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    Il cellulare? Promosso dall?Institute of Cancer Epidemiology di Copenhagen

    Il cellulare è decisamente il nostro compagno di tutti i giorni. Come dimenticare i primi prototipi di telefono cellulare che negli anni ’90 entravano a malapena nelle tasche dei giovani tecnologici che si potevano permettere di spendere qualche centinaio di migliaio delle vecchie lire per utilizzare questo nuovo tipo di strumenti di comunicazione?

    Le storia di questi apparecchi si è decisamente evoluta negli ultimi decenni, portando alla creazione di modelli decisamente tecnologici, che oltre a telefonare, ci sono anche d’aiuto nei casi in cui ci troviamo ad aver bisogno di mappe, navigatore satellitare, registratori audio; quando dobbiamo consultare le e-mail, chattare, fare delle video chiamate oppure quando abbiamo voglia di giocare, consultare il nostro oroscopo del giorno, scaricare l’applicazione del momento, comprare online- direttamente dal cellulare- qualsiasi cosa ci serva.

    La crescente espansione di questi apparecchi si è diffusa di pari passo con la paura che potessero essere in qualche modo dannosi per la salute, provocando addirittura casi di formazioni tumorali al cervello ed al sistema nervoso centrale. Questo dubbio ha verosimilmente fatto parte della coscienza comune fino a qualche giorno fa, quando una smentita ufficiale è arrivata da un organo tanto autorevole quanto affidabile. L’ Institute of Cancer Epidemiology di Copenaghen ha diffuso infatti la notizia, pubblicata anche dal British Medical Journal, che l’utilizzo continuativo e prolungato dei telefoni cellulari e/o registratori vocali che creano onde elettromagnetiche, non provoca nessun danno sensibile per la salute dell’uomo. L’istituto di Copenaghen ha condotto quello che si può tranquillamente definire come lo studio più importante mai condotto finora sul tema e che ha monitorato 358.403 abbonati di telefonia mobile per un periodo di 18 anni; in precedenza infatti gli studi svolti a livello mondiale si erano dimostrati inconcludenti soprattutto nel delineare gli effetti a lungo termine dell’utilizzo dei cellulari. Lo studio dell’istituto danese è continuato fino al 2007 ed ha coinvolto dati relativi alle formazioni tumorali sviluppate nei cittadini danesi nati dopo il 1925 in oltre 30 anni, suddividendo gli utenti della telefonia in abbonati e non abbonati alla telefonia mobile prima del 1995. Le informazioni raccolte sono state fornite dagli operatori danesi della rete telefonica e dal Registro Tumori danese; quest’ultimo ha fornito dati relativi a 10.729 casi di tumore al sistema nervoso centrale registrati nel periodo 1990-2007.

    La pubblicazione sul British Medical Journal arriva a poco tempo di distanza dalla classificazione, fatta dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (AIRC), dei campi elettromagnetici e delle radiofrequenze, come possibili agenti cancerogeni per l’uomo. La ricerca danese non solo rassicura i quasi 5 miliardi di abbonati in tutto il mondo (dato del 2010), ma in particolare tutte quelle persone che per lavoro devono necessariamente trascorrere molto tempo al cellulare, pensate agli operatori telefonici, ai rappresentanti, ai tecnici intercettazioni, agli operatori dei customer care di tutto il mondo, che spesso utilizzano telefoni cellulari aziendali.

    L’Institute of Cancer Epidemiology di Copenhagen tranquillizza certo sugli effetti delle onde elettromagnetiche per i soggetti con un normale utilizzo dei dispositive di telefonia cellulare, ma riconosce la necessità di approfondire la correlazione fra i cellulari e i tumori nella esigua fascia di “forti utilizzatori”, quei soggetti cioè che utilizzano il cellulare fino a 10 ore al giorno.

    Articolo a cura di Serena Rigato

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