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- Dubbio su prime fatture emesse compilate dal mio commercialista
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infatti la mia rabbia è quella da una cosa semplice e chiara come il regime dei minimi piu lavoro dipendente a finire al regime ordinario con tutta la complicatezza che si aggiunge e dover pagare piu tasse mi scoccia e non poco...comunque la mia prima fattura è del 15 maggio 2011 per una prestazione di lavoro effettuata a gennaio 2011....sono sempre in tempo per revocare la fattura e rifarne una nuova esatta??
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Direi di sì.
Le liquidazioni dell'IVA si fanno su base trimestrale, e siamo ancora in pieno secondo trimestre.
Puoi emettere altrettante note di credito per annullare le vecchie fatture e quindi emettere nuove fatture in qualità di "minimo" con tutti i crismi.
Mi è capitato un caso simile, con un mio cliente che è partito in regime ordinario e poi si è pentito ed è voluto passare ai "minimi". Si era ancora in tempo, per sua fortuna.Però è bene che il tuo caso venga visto nel dettaglio dal tuo nuovo commercialista. Fra l'altro, bisogna anche verificare gli eventuali riflessi sulle ritenute d'acconto, per non parlare dell'IVA ricevuta dal cliente, che gli andrà restituita.
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oggi sono stato dal commercialista e finalmente ho parlato con lui...e domani mattina ho un appuntamente dove approfondire...
comunque quello che mi ha accennato è che è meglio essere nel regime normale, perchè sotto i 5000 euro di fatturato è piu vantaggioso e si va a credito, mentre col regime die minimi in ogni caso pago il 20%.....
ma è vera questa cosa??? ora domani ho l appuntamento e mi approfondira bene...
sennò farò come mi hai consigliato!!!!!
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Se il fatturato è molto basso, il regime dei "minimi" è al 99% più oneroso in termini di pressione fiscale, questo te lo confermo.
Resta il fatto che le fatture te le ha compilate con i piedi.
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Scusate se scrivo qui, ma è la discussione che più si avvicina al mio dubbio. E' la prima volta che pago la fattura al mio commercialista che è così compilata
Totale imponibile 100.00
Contributo Cassa Dottori Commercialisti 4% 4.00
Totale 104.00
Ritenuta d'acconto 20% 20.00
IVA 21% 21.84
Da corrispondere 105.84Netto da corrispondere 105.84
la prima domanda è: è corretta questa fattura?
la seconda è: quando io faccio il bonifico al mio commercialista verso 105.84 poi devo pagare anche con F24 la ritenuta d'acconto di 20 euro.
E' corretto così o lui mi ha spiegato male e dovrei versargli solo i 104.00 e poi la ritenuta?
scusate per la banalità della domanda. vi ringrazio già da ora se vorrete rispondere
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La fattura è corretta. Pagherai il netto (105,84 euro) e poi entro un mese dal pagamento della fattura verserai la ritenuta d'acconto che lui stesso ti farà (20 euro).
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Mi allaccio a questa discussione...
Sono nel regime dei minimi con gestione separata e finora ho sempre fatturato per privati e fatto io il mio prezzo lordo omnicomprensivo (diciamo 20E all'ora) e non applicato la rivalsa INPS.Ora devo fatturare per un'impresa che mi ha offerto un prezzo netto...
Come sarà la mia fattura?
Il committente mi ha offerto 14E netti all'ora.... Cosa scrivo in fattura per avere davvero 14E netti in tasca?
Avrebbe dovuto parlarmi di lordo, non di netto...Spero mi aiutate a chiarire, grazie
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@leopolda said:
Mi allaccio a questa discussione...
Sono nel regime dei minimi con gestione separata e finora ho sempre fatturato per privati e fatto io il mio prezzo lordo omnicomprensivo (diciamo 20E all'ora) e non applicato la rivalsa INPS.Ora devo fatturare per un'impresa che mi ha offerto un prezzo netto...
Come sarà la mia fattura?
Il committente mi ha offerto 14E netti all'ora.... Cosa scrivo in fattura per avere davvero 14E netti in tasca?
