita diffusione della telefonia Voip, attraverso l'Adsl senza Voce.

    Gli unici che non dovrebbero pagare la "tassa sul doppino", un canone di 13 euro al mese(Iva inclusa) sarebbero gli utenti in unbuldling, per ora solo quelli di Tiscali e Wind. Il canone sull'Adsl senza voce verrebbe fatto pagare al gestore che poi dovrebbe decidere se e quanto farselo ripagare dall'utente, ma Telecom Italia lo vorrebbe chiedere anche retroattivamente per le utenze già attivate.

    I concorrenti di Telecom Italia, ovviamente, si oppongono a questa richiesta e sono pronti a ricorrere all'Antitrust e al Tar contro un'eventuale decisione che riconoscesse la legittimità di un canone che farebbe cadere ogni convenienza dell'utente ad abbonarsi all'Adsl senza Voce e a non chiedere, oltre all'Adsl, anche la linea telefonica Telecom Italia.

    Oltretutto, la richiesta di Telecom Italia è assurda perché vorrebbe far pagare il canone aggiuntivo anche a chi è, oltre ad essere abbonato ad un'Adsl senza voce di un gestore alternativo, è già abbonato Telecom Italia. Telecom Italia, oltretutto, non offre una connessione Adsl senza voce ed è l'operatore dominante nell'Adsl, con un livello di copertura più elevato dei suoi concorrenti, e gestisce la rete mentre non dà la possibilità al cliente di una disabilitazione permanente alle chiamate urbane ma solo una disabilitazione temporanea, a pagamento, per telefonate nazionali, internazionali e verso mobile. In più, in questi anni ha elevato il costo del canone di attivazione di una linea telefonica e del canone mensile.

    Telecom Italia potrebbe anche chiedere un canone forfettario, ai gestori concorrenti ed ospiti della sua Rete, che già acquistano da Telecom Italia traffico e connessioni, ma non nella misura di un canone per linea così esorbitante e che legittima le richieste dei concorrenti di arrivare ad una separazione societaria tra la parte Rete e la parte commerciale di Telecom stessa.

    Praticamente rimarrà sempre il monopolio...

    :ciauz: