• User

    L'avanzamento della qualità del web e la caduta libera della navigazione intelligente

    Oramai, un sito non deve essere accattivante su diversi aspetti, ma affrontare le sfide a 360 gradi; il formato dei contenuti, compiacere il motore di ricerca nella giusta misura, fornire buona conoscenza, disporre le informazioni con una grafica funzionale e via dicendo.

    Tutte queste difficoltà vengono "superate" con un certo livello, a seconda dell'utenza del sito stesso. Preciso, non dalla tipologia in sè (fattore interessante, ma non fondamentale), ma dall'utilizzo che l'utenza ne fa:* facilmente reperisce tutte le informazioni, grafica gradevole, tutti gli strumenti sono utilizzati e facilmente raggiungibili e via dicendo.*

    Obiezione: per quanto una macchina sia potente, se al volante si trova un scimmia o un pilota da corsa, la differenza è sostanziale. Cosi il sito: per quanto possa fornire elevatissime prestazioni, quasi utopistiche, a seconda della tipologia d'utenza avremo un buono/pessimo risultato.

    Portiamo una grandissima attenzione a fornire tutti gli strumenti di navigazione possibili, ma mi domando: se la capacità di navigazione dell'utenza media, tendesse a calare, i nostri siti ne risentirebbero? Se mediamente non si riuscisse a fare 4 click ma solamente 2, per ipotesi, alcuni sottomenu rimarrebbero "impolverati", dico bene?

    Inoltre: non servirebbe una guida al "saper navigare in rete"? Un Video Tutorial su come fare della "buona navigazione". Imparare ad usare Google Suggest, inserire correttamente le parole chiave, saper usare alcune regole del motore di ricerca.

    Cosa ne pensate?


  • ModSenior

    Interessantissimo spunto MasterTheBest.

    Penso che il primo obbligo per chi si occupa di web marketing sia quello di tenere in considerazione la capacità di navigazione dell'utenza media. Lo vedo come un obbligo nei confronti dei clienti che cercano soluzioni per promuovere le loro attività e non di fare un sito inteso come un insieme di codici e altre caratteristiche informatiche.

    Più che calare, io penso che le capacità si evolvono, ovviamente restando fisso il target perché non avrebbe senso paragonare il target di un e-commerce di licenze per sistemi operativi dal target di un e-commerce per pacchetti di viaggio.

    Quindi è necessario osservare continuamente le abitudini del target di riferimento, studiare la loro interazione con le pagine, e cercare sempre di proporre qualcosa che sia per loro più semplice e allo stesso tempo più piacevole da usare rispetto alla concorrenza o anche solo rispetto alle stesse pagine realizzate da noi magari un anno prima.

    Valerio Notarfrancesco


  • Super User

    La risposta è semplice.
    Una volta c'erano i modem e tutti dovevano rispettare standard semplicemente perché la tecnologia limitativa li obbligava.
    Poi arrivò l'adsl e i soliti inventori dell'acqua calda che non volevano investire nemmeno 1000 lire (eh..) dissero che la tecnologia era tale che i limiti erano solo per un numero marginale di persone.
    Io sono stato uno dei pochi a dire che si stavano facendo i conti senza l'oste (chiedere al Giorgio) e infatti dopo poco arrivò il mobile sia nella versione basic che smartphone... e tutti a piangere.

    Il problema è che gran parte di chi lavora sul web non ha la cultura vera dell'analisi e del problem solving. Anzi, ha di solito proprio poca cultura e basta (99%).


  • User Attivo

    Secondo me si è persa e di molto la strada, accessibilità e marketing possono e debbono coniugarsi ma l'accessibilità/usabilità non è nata per il marketing e quando uno strumento è utilizzato in modo improprio i problemi si vedono.
    E' fuor di dubbio che accessibilità significa proprio facilitare all'utenza la navigazione di un sito e quindi anche dal punto di vista del marketing molte cose vengono facilitate, ma se uno non fa click su quel link forse il problema è altrove, forse anzi quasi sicuramente non interessa l'argomento.
    Se un sito per veicolare utenti si rivolge al marketing questo dovrebbe rivolgersi agli utenti, dopotutto sono loro quelli da cogliere e se uno non fa click sull'ultimo link forse è perché è messo in un punto della pagina dove nessuno guarda, allora non è l'utente che non è capace di navigare ma chi ha previsto quel link lì che non sa come si gestisce un sito.