Avrebbe dovuto parlarmi di lordo, non di netto...Spero mi aiutate a chiarire, grazie
evidentemente considerano 14 euro al netto delle ritenute. Siccome tu sei nel regime dei minimi e da quest'anno sono state eliminate le ritenute, dovrai inserire direttamente il totale delle ore (e relativo corrispettivo).
Però se per netto in tasca intendi dire "al netto delle tasse che dovrai pagare" allora la cosa è un pò più complicata in quanto andrebbero valutati anche i costi che affronterai durante l'anno e quindi le tasse sono...come dire...."aleatorie".
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In che senso aleatorie????
Io ho pensato che
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probabilmente loro sono abitutati ad operare la ritenuta e che quindi il loro lordo è
17.5E (infatti 17.5 - 17.5*20% = 14E).
Aggiungendo a 17.5E la rivalsa INPS della Gestione Separata pari all 4% di 17.5E e corrispondente a 0.7E
il mio prezzo lordo ammonterebbe a 18.2E -
il lordo che io realemente devo chiedere per intascare 14E netti è 20.8E
perchè l'imposta sostitutiva è 5% e la Gestione Separata è 27.72%!!!!
e 20.8 - 20.8*(5+27.7)% = 14E
Posso fare un ragionamento del genere al committente? Conoscendo la persona non capirà un tubo... Spero che
riusciremo a trovare un accordo.
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Le tasse non si calcolano in questo modo. Innanzitutto nel regime dei minimi vige il principio di cassa. Quindi sia per l'imposta sostitutiva IRPEF (5%) sia per la gestione separata (27,72%) la base di calcolo sarà il reddito dato dai ricavi annui meno i costi annui. Dicevo che le tasse sono aleatorie perchè se è vero che puoi sapere in anticipo i ricavi perchè magari già pattuiti col cliente, è difficile preventivare i costi che avrai durante l'anno (avrai qualche costo da sostenere per la tua attività, no?).
Poi il metodo per il calcolo delle "tasse", comprensive di contributi si calcolano in modo differente. Non si fa una semplice somma. Per la gestione separata dovrai anche tener conto dell'acconto che dovrai versare per l'anno successivo. Insomma...entriamo un pò troppo nel tecnico.
Per questo ti dicevo che l'unico netto a cui si riferirà il tuo cliente è quello al netto delle ritenute. Certo che sei poi vuoi farti un pò i conti in tasca e vuoi avere circa 14 euro "al netto di tutto", allora dovrai pattuire un compenso maggiore.
Insomma, questo è un discorso che va affrontato col tuo commercialista che bene conoscerà la tua situazione.
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La mia attività (insegnante) non ha praticamente alcun costo da dedurre.
Il meccanismo malefico degli acconti l'ho abbastanza capito... ma faccio comunque riferimento a un CAF per i pagamenti e le dichiarazioni.
Sto cercando di evitare il costo del commercialista perchè sono davvero in ristrettezze economiche e l'unica volta che l'ho contattato mi ha "piumata" per dirmi nulla di più di quello che sapevo già....
Credo che l'unica sia spiegarare al committente che dobbiamo pattuire un lordo visto che non mi deve fare la ritenuta e gli dirò che quando lavoro per i privati chiedo un lordo di 20E, che non si allontana troppo dal netto che mi sta propronendo e spero che si possa trovare un accordo...che delirio....
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beh, qualcosa acquisterà. Se non altro i costi di cancelleria (penne, quaderni, etc.) sono giustificabili per un insegnante! Non riesco a credere che non ha mai dovuto acquistare qualcosa durante un intero annuo. Non saprei...anche un nuovo libro (so che si aggiornano in continuazione). Beh, questi sono tutti costi che abbattono il suo reddito con la conseguenza che anche le tasse saranno più basse.
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ho aperto partita iva a fine 2011 e non ho scaricato nulla.
ovvio che libri cancelleria li compro.... ma non sono grandi spese.
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Credo che la cosa sbagliata in principio sia che il committente mi ha fatto un prezzo netto...
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Perchè nella ricevuta essendo nei minimi e non avendo costi l'unica voce che posso indicare oltre l'imponibile è la rivalsa inps... e non l'iva....
