Ciao
Visto che non ti ha risposto nessuno lo faccio io.
cerco di riepilogare.
iscrizione della testata al tribunale; serve l'indicazione di un direttore responsabile che deve essere, per legge, un giornalista iscritto all'albo (non importa se professionista o pubblicista), indicazione dell'editore nonché indicazione della periodicità della testata (o quotidiano o settimanale o mensile ecc.)
apertura della PI e iscrizione alla Camera di Commercio come impresa (che è in pratica l'editore)
iscrizione al ROC (registro degli operatori di comunicazione)
Questo in breve.
Direi che è abbastanza un macello, ma non più di tanto. L'obbligo di essere impresa iscritta anche al ROC è per via della pubblicità, cioè per il fatto che la testata ha dei proventi derivanti dalla vendita di spazi pubblicitari.
Il vantaggio è che si possono chiedere sovvenzioni, come fanno appunto tutte le testate.
Tieni conto che poi serve un'organizzazione non indifferente non tanto per scrivere la pubblicazione quanto per la stampa e la distribuzione, che è una faccenda rognosa,
Poi ogni volta che la pubblicazione sta per uscire bisogna richiesdere il codice ISSN (International Standard Serial Number) che è il numero internazionale che identifica pubblicazioni in serie.
Una volta stampato ne vanno inviate copie a diverse autorità che non ricordo neppure, perdonami.
Poi c'è anche la faccenda dei collaboratori della testata, e lì la faccenda è intricata persino per gli addetti perché ultimamente le leggi sono state modificate più volte.
Trovi le informazioni sul sito dell'associazione degli editori (AIE), sul sito di Franco Abruzzo e su vari altri che non ti elenco ne parla chiunque del mestiere).
Buona fortuna!