    OT e scusate Navacchia per caso sei di Roma e andavi al Malpighi? (fine OT 😄 )


  • Super User

    @MasterTheBest said:

    Obiezione: per quanto una macchina sia potente, se al volante si trova un scimmia o un pilota da corsa, la differenza è sostanziale. Cosi il sito: per quanto possa fornire elevatissime prestazioni, quasi utopistiche, a seconda della tipologia d'utenza avremo un buono/pessimo risultato.

    Ma chi guida l'auto non è il webmaster? I visitatori secondo me sono gli ospiti.
    L'esempio regge visto in questo modo : un webmaster "scimmia" probabilmente piloterà l'auto ( sito ) tecnologicamente avanzata come se guidasse una bici, il webmaster "pilota" sfrutterà tutte le caratteristiche proprie del mezzo tecnologico per il massimo confort r ottenedo prestazioni superlative.

    @MasterTheBest said:

    Portiamo una grandissima attenzione a fornire tutti gli strumenti di navigazione possibili, ma mi domando: se la capacità di navigazione dell'utenza media, tendesse a calare, i nostri siti ne risentirebbero?

    Non vedo perchè la navigazione dovrebbe tendere al calo : il mondo corre sempre più veloce, alcune cose che prima erano importanti, oggi vengono considerate "banali e banalizzanti" , l'utente cerca di andare al cuore del problema nel minor tempo possibile e con la maggiore velocità consentita.
    In altre parole non è diminuita, a mio avviso, la capacità di navigazione dell'utente medio : sono cambiati i parametri e le modalità con cui lo fa.

    @MasterTheBest said:

    Se mediamente non si riuscisse a fare 4 click ma solamente 2, per ipotesi, alcuni sottomenu rimarrebbero "impolverati", dico bene?
    Secondo me il problema è inverso : data l'alta velocità con cui si cercano informazioni sono i gestori dei siti a dover cercare di dare quello che l'utente cerca in "due click" anzichè in quattro e cercare di catturare la sua "ricerca" prima di tutto offrendo esattamente e velocemente quello che cerca.
    Bella sfida vero?

    @MasterTheBest said:

    Inoltre: non servirebbe una guida al "saper navigare in rete"? Un Video Tutorial su come fare della "buona navigazione". Imparare ad usare Google Suggest, inserire correttamente le parole chiave, saper usare alcune regole del motore di ricerca.

    Un corso all'umanità intera ( visto che ormai quasi tutta l'umanità naviga in internet)?
    Io credo, opinione mia intendiamoci, che l'utente ( che siamo anche noi che scriviamo qui tutto sommato ) si formi una propria cultura della navigazione proprio in base alla sua personale e ineluttabile esperienza. E questo succede per tutto.
    E, sempre secondo me, è bene che sia così, anche se ammetto che l'idea di un "corso" è suggestiva e mi appassiona.
    Ma la sfida più bella è capire come i navigatori cercano in rete e strutturare i propri siti secondo questo modello ( sempre in evoluzione ) : in questo modo, tornando al primo esempio che facevi,...l'auto la guiderà un pilota !


  • Super User

    @MarcoGrazia said:

    OT e scusate Navacchia per caso sei di Roma e andavi al Malpighi? (fine OT 😄 )
    Ciao,
    ti rispondo ora perché ora ho visto il messaggio: no, sono di Bologna e frequentavo il liceo Sabin (sempre a Bologna).


  • User

    Interessante discussione,
    Dal mio punto di vista, però, posso dire che esistono 2 tipi di utenze: target - altri

    Quando andiamo a realizzare un sito web, dobbiamo tenere conto del target di riferimento del nostro cliente, la soluzione quindi è semplice: Secondo voi chi non sa usare il computer fa parte del target di un sito web? Coloro che non sanno navigare, non accedono frequentemente ad internet, non fanno parte del target del sito e quindi non vanno "attirati".

    I siti web sono realizzati a prescindere per chi sa navigare, garantendo accessibilità per i disabili ovviamente. Io posso agevolare al 100% la navigazione del mio target, ma se non sai usare il mouse, se non hai mai "scrollato giù" la pagina, se non hai mai usato il tasto destro per aprire una nuova scheda allora difficilmente farai parte del mio target, e quindi non vedo perché dovrei preoccuparmi di questa fascia di "persone". (Avrei scritto utenti, ma non posso definirli tali se non conoscono le basi.)

    Piuttosto, se il mio cliente ha un target che non sa navigare svilupperò una strategia di marketing diversa che non preveda lo sviluppo di un sito web ma piuttosto delle campagne pubblicitarie offline come volantini, manifesti e via dicendo.