Ho un po' l'impressione che il nuovo regime dei minimi avvantaggi il datore di lavoro e non il lavoratore....Fosse una prestazione occasionale sarebbero 14 netti + 20% ritenuta + 2/3 e 1/3 della gestione separata.
Fosse partita iva normale aggiungerei il 20% di iva + rivalsa inps
Fossi dipendente il netto sarebbe davvero netto....
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A questo punto, quando acquisterà "qualsiasi" materiale che è inerente la sua attività si farà fare una fattura. Vedrà che anche le piccole spese, durante tutto l'anno acquisteranno un valore maggiore e le sarà utile ad abbattere il reddito imponibile. Le faccio un esempio. Per il suo lavoro d'insegnamento usufruirà anche di un pc, di una stampante? Bene, anche questi possono rientrare fra le spese inerenti la sua attività. Non lo dico per screditare i CAF (che sicuramente sono utili per servizi di minor importanza e responsabilità) ma sicuramente questi non si impegnano a trovare "soluzioni" adatte al proprio cliente. Il loro compito è semplicemente quello di elaborare meccanicamente i dati ricevuti. Per questo, affidarsi ad un commercialista è la soluzione migliore. Sembra che lo dico per gettare acqua al mio mulino ma mi creda, è cosi. Ho sentito tanti di quei casi da quando esercito la mia professione che non ne ha idea....e poi chi l'ha detto che un commercialista è sempre cosi "dispendioso"...figuriamoci poi per un regime dei minimi.
Comunque se ha bisogno di altri chiarimenti, chieda pure.
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La ringrazio per il consiglio.
Il commercialista a cui mi ero rivolta a tal proposito mi aveva solo detto "Attenzione a non scaricare troppo se il reddito è esiguo perchè il fisco si insospettirebbe"...Spero che il mio committente abbia l'onestà di capire che 14E per diventare netti devono essere qualcosa in più anche se il mio regime non mi consente di indicare 20% nella fattura....
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Attenzione, il regime dei minimi non è soggetto a studi di settore. Comunque c'è una bella differenza fra non scaricare nulla e "più di quanto di dovrebbe". Il giusto insomma!
Esatto, più che altro può fare il discorso della ritenuta. Siccome il suo regime non applica la ritenuta e quindi il suo cliente non dovrà pagarla, si farà accreditare anche quel 20% in più in fattura.
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La ringrazio davvero per avermi risposto. Essendo la prima volta che lavoro per un non privato mi trovo davvero un po' spersa.
Ok, proverò a dirgli
"Lei mi parla di netto perchè è abituato a fare la ritenuta, ma il mio regime non la prevede e prevede che sia poi io pagare l'imposta al momento della dichiarazione, quindi lei mi dovrebbe dare tutti i 17.5E e poi penserò io a pagare le tasse... Sulla ricevuta vedrà scritto che non è tenuto a fare alcuna ritenuta ai sensi della legge tal dei tali. Inoltre avrei diritto alla rivalsa INPS poichè sono iscritta alla Gestione Separata."Facendo i conti si vedrà scritto ipotizzando che io faccia 10 ore:
Prezzo orario lordo = 17.5E
Imponibile per 10 ore = 175E
Rivalsa INSP del 4% = 7E
Marca da bollo = 1.81E
Totale a pagare = 183.81E
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in verità è un pò diverso.
In genere, normalmente, per un attività soggetta ad iva e ritenuta d'acconto la fattura sarebbe:Imponibile: 13,86
Iva sull'imponibile (21%): 2,91
Totale: 16,77
Ritenuta sull'imponibile (20%): 2,77
Netto a pagare 14,00 (questo è il netto che intendono loro)Questo significa che a lei daranno 14 euro, poi verseranno una ritenuta di 2,77 euro per un totale complessivo di 16,77. Però avranno anche a credito un iva di 2,91. Quindi il costo per loro sarà 13,86 (16,77 - 2,91).
Secondo me a questo punto le chiederanno una fattura strutturata in questo modo
Imponibile 13,86
Netto a pagare 13,86con la solita dicitura dei minimi* "non soggetta ad iva e alla ritenuta ai sensi etc. etc."
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La rivalsa INPS invece è facoltativa. Però ovviamente tutto sta ad esporre anche la sua situazione e magari potrà pattuire un compenso diverso.