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    Tiro a segno: lavoro, sport e passione!

    Questo sport però oltre ad avere una lunga storia ha anche un folto seguito di appassionati che lo praticano abitualmente e seguono i campionati mondiali e internazionali. Nato ufficialmente come pratica sportiva in Italia nel 1861, le sue radici affondano nella notte dei tempi e sono correlate alla pratica militare. Celebri esempi letterari sono quelli che si possono trovare all?interno dell?Odissea e nell?intramontabile leggenda di Robin Hood che periodicamente viene riproposto anche nella contemporaneità.
    A livello nazionale chi pratica questo sport fa riferimento ai vari TSN, ovvero Tiro a Segno Nazionale, che a loro volta fanno riferimento UITS, ossia l?Unione Italiana di Tiro a Segno, che sono gli unici enti che possono rilasciare l?autorizzazione a pratiche sportive con armi. Molte volte i TSN vengono proprio utilizzati per l?addestramento delle forze dell?ordine che al loro interno istruiscono i futuri poliziotti, carabinieri e soldati. L?autorizzazione alla detenzione di armi da fuoco invece rimane prerogativa del genio militare che la concede dopo accurati controlli al richiedente. Il tiro a segno classico consiste nel colpire un bersaglio, più o meno distante, con l?ausilio di un?arma da fuoco di differenti dimensioni e portate.
    I luoghi, universalmente noti come poligoni, in cui si può praticare questo sport possono essere sia statali che privati ma devono rispondere a delle particolari caratteristiche imprescindibili perché tale sito risulti sicuro e adatto a queste tipologie di sport. Innanzitutto questi locali devono essere rivestiti interamente di materiali fonoisolanti che attutiscano il rumore in maniera che non venga percepito all?esterno del locale. Oltre alla riduzione dell?inquinamento acustico esterno i poligoni devono essere interamente attrezzati per la tutela delle facoltà uditive dei fruitori di tali luoghi quindi devono essere debitamente attrezzati con materiali insonorizzanti anche al loro interno in maniera che gli spari non vengano percepiti da una postazione all?altra.
    Una variante di questo sport divenuta specialità olimpica e che viene praticata anche a livello amatoriale in molti circoli attrezzati è quella del tiro al piattello. Come il tiro a segno si utilizzano sempre armi, ma unicamente un fucile a canna liscia, solo che l?obiettivo non è più quello di colpire un bersaglio statico bensì quello di colpire un bersaglio, chiamato per l?appunto piattello, in movimento e ad una determinata distanza. Tra le discipline olimpiche tre sono le modalità in cui questo sport viene praticato: fossa olimpica, skeet e double tramp, ognuna delle quali ha particolari caratteristiche a livello di luogo modalità e tempi di svolgimento. Dovendo essere praticato all?aperto tale sport deve essere praticato esclusivamente in luoghi dedicati unicamente ad esso in quanto oltre all?inquinamento acustico rappresenterebbe un grave rischio per l?incolumità delle persone. I vincoli quindi sono molto restrittivi e, oltre alla precisa definizione dei luoghi, soprattutto in casi di località ubicate in vicinanza di centri abitati viene tutelata anche la salubrità acustica di tali location. Questo è infatti il motivo per cui molti circoli di tiro al piattello vengono ubicati in aperta campagna e circondati con dune di terra o barriere fonoassorbenti.
    A cura di Martina Celegato
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